2024-08-27
«Kaos», la nuova serie Netflix sulla mitologia greca
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Comincia tutto da una ruga, un solco dipinto sul viso di chi al tempo dovrebbe essere immune. Zeus la segue con le dita. È preoccupato che il segno possa essere metafora d’altro, di una fine imminente, quella del mondo e dell’Olimpo che lo governa. Kaos, serie Netflix disponibile online da giovedì 29 agosto, rilegge così la mitologia greca, legandone una parte al presente, alla ricerca acritica della perfezione estetica, di un’apparenza che è diventata sinonimo di sostanza. La rilegge con i toni della commedia, di un dramma ironico e sottile: satira, si direbbe.Kaos, di cui Hugh Grant avrebbe dovuto essere Zeus, è stata concepita per «ribaltare i miti» che le società precedenti alla nostra ci hanno consegnato. «Si tratta di una rivisitazione contemporanea della mitologia greca, perciò sarà una serie grande, otto episodi. Speriamo possa avere la stessa portata di Game of Thrones, nonostante il tono sia più simile a quello di The End of The F***ing World in termini di umorismo, di colonna sonora e di aspetto, elemento, quest’ultimo, per cui mi sono ispirata a Romeo + Juliet di Baz Luhrmann», ha dichiarato Charlie Covell, ideatrice di uno show articolato su tre mondi. C’è l’Olimpo degli Dei, in Kaos, la Terra e l’Aldilà. Zeus presiede il trittico, ma la paura improvvisa di invecchiare e deperire, di veder finire la propria egemonia, produce una crepa nell’ordine costituito. È la paranoia a prendere il sopravvento. Una paranoia giustificata, a tratti. Altri dei, infatti, cospirano per annientare Zeus. Prometeo li guida, muovendo i fili di una cospirazione che coinvolge anche sei, ordinari esseri umani. Lo fa senza che questi ne abbiano ragione, ignari, tutti, di essere componenti essenziali di un’antica profezia. Sarà il tempo soltanto a mettere i sei nelle condizioni di capire. Capire soprattutto quali livori, invidie, quali trame agitino l’universo divino: Zeus, ormai sconquassato dal presagio di una fine imminente, Ade, incapace di mantenere l’ordine nel Regno dei Morti, Poseidone, disinteressato alle umane vicende e avvezzo, unicamente, al divertimento. E, poi, Dioniso, in rotta con il padre, Era, costretta ad un intervento precipitoso, Prometeo, artefice della congiura. L’Olimpo, impareranno i sei, è sconvolto dalle stesse, misere dinamiche, dalla stessa sete di potere che muove la mano dell’uomo. Come approfittarne, dunque? Cosa fare per sottrarsi al controllo degli Dei e stabilire un proprio regno, indipendente e autonomo?Kaos, con Jeff Goldblum e Aurora Perrineau tra i protagonisti, è deputata ad «esplorare i temi della politica di genere, del potere e della vita nei bassifondi». Il tutto, con uno sguardo al passato, perché - come usava Bernardo de Chartres - si sia tutti un po’ «nani sulle spalle dei giganti».
Sehrii Kuznietsov (Getty Images)