2025-08-01
Jason Momoa porta le Hawaii sullo schermo con «Chief of War»
True
«Chief of War» (Apple TV+)
Su Apple TV+ arriva Chief of War, la serie voluta e interpretata da Jason Momoa che racconta le Hawaii del tardo Settecento tra regni divisi, battaglie e incontri con l’uomo bianco, unendo storia e finzione con grande cura visiva.Jason Momoa, la barba lunga e il corpo costellato di tatuaggi tribali, un sogno lo aveva, non quello di recitare, ma di dedicare spazio e qualità alla sua terra di origine. Perciò, ha messo ogni parte di sè in Chief of war: l’impegno professionale, le proprie radici, persino la data di nascita. Chief of war, prima epopea televisiva che sia stata dedicata alla storia hawaiana, è stata rilasciata su Apple Tv+ venerdì primo agosto, nel giorno esatto in cui l’attore ha festeggiato il proprio compleanno. «Volevo raccontare una storia sacra. Kapu, nella nostra lingua nativa.Bisognava farlo nel modo giusto, altrimenti non ne sarebbe valsa la pena. L'idea che ha animato il lavoro è stata quella di provare a dare ad ogni bambino hawaiano che guarderà la serie un prodotto in cui potersi riconoscere. E magari un prodotto che possa portarlo a riappassionarsi alla propria storia, alla propria lingua», ha spiegato Momoa, la cui serie televisiva, pur mescolando realtà e finzione, ripercorre un’epoca lontana, sconosciuta persino ai libri di storia. Chief of war, criptica, forse, ma costruita con cura minuziosa, ha inizio nel tardo Settecento, quando l’arcipelago oggi noto con il solo nome di Hawaii era diviso in quattro regni. Esistava Hawai’i, poi O’ahu, Maui e Kaua’i. Allora, gli abitanti di queste isole s’erano appena affacciati al mondo, agli uomini con «la pelle pallida», a James Cook. Combattevano fra loro, per le brame di capi guerrafondai. Ciascuno di loro aveva l’arroganza di pensarsi parte di una profezia più grande, qualcosa che avrebbe portato loro un Re capace di unire l’arcipelago. Sarebbe venuto questo re, quando nel cielo fosse passata una «stella con mantello di piume». Ma, quando la cometa passa, nessun Re si palesa. Non fino a quando a sostituirlo si fa strada Ka'iana, guerriero le cui gesta vengono raccontate nella serie tv. Ka’iana, l’hawaiano più famoso della storia, ha il volto di Momoa, nello show. E lo show ne ripercorre i passi, le battaglie, ritrova i suoi legami di sangue per spiegare come, nel tardo Settecento, quest’uomo abbia combattuto e vissuto. È un intreccio immenso di fatti e dinastie, quello di Chief of war, reso ancor più conplesso dall’ingresso nel quadro dell’uomo bianco. Un uomo deciso, diversamente da quanto accaduto, a non usare violenza, ad insediarsi pacificamente, interessato solo alle materie prime. È la fantasia che incontra la storia, ma regge, e l’impianto visivo dello show è intriso di una qualità che raramente trova pari. Chief of war è la cronaca esotica e tumultuosa di un mondo, uno dei pochi, risparmiati dal saccheggio delle case di produzione. Questo mondo si dischiude agli occhi di chi guardi, svelando ricostruzioni sorprendenti. Non sufficienti, forse, a sostanziare un’intera saga, ma buoni a regalare una parentesi di bella televisione a chi guardi.
«Haunted Hotel» (Netflix)
Dal creatore di Rick & Morty arriva su Netflix Haunted Hotel, disponibile dal 19 settembre. La serie racconta le vicende della famiglia Freeling tra legami familiari, fantasmi e mostri, unendo commedia e horror in un’animazione pensata per adulti.