2022-12-09
L'Italia entra nella sesta generazione dei caccia. Progetto da 25.000 posti di lavoro
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Al via il programma anglo-italo-nipponico Gcas per il caccia Tempest. Con tanto di approvazione degli Usa.Leonardo è partner strategico del programma Global Combat Air Programme che coinvolgerà tutto il comparto aerospaziale comprese università, centri di ricerca e piccole medie aziende, a partire dalle società Avio Aero, Elettronica e Mbda Italia.L'ad di Leonardo Alessandro Profumo: «Siamo di fronte a uno dei programmi più sfidanti e avveniristici per l’industria dell’aerospazio e della difesa, che garantirà l’autonomia tecnologica dei Paesi coinvolti e fornirà alle forze armate prestazioni e capacità operative senza precedenti».Lo speciale contiene tre articoli.Con un comunicato coordinato tra politica e aziende della Difesa, apparso questa mattina sul sito della Presidenza del Consiglio, il presidente Giorgia Meloni, il suo omologo britannico Rishi Sunak e quello giapponese Fumio Kishida, hanno ufficialmente dato il via al progetto Global Combat Air Programme (Gcap), volto a sviluppare quello che fino a oggi abbiamo chiamato Tempest, ovvero un sistema d'arma rama di nuova generazione che dovrà essere pronto entro il 2035. Non si tratta soltanto di un nuovo caccia, appunto il Tempest, ma di creare una serie di inedite tecnologie definite multi-dominio, quindi anche elettroniche e informatiche, che consentiranno per esempio al velivolo di operare congiuntamente con droni armati e sistemi terrestri e spaziali di difesa cibernetica. Dunque nel Gcap confluiscono le idee e gli studi finora condotti nel Regno Unito per il Tempest e quelli giapponesi per lo F-X. Di certo il Tempest e i sistemi ad esso associati dovranno rimpiazzare velivoli che entro il 2050 saranno tecnologicamente superati, come gli F-2 giapponesi (94 unità basate sul progetto Lockheed-Martin F-16), e i 238 Eurofighter in servizio tra Regno Unito (144) e Italia (94). Peraltro il Gcap è stato approvato anche dagli Usa con una nota congiunta del Pentagono e del Ministero della Difesa giapponese datata 8 dicembre,poiché a Washington si discute sui nuovi finanziamenti del progetto che definirà il successore dello F-35, programma oggi chiamato «Next generation air dominance», Ngad, che dovrebbe volare nel 2030.<div class="rebellt-item col1" id="rebelltitem1" data-id="1" data-reload-ads="false" data-is-image="False" data-href="https://www.laverita.info/italia-sesta-generazione-caccia-tempest-2658944786.html?rebelltitem=1#rebelltitem1" data-basename="tanto-lavoro-per-l-industria-dai-colossi-alle-pmi" data-post-id="2658944786" data-published-at="1670612388" data-use-pagination="False"> Tanto lavoro per l'industria, dai colossi alle Pmi Nel testo delle dichiarazioni apparse oggi si legge: «In qualità di leader di Italia, Giappone e Regno Unito, ci impegniamo a sostenere l’ordine internazionale basato su regole, libero e aperto, che è più importante che mai in un momento in cui questi principi sono contestati e le minacce e le aggressioni sono in aumento. Poiché la difesa della nostra democrazia, economia e sicurezza e la protezione della stabilità regionale sono sempre più importanti, abbiamo bisogno di forti partenariati per la difesa e la sicurezza, sostenuti e rafforzati da una credibile capacità deterrente. Le nostre tre nazioni intrattengono rapporti stretti e di lunga data basati sui valori condivisi di libertà, democrazia, diritti umani e stato di diritto. Attraverso il Gcap svilupperemo i nostri rapporti di difesa di lunga data, questo progetto accelererà la nostra capacità militare avanzata e il nostro vantaggio tecnologico, approfondirà la cooperazione nel settore della Difesa, la collaborazione scientifica e tecnologica, le catene di approvvigionamento integrate e rafforzerà ulteriormente la nostra base industriale della Difesa». L'accento è quindi stato posto sui vantaggi economici e industriali, tra i quali ovviamente posti di lavoro specializzati, opportunità di formare la prossima generazione di ingegneri e tecnici, di condividere i benefici dell'investimento, ma soprattutto: «È importante sottolineare che il programma sosterrà la capacità sovrana di tutti e tre i Paesi di progettare, fornire e aggiornare capacità aeree da combattimento all’avanguardia, anche in futuro».Quello che nascerà sarà quindi un velivolo in grado di operare congiuntamente con tutti gli alleati della Nato anche su scenari differenti da quello europeo, come nella regione Asiastico-Pacifica, nella quale oggi il Giappone subisce le pressioni di Cina e Core del Nord. Sul fronte inglese, il