2025-10-21
Kushner: «A Gaza pare esplosa un’atomica»
L’inviato di Trump incontra, con Witkoff, il premier Netanyahu in vista del vertice di oggi con Vance. Bibi pressa Hamas per riavere i corpi degli ostaggi morti. Disco rotto Bruxelles: minaccia sanzioni a Gerusalemme. L’Iran annulla l’accordo con l’Aiea sul nucleare.Il cessate il fuoco a Gaza sta attraversando una fase turbolenta. E gli Stati Uniti puntano a tenerlo in piedi. Domenica, lo Stato ebraico ha effettuato significativi attacchi militari nella Striscia come ritorsione all’uccisione di due militari israeliani: uccisione, la cui responsabilità, secondo il governo di Gerusalemme, era da attribuire ad Hamas.Una tesi, quest’ultima, che non ha tuttavia convinto del tutto Donald Trump. Nella serata dell’altro ieri, il presidente americano ha dichiarato di non ritenere la leadership di Hamas coinvolta nella morte dei due soldati israeliani, accusando dell’accaduto «alcuni ribelli interni». «Vogliamo essere certi che sarà tutto molto pacifico con Hamas», ha aggiunto l’inquilino della Casa Bianca, che sta comunque continuando a tenere il gruppo terroristico sotto pressione. «Abbiamo stretto un accordo con Hamas sulla cui base hanno detto che saranno molto buoni, si comporteranno bene, saranno gentili. In caso contrario, li elimineremo se necessario», ha detto ieri, per poi aggiungere: «Inoltre, Israele interverrebbe in due minuti se glielo chiedessi. Potrei dire loro: “Entrate e occupatevene voi”. Ma per ora non l’abbiamo detto. Gli daremo una piccola possibilità». Nel frattempo, sempre ieri, l’inviato americano in Medio Oriente, Steve Witkoff, e il genero di Trump, Jared Kushner, hanno avuto un incontro con Benjamin Netanyahu a Gerusalemme: secondo lo Stato ebraico, l’obiettivo del meeting era quello di «discutere degli sviluppi e degli aggiornamenti nella regione».Tutto questo, mentre oggi il premier israeliano riceverà il vicepresidente degli Stati Uniti, JD Vance. La situazione sul campo resta comunque ondivaga. Ieri mattina, Israele ha annunciato la riapertura dei valichi di Kerem Shalom e Kissufim con l’obiettivo di far riprendere l’ingresso degli aiuti nella Striscia. Tuttavia, nel tardo pomeriggio italiano, Al Jazeera riferiva di un nuovo attacco dello Stato ebraico nella parte centrale di Gaza. Domenica, la Cbs ha trasmesso un’intervista a Witkoff e a Kushner. Nell’occasione, i due hanno fermamente negato che Israele abbia commesso un genocidio a Gaza, sebbene il genero di Trump abbia detto che, quando ha visitato la Striscia, gli «sembrava quasi che una bomba nucleare fosse stata fatta esplodere in quella zona».Nella medesima intervista, Witkoff ha anche raccontato di aver fatto le condoglianze al leader di Hamas, Khalil Al Hayya, per la morte del figlio durante il raid israeliano, condotto su Doha a settembre. «Gli ho detto che anche io ho perso un figlio e che siamo entrambi membri dello stesso terribile club: genitori che hanno seppellito i propri figli», ha dichiarato. Witkoff ha poi definito le scuse di Netanyahu al Qatar per il raid su Doha come «fondamentali» per la conclusione dell’accordo di tregua. «Sono state il fulcro che ci ha portato al punto successivo. Era davvero, davvero importante che avessero luogo», ha dichiarato. Nel frattempo, Israele e Hamas continuano ad accusarsi reciprocamente di aver violato il cessate il fuoco. «Siamo determinati a raggiungere tutti gli obiettivi della guerra, tra cui l’eliminazione di Hamas come attore diplomatico e militare», ha dichiarato ieri Netanyahu alla Knesset, mentre una delegazione del gruppo terroristico palestinese ha incontrato al Cairo i funzionari di Egitto e Qatar per discutere della tenuta della tregua. Tregua che non è l’unico dossier mediorientale a cui guarda con attenzione la Casa Bianca. Ieri, l’Iran ha infatti annullato l’accordo di cooperazione che aveva firmato a settembre con l’Aiea, per permettere delle ispezioni ai propri siti nucleari. La mossa è avvenuta come ritorsione al recente reintegro delle sanzioni delle Nazioni unite su Teheran. Questa circostanza potrebbe complicare l’eventualità di una ripresa dei negoziati tra Stati Uniti e Iran sull’energia atomica. È importante sottolineare come Gaza e il nucleare iraniano risultino due temi strettamente interconnessi. Trump punta, infatti, a rilanciare gli Accordi di Abramo e spera che possano essere presto estesi anche all’Arabia Saudita e alla Siria. In tal senso, la ricostruzione della Striscia rappresenta un fattore di notevole convergenza tra Israele e i Paesi arabi. Senza, poi, trascurare che Gerusalemme e Riad sono anche accomunate dal timore nei confronti delle ambizioni nucleari di Teheran. È del resto in tal senso che la Casa Bianca punta a un accordo con gli ayatollah, che impedisca loro di conseguire la bomba atomica. Il nodo per Trump è, quindi, quello di riavviare le trattative. Il presidente americano spera di far leva sull’isolamento regionale del regime khomeinista: un isolamento che è stato certificato dal vertice di Sharm El Sheikh della settimana scorsa. In altre parole, la Casa Bianca scommette sul fatto che questa situazione possa indurre gli ayatollah ad ammorbidirsi e a sedersi al tavolo negoziale. In questo quadro, l’Ue fatica a ritagliarsi un margine di manovra in Medio Oriente. E, ieri, l’Alto rappresentante Ue per gli affari esteri, Kaja Kallas, ha ventilato l’ipotesi di sanzioni a Israele. «Il cessate il fuoco ha cambiato il contesto. Tuttavia, a meno che non si assista a un cambiamento reale e duraturo sul campo, compreso un aumento degli aiuti a Gaza, la minaccia di sanzioni rimane sul tavolo», ha affermato. Infine, ieri, mentre La Verità andava in stampa, la Croce Rossa si è recata nel Sud di Gaza per recuperare il corpo di un ostaggio deceduto.
(Ansa)
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