2020-04-13
Italia in ritardo sull'app per il tracciamento dei malati. Favoriti un renziano e un montiano
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Non è ancora stato assegnato il bando digitale per gestire la fine del lockdown. A contenderselo il centro medico Santagostino di Luca Foresti, molto vicino all'ex segretario dem Matteo Renzi e l'imprenditore Stefano Quintarelli. Intanto Israele traccia tutti, grazie alle leggi antiterrorismo. Francia e Germania lavorano a un dispositivo comune di controllo dei malati, nel rispetto della privacy.Da più di una settimana ci sono 74 persone impegnate per trovare un'applicazione che consenta all'Italia di tracciare i malati di Codiv 19, che consenta all'Italia di utilizzare risorse digitali per permettere una lenta uscita dal lockdown. Eppure, nonostante le promesse del governo e del ministro per l'Innovazione Paola Pisano, la situazione nel nostro Paese resta sempre la stessa: la chiusura continua e misure alternativa per ricominciare a lavorare non ce ne sono. Tra i 300 che hanno partecipato al bando del ministero ci sarebbe due favoriti. La sfida per chi avrà il compito di aiutare gli italiani a controllare l'emergenza, come già anticipato da Wired, è tra la coppia Bending Spoons/ Centro medico Santagostino di Milano e Covid Community Alert, la soluzione digital lanciata da un team di esperti guidato dall'ex parlamentare di Scelta Civica Stefano Quintarelli. La prima proposta è firmata da una delle più importanti società di app di Milano, che vede tra i suoi soci di minoranza anche Luigi Berlusconi, figlio dell'ex presidente del Consiglio. In aiuto di Bending Spoons c'è anche il centro medico Sant'Agostino di Luca Foresti, manager molto vicino all'ex presidente del Consiglio Matteo Renzi. La speranza è che entro questa settimana venga assegnato l'appalto. A premere è l'Europa che nei giorni scorsi ha chiesto ai paesi membri di velocizzare le procedure e di tutelare la privacy di cittadini tracciati. Del resto i paesi di tutta Europa stanno cercando di implementare app digitali per controllare la diffusione del coronavirus, ma devono affrontare una grande sfida: renderle compatibili con le rigide norme sulla privacy dettate proprio dall'Europa.I blocchi a livello nazionale iniziano a mostrare segni di "appiattimento della curva" della pandemia di coronavirus, i governi stanno cercando di decidere quando e come alleviare le restrizioni che soffocano le loro economie. Il timore è l'arrivo di una nuova ondata. Le app possono aiutare a controllare i cittadini. Anche Google e Facebook stanno provando a dare una mano.All'inizio di questo mese, Human Rights Watch e oltre 100 altre organizzazioni hanno lanciato un appello per salvaguardare il modo in cui i governi utilizzano la sorveglianza digitale, compresi i dati sulla posizione dei telefoni cellulari, per combattere la pandemia. Dall'inizio della pandemia Covid 19 diversi stati hanno cercato modi per tracciare e frenare la diffusione della pandemia. La Corea del Sud, la Cina e Singapore hanno usato app per arginare il virus ma c'è chi ha sollevato preoccupazioni sulla privacy e sull'uso illegale dei dati.Israele è già andata oltre. Ha annunciato che avrebbe iniziato a rintracciare i cittadini infetti (compresi loro contatti) utilizzando la tecnologia di sorveglianza del telefono tradizionalmente riservata alle operazioni antiterrorismo.La Turchia ha detto che utilizzerà un'app per smartphone che permette di tracciare i pazienti infetti e i loro contatti. Se qualcuno trova un positivo per Covid-19 - o una persona che è stata in stretto contatto con un positivo - riceverà un messaggio di testo automatico o una telefonata che ordina di tornare a casa. Se chi legge ingnora l'avvertimento la polizia potrà intervenire. Detto questo in Europa c'è grande confusione. Tanto che la Commissione ha chiesto un approccio comune. E questa settimana rinnoverà il suo invito. A Bruxelles vogliono assicurarsi che gli sviluppatori rispettino le rigide norme sulla privacy richieste dal regolamento generale sulla protezione dei dati (Gdpr).In Germania, oltre un centinaio di ricercatori provenienti da otto paesi europei - il progetto Pepp-pt (European Privacy Preserving Proximity Tracing ) sta lavorando su un'app aperta a tutti i paesi che sarebbe conforme con le leggi sulla privacy Ue. Segue in linea di massima l'approccio adottato dall'app TraceTogether di Singapore, che utilizza la tecnologia Bluetooth e avvisa le persone se si sono trovate nelle vicinanze di qualcuno che è risultato positivo al Covid 19.Sia la Germania sia la Francia hanno già annunciato che appoggeranno l'iniziativa europea. Quindi esiste la possibilità che alla fine l'applicazione potrebbe essere solo una per tutti gli stati membri. E questo avviene mentre le regioni italiane continuano a proporre dispositivi di tracciamento sui cellulari. Come la Lombardia, con AppLom, ma anche come altre regioni che però hanno dimostrato di avere applicazioni facilmente perforabili dagli hacker. La scorsa settimana il governo francese ha avviato la sperimentazione di un app chiamata StopCovid. Su base volontaria e utilizzando anche in questo caso la tecnologia Bluetooth, avvisa le persone che entrano in contato con persone infette. L'Italia è in ritardo.
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