2023-12-31
Kiev reagisce ai razzi di Putin. Mosca: «Civili ammazzati, il responsabile è l’Occidente»
L’Ucraina lancia missili e droni nel territorio russo. Per i russi le vittime sono 14 e si tratta di «terrorismo». Scompare in modo misterioso un politico vicino allo zar.«Risponderemo agli attacchi terroristici e continueremo a combattere per la sicurezza del Paese, di ogni città e di ogni cittadino», aveva detto venerdì Volodymyr Zelensky dopo il massiccio raid missilistico dell’esercito russo, che ha colpito diverse città ucraine e, stando al bilancio aggiornato a ieri sera, causato 39 vittime e 160 feriti. La reazione di Kiev è arrivata puntuale, con un attacco a Belgorod, città di oltre 391.000 abitanti situata a 695 chilometri a Sudovest di Mosca e sul confine meridionale con l’Ucraina, dove le forze di Kiev hanno lanciato diversi razzi su una zona residenziale uccidendo 14 civili, tra cui due bambini. A darne conferma con un messaggio su Telegram è stato il governatore dell’oblast, Vyacheslav Gladkov, il quale ha fatto sapere che la contraerea russa è riuscita a intercettare e distruggere 13 razzi. L’attacco ucraino ha coinvolto anche due villaggi nella regione di Bryansk, circa 400 chilometri più a Nord rispetto a Belgorod. Qui, a Kister e Borshcyovo, il governatore Alexander Bogomaz ha informato che «più di dieci razzi sono stati sparati da un sistema di lancio multiplo contro obiettivi civili» e che nella circostanza è morto un bambino di nove anni. Inoltre, nella notte tra venerdì e sabato, l’esercito ucraino ha condotto un’operazione sul suolo nemico lanciando 70 droni contro strutture militari russe, provocando, stando a quanto riferito ai media dai servizi di sicurezza ucraini, «significativi danni». Il ministero della Difesa della Federazione russa, invece, ha reso noto di aver abbattuto 32 droni ucraini diretti nelle regioni della Capitale, di Kursk, Bryansk e Oryol. L’intelligence ucraina ha scaricato ogni responsabilità per i danni e le morti registrate a Belgorod nelle mani della difesa aerea russa: «Le forze ucraine stanno praticando una serie di attività contro obiettivi che sono specificamente strutture militari. I danni alle infrastrutture civili di cui siamo testimoni a Belgorod sono la conseguenza di azioni non professionali della difesa aerea russa e di provocazioni deliberate e pianificate».La reazione ucraina si può definire di pancia e di orgoglio a quello che per Kiev è stato il peggior attacco dall’inizio della guerra, e che racconta di quanta distanza ci sia a oggi tra la forza bellica a disposizione del Cremlino, che in un giorno solo ha lanciato 158 missili sulle principali città ucraine, e quella su cui al momento può contare Zelensky. Un rapporto di forza squilibrato, con la forbice che rischia di allargarsi ulteriormente in assenza degli aiuti richiesti dal presidente ucraino a Stati Uniti e Unione europea. Un tema su cui ieri l’ex comico è tornato a insistere: «Le armi nelle mani degli ucraini sono sempre un mezzo per proteggere vite umane e ogni manifestazione del terrore russo dimostra ripetutamente che non possiamo ritardare l’assistenza a coloro che si oppongono al terrorismo. Insieme dobbiamo sconfiggerlo», ha scritto su X.Intanto da Mosca, le prime reazioni a quanto accaduto a Belgorod, sono arrivate attraverso le parole della portavoce del ministero degli Esteri, Maria Zakharova, riportate dall’agenzia di stampa Tass: «La responsabilità dell’attacco terroristico a Belgorod ricade sui Paesi dell’Ue che continuano a fornire armi ai terroristi di Kiev che usano munizioni a grappolo contro i civili e sulla Gran Bretagna che, in coordinamento con gli Stati Uniti, incita il regime di Kiev ad azioni terroristiche, rendendosi conto che la controffensiva ucraina è fallita». Del fallimento ucraino e degli alleati ha parlato anche Vasily Nebenzya. Il rappresentante permanente della Russia all’Onu, nel corso di una riunione del Consiglio di sicurezza, ha usato toni forti e minacciosi: «I piani militari del regime di Kiev hanno subito un fiasco totale, quindi aspettatevi le peggiori notizie per voi e per i vostri delegati ucraini nel prossimo futuro, indipendentemente dal fatto che i nuovi pacchetti di assistenza militare e finanziaria per Zelensky e la sua banda siano approvati a Washington o Bruxelles. Ciò ritarderà soltanto l’agonia del suo regime, ma non la impedir». Secondo il diplomatico, Kiev e la Nato «hanno perso la scommessa di risolvere la crisi sul campo di battaglia» e «l’obiettivo di ottenere una vittoria militare sulla Russia è per l’Ucraina assolutamente irraggiungibile». Sempre dall’Onu, ha parlato Antonio Guterres. Il segretario generale delle Nazioni unite ha condannato l’attacco russo del 29 dicembre, definendolo «inaccettabile» e chiedendo che «gli attacchi contro i civili si fermino immediatamente» perché «violano il diritto umanitario internazionale».A scuotere la giornata di ieri al Cremlino, però, non è stato solo l’attacco subito a Belgorod, ma anche il giallo della morte di Vladimir Egorov, politico di 46 anni che militava nel partito di Vladimir Putin, Russia Unita, e deputato della Duma. Secondo i media russi, non sono ancora chiare le cause del decesso avvenuto in circostanze misteriose nel cortile dell’abitazione di Egorov a Tobolsk, in Siberia. La polizia sta indagando, ma dai primi rilievi degli investigatori è stato comunicato che «sul corpo della vittima non ci sono segni esterni di violenza». Nel necrologio pubblicato dalla Duma, si parla di «morte in seguito a un incidente», mentre il canale Telegram Baza, che cita i servizi di sicurezza russi, ha scritto che il decesso risale a mercoledì 27 dicembre.