2024-08-06
Ginnastica e skeet misto: che ori! L’Italvolley epica con il Giappone
Ori italiani: Gabriele Rossetti, Diana Bacosi e Alice D'Amato (Ansa)
Azzurri sul gradino più alto del podio con Alice D’Amato nella trave e con la coppia Bacosi-Rossetti nel tiro a volo. Nella pallavolo sconfitti i nipponici che erano avanti di due set. Ora le medaglie più pregiate sono nove.Giornata pazzesca per i colori azzurri quella vissuta ieri a Parigi: gli italiani hanno infatti raggiunto il primo gradino del podio nella ginnastica artistica (non era mai successo) e nel tiro al volo. Ora gli ori nel medagliere italiano alle Olimpiadi di Parigi sono saliti a nove. Le ginnaste Alice D’Amato e Manila Esposito hanno vinto rispettivamente l’oro e il bronzo nell’esercizio femminile alla trave; i tiratori Diana Bacosi e Gabriele Rossetti hanno trionfato nel tiro al volo misto.Per la ginnastica artistica italiana si tratta di un risultato storico: dopo l’argento conquistato il 30 luglio scorso nella gara a squadre, questo è il primo oro olimpico individuale di sempre. Complici uno dei rari errori della favoritissima, la statunitense Simon Biles, caduta durante il suo esercizio, e la prova presa sottotono dalla ginnasta brasiliana Rebeca Andrade, le azzurre sono riuscite a conquistare il podio con il punteggio di 14.366 e 14.000. Dopo il suo trionfo, la D’Amato, ventunenne delle Fiamme oro, genovese di nascita ma bresciana d’adozione, ha dichiarato: «In questo momento non ho le parole per descrivere nulla. Ve lo saprò dire più avanti. Ma la trave, tuttora, non è tra i miei attrezzi preferiti. Non è perché ho vinto l’oro che ora la trave diventerà il mio attrezzo preferito. Ma proprio questo dettaglio mi dà una grande mano nel credere di più in me stessa. Soprattutto su questo attrezzo». «C’è stato un momento», ha proseguito, «in cui mi ricordo benissimo che ne parlavo con Monica, la mia allenatrice, e le dicevo: “Cosa continuo a fare la trave?”. Non vedevo una luce e invece adesso ho l’oro olimpico. E questo ci insegna che non è affatto semplice e che le medaglie le vinci quando lotti fino alla fine e non molli». Dal canto suo l’atleta di Boscotrecase (Napoli) Manila Esposito, la più giovane tra tutte le partecipanti italiane ai Giochi Olimpici (17 anni), e anche lei atleta nella squadra della Polizia di Stato, detiene il record per essere l’unica ginnasta dall’introduzione del nuovo codice dei punteggi ad aver vinto tre ori individuali in un unico campionato europeo, nel 2024. Sulla vittoria nella Bercy Arena ha affermato entusiasta: «C’era un grande silenzio durante l’esercizio. Metteva tensione in più, ma poi è stato bello sentire il casino alla fine». Nessun rammarico poi per non aver ottenuto il secondo posto, andato alla cinese Zhou Yaqin: «Avrei potuto fare meglio, ho fatto esercizi migliori nella mia carriera, ma ho dato il massimo e va bene così». Congratulazioni per le italiane anche da parte della ginnasta numero uno al mondo Biles, che ha dichiarato: «Sono molto eccitata e orgogliosa per loro. Hanno fatto un esercizio fantastico e saranno d’esempio per le giovani ginnaste italiane».Anche Diana Bacosi e Gabriele Rossetti trionfano con la medaglia d’oro nella finale skeet misto. Fiorentino lui, perugina lei, entrambi campioni olimpici a Rio 2016, hanno ottenuto il successo anche nel misto, battendo gli statunitensi Vincent Hancock e Austen Smith per 45-44. I due tiratori avevano superato le qualificazioni con un punteggio quasi perfetto: 149/150. Decisiva l’ultima serie in cui Bacosi ha rotto tutti e quattro i piattelli. Già medagliati nello skeet individuale, adesso si aggiunge anche la gioia nel misto. Trentanove medaglie in carriera, di cui 19 ori. Gabriele Rossetti è uno dei tiratori in attività più titolati al mondo. I primi successi risalgono al 2014, quando aveva 19 anni, con le vittorie nei campionati europei e mondiali nella categoria juniores. Plurimedagliato negli anni successivi, il fiorentino ha raggiunto l’apice della sua carriera nell’Olimpiade di Rio, con la medaglia d’oro nel tiro a volo, specialità skeet. A Tokyo 2021, Rossetti si era fermato al 10° posto. Ora il conteggio personale sale a quota 40. Diana Bacosi si è avvicinata al mondo delle armi e del tiro grazie alla passione del padre per la caccia. Nel 2004 aveva vinto la sua prima medaglia in carriera: un argento nei campionati europei a squadre. Poi, i primi ori (due consecutivi). Dopo cinque anni non competitivi, nel 2013 l’atleta quarantunenne era torna a gareggiare, vincendo un mondiale e un europeo (entrambi a squadre). A Rio ha conquistato l’oro nella finale di skeet femminile. «L’oro di Rio resterà sempre la medaglia del mio cuore, ma solo chi vive accanto a me sa quanto è stata dura. Sono superfelice, peccato per la gara individuale ma il mio destino qui era vincere nel Mixed insieme a Diana. Sul podio ho alzato lo sguardo perché ogni medaglia che vinco è per mio padre», è stata l’esultanza di Rossetti, cui hanno fatto seguito le parole di Bacosi: «Ci siamo completati a vicenda. Quando ero un po’ in difficoltà bastava un suo sguardo per rassicurarmi. In finale abbiamo messo anima e cuore. Tre medaglie in tre Olimpiadi per me è tanta roba. Ora continuo fino a Los Angeles». Straordinaria poi l’impresa della nazionale maschile di pallavolo, che ha battuto il Giappone ai quarti in una partita che non sembrava affatto pronosticare questo esito. Sotto di due set, gli azzurri hanno ribaltato la situazione vincendo al tie-break con il punteggio di 3-2. A un passo dall’eliminazione, i pallavolisti italiani hanno cancellato quattro match point nel terzo set, vincendolo 27-25. Nel quarto set si sono imposti 26-24 portando la partita al set decisivo, che ha condotto l’Italia in semifinale.
