2021-07-27
Il «folle» Johnson aveva ragione. Crollo dei contagi nel Regno Unito
Criticato per la linea aperturista, ma da 5 giorni i numeri sono in forte calo. Alberto Zangrillo: «Eppure in Italia si ignora la notizia».Quando il 19 luglio il primo ministro inglese Boris Johnson ha annunciato la libertà dai vincoli per gli inglesi, a dispetto della presenza della variante Delta, gli altri Paesi europei lo hanno preso per pazzo. Ma a distanza di una settimana, forse, dovrebbero cominciare a ricredersi. Perché come ha annunciato ieri mattina in prima pagina il quotidiano The Times, il numero dei contagi in Inghilterra sta crollando. Negli ultimi cinque giorni si è registrata una diminuzione costante dei contagi, che domenica erano 29.173, ovvero sotto il livello di 30.000 registrato nelle settimane precedenti e soprattutto sotto il picco di 50.000 che era stato raggiunto pochi giorni prima del Freedom Day. Rispetto alla domenica precedente, le statistiche parlano di un 40 per cento in meno di nuovi casi ed è anche la prima volta che i contagi segnalati diminuiscono da marzo.Secondo il Times, questi numeri rappresentano il segno evidente che è stato superato il picco della terza ondata di Coronavirus, quella subdola della variante indiana, e che nel Paese la situazione sta migliorando, nonostante non ci siano più restrizioni di sorta, dal numero degli invitati a feste e matrimoni fino all'uso della mascherina al chiuso. Nemmeno Boris Johnson aveva pronosticato questa possibilità nel suo discorso di liberazione. Aveva detto che il virus non era ancora scomparso e che si aspettava che, dopo i lockdown iniziali, adesso a fare la differenza sarebbe stata la massiccia campagna di vaccinazione promossa. Così adesso diversi Paesi stanno guardando alle notizie che arrivano da Londra per capire se davvero la vaccinazione a tappeto possa rivelarsi sufficiente a ritornare a una vita quasi normale. Secondo Paul Hunter, docente dell'università di East Anglia, questo risultato è decisamente migliore rispetto alle aspettative. A suo parere occorre valutare le conseguenze delle riaperture un po' più a lungo, ma la situazione appare incoraggiante. Da parte sua il governo di Johnson continua ad essere sicuro della sua scelta, tanto che adesso sta premendo sull'acceleratore per far vaccinare i giovani, visto che al momento solo un terzo della popolazione tra i 18 e i 29 anni ha aderito alla sua campagna. Tra le sue ultime ipotesi c'è quella di imporre l'obbligo della doppia vaccinazione per potere frequentare l'università, mentre è già sicuro che da settembre potranno entrare in night club e discoteche soltanto coloro che saranno in grado di dimostrare di aver fatto entrambi i vaccini. Il risultato positivo incassato ieri da Johnson, comunque, non è passato inosservato in Italia. A rendersene conto e a rilanciarlo con un tweet è stato Alberto Zangrillo, direttore del Dipartimento di anestesia e terapia intensiva dell'Irccs ospedale San Raffaele di Milano e prorettore all'università Vita-Salute. «Nonostante le “folli riaperture" del Primo Ministro Boris Johnson, per il quinto giorno consecutivo crollo dei contagi Covid in Gran Bretagna» ha scritto l'epidemiologo postando la prima pagina del quotidiano inglese. Un risultato che lo rincuora, anche in considerazione del fatto che nei giorni scorsi aveva definito pubblicamente il virus come «clinicamente morto», dal momento che nell'ultima settimana nel suo ospedale erano arrivati 11 pazienti Covid, di cui 8 rimandati a casa e 3 ricoverati per motivi non gravi. Dunque, il calo dei contagi in Inghilterra potrebbe rispecchiare una situazione che si sta riscontrando anche nelle corsie in Italia. Ma la riflessione social del luminare del San Raffaele è andata oltre, visto che non ha perso l'occasione per bacchettare la stampa italiana, che non ha preso atto del dato diffuso dal Times. «Per conoscere la notizia dobbiamo leggere @thetimes – ha scritto concludendo il suo tweet -. Alla stampa italiana le buone notizie non interessano». Nemmeno quando, come in questo caso, il governo Johnson si affida a numeri e statistiche. In ossequio ai quali in queste ore sta anche considerando di cancellare la quarantena per chi rientra in Uk dalla Francia, dal momento che si stanno riducendo i casi della variante Beta, prima tanto comune nel Paese di Macron. Nel giro di pochi giorni il filo diretto tra le due sponde della Manica potrebbe riprendere, con grande gioia dei britannici che hanno appena iniziato le vacanze scolastiche. Il ragionamento del Governo inglese non fa una grinza: se il pericolo viene meno, anche le precauzioni vanno ridotte in modo da favorire l'economia. Una riflessione che l'Italia non condivide, dato che non ha ancora abbandonato le precauzioni nei confronti degli inglesi. Nel decreto attuale, valido fino al 30 luglio, chi arriva dal Regno Unito deve fare cinque giorni di quarantena anche se ha la doppia vaccinazione e un test negativo alla partenza. Un incubo, che ha praticamente sbattuto le porte in faccia al turismo britannico in un anno non proprio brillante per gli incassi del settore dell'accoglienza, mentre altrove - in Grecia, ad esempio - questi vincoli non esistono.
Luca Zaia intervistato ieri dal direttore della Verità e di Panorama Maurizio Belpietro (Cristian Castelnuovo)
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