2018-08-26
«Jesolo, preso lo stupratore»: è clandestino
L'uomo accusato di aver violentato la quindicenne in spiaggia è un senegalese di 25 anni, irregolare e con precedenti penali. Duro il titolare del Viminale: «È un verme, però con le leggi di oggi non possiamo cacciarlo». Ma per il Pd la colpa è della Lega.È vero, l'immigrazione non è solo questo. La sinistra sembra tuttavia dimenticarsi che l'immigrazione è anche e sempre più spesso questo. Parliamo del presunto stupratore di Jesolo, l'uomo che la notte tra il 24 e il 25 agosto ha violentato una ragazza di 15 anni. Per l'orrendo crimine è stato arrestato ieri un senegalese di 25 anni. Il primo a diffondere dettagli sull'arrestato è stato Matteo Salvini, che sui social ha scritto: «È stato arrestato questa notte dalla polizia di Venezia (che ringrazio!) Mohamed Gueye, immigrato senegalese irregolare, accusato di avere stuprato a Jesolo una ragazza di 15 anni. Dopo diversi precedenti penali era già stato in passato condannato (inutilmente) a lasciare l'Italia, ma avendo avuto una bambina da una donna italiana (che brava persona...) questo verme non può essere espulso. Roba da matti! Con il decreto sicurezza, se un clandestino stupra, ruba, uccide o spaccia, se ne torna a casa subito, senza se e senza ma».Secondo quanto appreso in seguito da fonti del Viminale, il senegalese è giunto in Italia con visto turistico nel giugno 2009. Ad accoglierlo era presente la sorella, che vive in Italia ed è sposata con un connazionale che faceva il cuoco presso l'hotel Bologna a Mestre. In quel momento gli viene rilasciato un primo permesso di soggiorno da affidamento alla sorella. Nel 2011 ottiene un permesso di soggiorno per motivi di lavoro. Dopo i rinnovi il permesso scade il 15 gennaio 2015 e non viene più rinnovato. Invitato in questura, non si presenta. Nel luglio 2016, la questura di Venezia ne chiede l'espulsione, che viene decretata dal prefetto il 25 di quel mese, anche alla luce della sua pericolosità per la sicurezza pubblica (nel frattempo ha infatti commesso diversi reati contro il patrimonio è altro tra Venezia, Jesolo e Rimini). L'espulsione, l'ordine del questore e la notifica sono tutti de 25 luglio 2016, data in cui viene fermato dai carabinieri nel corso di un servizio di controllo del territorio. Come detto da Salvini, risulta inespellibile perché padre di cittadino italiano.Il giovane è stato fermato a Mestre, nel piccolo albergo in cui stava cercando di pernottare. Gli agenti lo hanno lasciato entrare in hotel, bloccandolo subito dopo davanti a un ascensore e ammanettandolo immediatamente, in modo che non facesse resistenza. Le cautele degli agenti stanno a indicare come il soggetto venisse ritenuto pericoloso. La polizia ha così eseguito il provvedimento di fermo emesso dalla Procura di Venezia e lo ha condotto nella casa circondariale lagunare di Santa Maria Maggiore. Il presunto stupratore è stato rintracciato grazie alle immagini delle telecamere di sicurezza nell'area di piazza Mazzini, a Jesolo. Nei filmati apparirebbero vittima e presunto carnefice mentre camminano insieme. A incastrare l'extracomunitario anche altri riscontri e testimonianze. Da quel che trapela delle indagini, sembra che tra la ragazza violentata e il fermato ci sarebbe stato un incontro casuale, avvenuto la sera stessa dell'aggressione, in una discoteca di Piazza Mazzini, senza che vi fosse alcun appuntamento precedente tra i due, come invece si era detto in un primo tempo. Il senegalese fermato viveva a Mestre e solo per la movida estiva si spostava di sera a Jesolo, dove dormiva in situazioni di fortuna, probabilmente sulla spiaggia. La vittima dell'aggressione è nel frattempo stata dimessa dall'ospedale ed è tornata a casa. Quella maledetta sera, la ragazzina era andata in un locale con un gruppo di amici, con il consenso dei genitori. Qui è stata avvicinata da un ragazzo più grande di lei, definito «giovane straniero». Il ragazzo l'avrebbe convinta a seguirlo in spiaggia: qui si sarebbe consumata la violenza. Le grida della ragazza che ha cercato invano di sottrarsi all'attacco sessuale, sono state sentite da un turista che passava in quella zona. Sul posto sono arrivati anche gli amici della quindicenne, preoccupati per la sua assenza. Ma l'aggressore era già fuggito. Con l'arrivo della polizia e dei sanitari del 118 la ragazza è stata portata all'ospedale di San Donà di Piave (Venezia), dove è stata riconosciuta la violenza. A presentare la denuncia sono stati i genitori.Nel frattempo, tuttavia, sul caso di cronaca si innesta la polemica politica. E per il Pd, incredibile a dirsi, la colpa di quanto accaduto è di... Matteo Salvini. Scrive infatti Alessia Morani: «Mentre aspettiamo che la magistratura faccia il suo lavoro Salvini che è il ministro dell'Interno, che ha promesso 600.000 rimpatri (in 3 mesi doveva averne fatti 150.000) dovrebbe spiegare perché questo immigrato irregolare è ancora in Italia». Anche Emanuele Fiano batte sullo stesso tasto: «Salvini avevi assicurato che con te tutto cambiava. Purtroppo anche la tragica vicenda di Jesolo dimostra che facevi solo propaganda: spiagge sicure è solo un bluff. Questi sono i regali della destra al governo compreso il trattato di Dublino firmato da voi che ha reso difficilmente controllabili i flussi migratori nel nostro Paese». Insomma, loro hanno voluto le porte aperte, loro hanno fatti entrare i clandestini, ma se poi delinquono è colpa di Salvini che, in pochi mesi, non li ha ancora cacciati. Una logica che sembra fare acqua da tutte le parti.
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