Giorgia Meloni (Ansa)
Alla vigilia del Consiglio europeo di Bruxelles, Giorgia Meloni ha riferito alle Camere tracciando le priorità del governo italiano su difesa, Medio Oriente, clima ed economia. Un intervento che ha confermato la linea di continuità dell’esecutivo e la volontà di mantenere un ruolo attivo nei principali dossier internazionali.
Sull’Ucraina, la presidente del Consiglio ha ribadito che «la nostra posizione non cambia e non può cambiare davanti alle vittime civili e ai bombardamenti russi». L’Italia, ha spiegato, «rimane determinata nel sostenere il popolo ucraino nell’unico intento di arrivare alla pace», ma «non prevede l’invio di soldati nel territorio ucraino». Un chiarimento che giunge a pochi giorni dal vertice dei «volenterosi», mentre Meloni accusa Mosca di «porre condizioni impossibili per una seria iniziativa di pace».
Ampio spazio è stato dedicato alla crisi in Medio Oriente. La premier ha definito «un successo» il piano in venti punti promosso dal presidente americano Donald Trump, ringraziando Egitto, Qatar e Turchia per l’impegno diplomatico. «La violazione del cessate il fuoco da parte di Hamas dimostra chi sia il vero nemico dei palestinesi, ma non condividiamo la rappresaglia israeliana», ha affermato. L’Italia, ha proseguito, «è pronta a partecipare a una eventuale forza internazionale di stabilizzazione e a sostenere l’Autorità nazionale palestinese nell’addestramento delle forze di polizia». Quanto al riconoscimento dello Stato di Palestina, Meloni ha chiarito che «Hamas deve accettare di non avere alcun ruolo nella governance transitoria e deve essere disarmato. Il governo è pronto ad agire di conseguenza quando queste condizioni si saranno materializzate». In quest’ottica, ha aggiunto, sarà «opportuno un passaggio parlamentare» per definire i dettagli del contributo italiano alla pace.
Sul piano economico e della difesa, la premier ha ribadito la richiesta di «rendere permanente la flessibilità del Patto di stabilità e crescita» per gli investimenti militari, sottolineando che «il rafforzamento della difesa europea richiede soluzioni finanziarie più ambiziose». Ha poi rivendicato i recenti riconoscimenti del Fondo monetario internazionale e delle agenzie di rating, affermando che «l’Italia torna in Serie A» e «si presenta in Europa forte di una stabilità politica rara nella storia repubblicana».
Nel passaggio ambientale, Meloni ha annunciato che l’Italia «non potrà sostenere la proposta di revisione della legge sul clima europeo» se non accompagnata da «un vero cambio di approccio». Ha definito «ideologico e irragionevole» un metodo che «pone obiettivi insostenibili e rischia di compromettere la credibilità dell’Unione».
Fra i temi che l’Italia porterà in Consiglio, la premier ha citato anche la semplificazione normativa - al centro di una lettera firmata con altri 15 leader europei e indirizzata a Ursula von der Leyen - e le politiche abitative, «a fronte del problema crescente dei costi immobiliari, soprattutto per i giovani». In questo ambito, ha ricordato, «il governo sta lavorando con il vicepresidente Salvini a un piano casa a prezzi calmierati per le giovani coppie».
Nel giorno del terzo anniversario del suo insediamento, Meloni ha infine rivendicato sui social i risultati del governo e ha concluso in Aula con un messaggio politico: «Finché la maggioranza degli italiani sarà dalla nostra parte, andremo avanti con la testa alta e lo sguardo fiero».
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