2021-10-08
Italia e Armenia rafforzano i loro legami
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Sergio Mattarella e il presidente della Repubblica dell'Armenia Armen Sarkissian (Ansa)
Si intensificano le relazioni tra Roma ed Erevan. Il presidente della Repubblica dell'Armenia, Armen Sarkissian, ha infatti effettuato una visita ufficiale nel nostro Paese, con l'obiettivo di consolidare i rapporti politici, economici e culturali tra le due capitali. In particolare, secondo quanto riferito dalla Public Radio of Armenia, si tratta della prima visita di Stato condotta da un presidente dell'Armenia nel nostro Paese. Arrivato lo scorso 5 ottobre, Sarkissian è stato accompagnato da una delegazione, tra cui figuravano il ministro della Giustizia Karen Andreasyan, il presidente della Banca centrale Martin Galstyan, il capo di gabinetto del presidente Emil Tarasyan e altri funzionari. È in tale contesto che, nella giornata odierna, Sarkissian è stato ricevuto a Palazzo Chigi dal presidente del Consiglio, Mario Draghi. Tutto questo, mentre nei giorni precedenti, il presidente armeno aveva avuto modo di incontrare il presidente della Camera dei Deputati, Roberto Fico, il ministro per i Rapporti con il parlamento, Federico D'Incà, e il ministro della Difesa, Lorenzo Guerini, con cui aveva deposto una corona d'alloro al sacello del Milite Ignoto. In particolare, il 6 ottobre, Sarkissian era stato ricevuto al Quirinale dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella: un incontro che aveva una significativa mostrato sintonia tra i due capi di Stato. «Per l'Italia l'Armenia costituisce un partner importante e affidabile, questo comporta una collaborazione crescente, operativa col nostro intento di contribuire, in maniera amichevole, al percorso di riforma in corso in Armenia con gli scambi di esperienze che reciprocamente possiamo farci. Uno dei settori è quello delle forze dell'ordine e del sistema giudiziario. Tra gli accordi firmati, in costanza di questa visita, vi sarà oggi un accordo tra le scuole per la magistratura armena e italiana», ha dichiarato Mattarella alla fine dell'incontro. «Abbiamo parlato molto delle nostre aziende, dell'interesse delle nostre aziende per il mercato armeno. Alcune sono già presenti, altre guardano con grande interesse che il nostro governo incoraggia», ha proseguito Mattarella, aggiungendo che «l'Armenia e l'Italia vantano rapporti di amicizia molto grandi, tradizionali, con relazioni eccellenti». Il capo dello Stato ha inoltre «ringraziato il presidente Sarkissian per la collaborazione che i militari armeni forniscono alla missione Unifil in Libano». Il colloquio tra i due presidenti ha, tra l'altro, affrontato anche la questione del Nagorno-Karabakh, rispetto a cui Mattarella ha invocato l'impegno del Gruppo di Minsk. In tutto questo, lo scorso 6 ottobre, il Catholicos d'Armenia, Karekin II, è stato ricevuto in Vaticano da Papa Francesco e dal cardinale segretario di Stato, Pietro Parolin. Secondo quanto riportato da Aci Stampa, nel corso della visita, a cui ha preso parte anche il difensore dei Diritti Umani della Repubblica di Armenia Arman Tatoyan, si è discusso della complicata situazione umanitaria in Nagorno-Karabakh: un'area in cui la tensione tra armeni e azeri continua a risultare particolarmente elevata. In particolare, secondo un comunicato, durante il colloquio con Parolin «sono state discusse questioni relative alla sicurezza del popolo di Artsakh, alle invasioni nei territori sovrani dell'Armenia, nonché alla conservazione del patrimonio spirituale e culturale armeno nei territori sotto il controllo dell'Azerbaigian. Il Catholicos di tutti gli armeni ha parlato ampiamente del ruolo della comunità internazionale nel superare le sfide e i problemi esistenti».