comunicato emesso congiuntamente dal governo Sunak e dalla Bae Systems, specifica l'importanza di Gcap per l'industria del Regno Unito e per tutto il gruppo di aziende e istituti di ricerca (circa 120 soggetti) che fino a oggi ha costituito quello che dal 2018 veniva chiamato «Team Tempest» e che vede l'impegno di Leonardo Uk, Mbda Uk e Rolls-Royce, occupando finora 2.500 persone, il cui numero crescerà secondo le stime superando le 20.000 entro i prossimi 25 anni. Includendo ovviamente il personale delle aziende con sedi anche fuori dal Regno Unito come, Mitsubishi Electric, Mitsubishi Heavy Industries e Ihi in Giappone; Leonardo, Avio Aero ed Elettronica in Italia. Leonardo è quindi partner strategico del programma Global Combat Air Programme che coinvolgerà tutto il comparto aerospaziale comprese università, centri di ricerca e piccole medie aziende, a partire dalle società Avio Aero, Elettronica e Mbda Italia. <div class="rebellt-item col1" id="rebelltitem2" data-id="2" data-reload-ads="false" data-is-image="False" data-href="https://www.laverita.info/italia-sesta-generazione-caccia-tempest-2658944786.html?rebelltitem=2#rebelltitem2" data-basename="il-gcap-agira-da-volano-di-sviluppo-per-l-industria-nazionale-nei-decenni-a-venire" data-post-id="2658944786" data-published-at="1670612388" data-use-pagination="False"> «Il Gcap agira da volano di sviluppo per l'industria nazionale nei decenni a venire» Dalle realtà coinvolte ecco le dichiarazioni dei capi azienda. Alessandro Profumo di Leonardo: «Siamo di fronte a uno dei programmi più sfidanti e avveniristici per l’industria dell’aerospazio e della difesa, che garantirà l’autonomia tecnologica dei Paesi coinvolti e fornirà alle forze armate prestazioni e capacità operative senza precedenti. Il Gcap agirà anche da volano di sviluppo per l’industria nazionale nei decenni a venire, a beneficio delle future generazioni. Grazie alla nostra forte presenza nel Regno Unito, rappresentiamo nel programma due delle nazioni partner».Lucio Valerio Cioffi, Direttore generale di Leonardo, ha commentato: «Le nostre industrie, grazie alle esperienze che matureranno nel programma con autonomia tecnologica e libertà di modifica, potranno consolidare la propria leadership in ottica di collaborazione nel contesto europeo e in quello internazionale. Il programma genererà benefici tecnologici, economici e sociali a lungo termine per i tre Paesi e, allo stesso tempo, crescita sostenibile e competitività per le industrie, non solo del comparto ma di tutto l’ecosistema dell’innovazione».Lorenzo Mariani, amministratore delegato di Mbda Italia, ha dichiarato: «Abbiamo accolto con grande soddisfazione l’accordo trilaterale tra Italia, Gran Bretagna e Giappone per il Gcas, progetto che ci traghetterà nel futuro della Difesa per offrire al mercato nuove prestazioni all’avanguardia e noi in Mbda siamo pronti ad affrontare questa sfida tecnologica con tutto il know-how e le competenze accresciute e rafforzate nel corso degli anni e grazie alla capacità di cooperare transnazionali».Enzo Benigni, presidente e Ceo di Elettronica: «Partendo da una rilevante esperienza collaborativa in qualità di co-progettisti dell'elettronica di combattimento del Typhoon, porteremo nel programma una solida maturità ingegneristica e sistemistica, fondamentale in un contesto in cui la sfida della guerra elettronica è molto complessa ma strategica. Il programma GCAP è destinato a rivoluzionare le capacità tecnologiche delle industrie, il futuro della difesa elettronica in Europa e il modo in cui finora si è operato negli scenari operativi militari, dove saranno valorizzate le capacità di interoperabilità, la connettività di rete, la superiorità delle informazioni allo scopo di alimentare una profonda integrazione tra la piattaforma principale (l'aereo) e le altre (droni e satelliti)». Infine, da Tokyo si fa sapere che: «A seguito dell’annuncio congiunto da parte dei governi delle tre nazioni, il programma proseguirà contemporaneamente in Giappone, Regno Unito e Italia. Mitsubighi Heavy Industries lavorerà a stretto contatto con le autorità governative e i partner di tutte e tre le nazioni per sviluppare il caccia di nuova generazione, unendo le nostre rispettive tecnologie e competenze. Non è ancora stato calcolato il valore del programma, ma per il 2023 si pensa all'equivalente di un miliardo di dollari».Intanto, Germania, Francia e Spagna pare abbiano finalmente trovato un accordo per affrontare la seconda fase del programma Fcas, e ancora c'è chi vorrebbe una fusione dei due progetti.
Francesca Albanese (Ansa)
Andrea Sempio. Nel riquadro, l'avvocato Massimo Lovati (Ansa)