2021-04-24
Italiani sotto sorveglianza speciale mentre le città son preda di criminali
In vista delle timide riaperture i cittadini sono stati avvisati: i controlli contro assembramenti e «movida» saranno più severi. Nel frattempo, però, crescono i casi violenti per mano di immigrati a piede libero.I cittadini sono avvisati, dal prossimo lunedì guai a farsi sorprendere alle 22.02 davanti al cancello di casa perché scatta la multa per non aver rispettato il coprifuoco. Lo sappiamo che le riaperture porteranno con sé altre sanzioni e che non saremo liberi nemmeno il giorno dopo la Liberazione, ma leggere titoli come quelli di ieri sulla Stampa che annunciavano «Forze dell'ordine impegnate per non vanificare gli sforzi»; «Previsti blitz nelle piazze della movida»; «Centri storici sotto osservazione» e ancora: «Posti di blocco sulle strade regionali», francamente ci è sembrato eccessivo. Il capo della polizia, Lamberto Giannini, avrà anche raccomandato di rispettare le regole e non c'è dubbio che proseguiranno gli 800.000 controlli settimanali delle mascherine, ma vogliamo smettere di terrorizzare gli italiani? Il ministro dell'Interno, Luciana Lamorgese, pretende controlli rigidi perché, dice, «non possiamo rischiare di buttare a mare i sacrifici e gli sforzi fatti finora», per questo avremo agenti e carabinieri un po' ovunque, pronti a punirci perché non rispettiamo un divieto o abbiamo abbassato trenta secondi la mascherina per respirare una boccata di primavera. Tutto ragionevole, per il governo, ma intanto che pattuglie scrutano dentro bar o palestre per vedere se ci sono clienti clandestini, qualche agente potrebbe continuare ad occuparsi di pubblica sicurezza? Lo chiedono i cittadini, che avranno paura del Covid però non vogliono nemmeno finire accoltellati o presi a bottigliate, come la cronaca ci continua a segnalare. Molto spesso da parte di irregolari che accogliamo. Non occorre andare tanto in là con il tempo, soffermiamoci solo su alcuni episodi avvenuti questo mese e ricordando quanto dichiarò a marzo il prefetto di Milano, Renato Saccone. Ovvero che «il divieto di assembramento e la riduzione di cittadini sui trasporti ha provocato il calo di reati come i furti in abitazione», ma che «nel capoluogo lombardo c'è microcriminalità in ripresa».L'abbiamo visto anche ieri mattina, quando un somalo di 34 anni, in fila davanti alla mensa per indigenti «Pane quotidiano» di Milano, ha cominciato a minacciare i presenti con un coltello di metallo. All'arrivo di una volante il migrante è scappato, riuscendo a salire su un filobus, poi ha proseguito la fuga a piedi e nella corsa è quasi finito addosso a una bimba di 6 anni in bicicletta, davanti alla scuola con il padre. L'ha strattonata per i capelli gettandola a terra, si è scagliato anche contro il papà della piccola. Gli agenti delle volanti e delle Uopi, le unità specializzate anti terrorismo, alla fine sono riuscite a bloccare il somalo e ad arrestarlo. Giusto una settimana fa, a Verona, un fattorino di 21 anni viene sfregiato da un sedicenne di origine albanese per aver tentato di aiutare una ragazza che vedeva in difficoltà. In sella al motorino per effettuare una consegna, il rider Michele Dal Forno nota la giovane, che conosceva, intenta a discutere con due minorenni dal fare minaccioso. Si ferma per chiederle se ha bisogno di aiuto, riceverà in cambio una profonda coltellata da uno dei due balordi, un sedicenne con precedenti che gli squarcia il volto dalla narice fino all'orecchio. Michele rimarrà sfregiato per sempre. L'albanese si sarebbe poi vantato con gli amici di «aver accoltellato un italiano». Il 9 aprile, un ventiquattrenne di origine nigeriana, con precedenti di polizia e destinatario di un decreto di espulsione, viene arrestato per aver procurato lesioni gravissime al volto di un uomo di 64 anni, nel centro di Olbia. Dalle indagini si scopre che l'irregolare era salito con la bicicletta sul marciapiede e, dopo aver urtato il passante, era tornato indietro prendendolo con violenza a pugni. La vittima ha dovuto subire una lunga operazione di chirurgia maxillo facciale.A metà aprile, un immigrato di origini marocchine si avvicina all'ingresso di un hotel Lucca e inizia a danneggiare la vetrina del lato ristorazione, armato di una fioriera e di una sedia, poi si accanisce contro un cameriere colpendolo ripetutamente al volto. Negli stessi giorni, a Firenze un gambiano di 22 anni viene arrestato con l'accusa di aver rapinato una donna, minacciando di spaccarle la testa con una bottiglia. L'uomo era ospitato in un centro per migranti, la parrocchia di don Massimo Biancalani dove gli investigatori hanno ritrovato parte del bottino della rapina. L'irregolare avrebbe assalito altre donne nella medesima zona e con la stessa modalità, facendole cadere e trascinandole sul marciapiede, a partire dallo scorso febbraio. Il 10 aprile, nel sottopasso della metro di Milano un egiziano di 28 anni aggredisce e tenta di stuprare una ragazza che stava tornando a casa dal lavoro. La giovane gli consegna il portafoglio, pensando a una rapina, ma l'uomo inizia a farle violenza. L'arrivo dei carabinieri impedisce il peggio.A Padova una ragazza moldava riceve in pieno volto il pugno di un tunisino, solo perché gli aveva detto di rispettare la distanza di sicurezza e di cercarsi un altro posto sul tram. Un commerciante di Genova scopre che un senzatetto dormiva nel suo negozio, prende la coperta e gli indumenti trovati a terra e li sta buttando nel cassonetto quando sopraggiunge l'intruso, un tunisino di 30 anni, che lo prende a calci e pugni per poi colpirlo con bottigliate alle gambe.Due giorni fa, un nigeriano armato di spranga di ferro e di un coltello ha aggredito il personale sanitario impegnato a prestare assistenza agli stranieri nelle campagne di Rignano Garganico, nel Foggiano. L'irregolare ha devastato il poliambulatorio mobile allestito su un camper.