2025-11-16
L’Italia dura solo un tempo. Altra disfatta con la Norvegia
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Ansa
A San Siro gli azzurri chiudono in vantaggio i primi 45 minuti con Pio Esposito, ma crollano nella ripresa sotto i colpi di Haaland (doppietta), Nusa e Strand Larsen. Finisce 1-4: il peggior - e più preoccupante - biglietto da visita in vista dei playoff di marzo. Gattuso: «Chiedo scusa ai tifosi». Giovedì il sorteggio a Zurigo.
A San Siro gli azzurri chiudono in vantaggio i primi 45 minuti con Pio Esposito, ma crollano nella ripresa sotto i colpi di Haaland (doppietta), Nusa e Strand Larsen. Finisce 1-4: il peggior - e più preoccupante - biglietto da visita in vista dei playoff di marzo. Gattuso: «Chiedo scusa ai tifosi». Giovedì il sorteggio a Zurigo.Tre gol di differenza all’andata, tre al ritorno. L’Italia chiude il girone di qualificazione ai Mondiali 2026 esattamente come l’aveva aperto: con una pesantissima sconfitta contro la Norvegia. A differenza del tracollo di Oslo, quando la squadra dell’allora ct Spalletti non era praticamente scesa in campo, a San Siro gli azzurri hanno almeno retto un tempo. Il primo, chiuso in vantaggio 1-0 grazie al gol di Pio Esposito, era sembrato il segnale di una serata utile per ritrovare fiducia in vista dei playoff di marzo. Ma la ripresa ha rimesso l’Italia davanti a limiti già noti: squadra lunga, poche idee, fragilità mentale. Nel giro di quindici minuti Nusa e Haaland hanno ribaltato la partita, prima del definitivo 4-1 firmato nel recupero da Strand Larsen. Giovedì 20 novembre, a Zurigo, il sorteggio dirà qual è il percorso da affrontare per provare a tornare a un Mondiale dodici anni dopo l’ultima volta.Eppure l’avvio era stato incoraggiante. Dopo una sbavatura iniziale di Mancini, recuperata da una scivolata di Locatelli, l’Italia aveva preso in mano la partita. All’8’ la prima grande chance era capitata sui piedi di Dimarco, che però col destro non aveva inquadrato la porta sul cross di Politano. Tre minuti dopo era arrivato il vantaggio: azione avvolgente sulla sinistra orchestrata da Dimarco e girata vincente di Esposito, bravo a proteggere palla spalle alla porta e a battere Nyland. La Norvegia si era vista solo al 31’ con un tiro alto di Nusa, mentre al 36’ lo stesso Esposito aveva sfiorato il raddoppio di testa. Il primo tempo si era chiuso con l’Italia meritatamente avanti e con la sensazione di poter controllare la gara.La ripresa, però, ha raccontato tutta un’altra storia. La Norvegia è rientrata in campo molto più aggressiva: Sorloth ha subito avuto due opportunità, poi Ryerson ha sfiorato il pari dal limite. Al 63’ è arrivato l’1-1, con Nusa che, alla prima vera incursione, ha puntato Politano e trovato un sinistro sotto la traversa imparabile per Donnarumma. L’Italia ha accusato il colpo e nel caos sono arrivate le due stoccate di Haaland: al 78’, girata mancina su cross di Bobb; un minuto dopo, il 3-1 a porta quasi spalancata dopo una palla persa dagli azzurri sul calcio d’inizio. Lo stadio ha iniziato a svuotarsi, mentre la Norvegia dilagava. In pieno recupero, Strand Larsen ha firmato il poker per il definitivo 4-1.A fine partita Rino Gattuso non ha cercato alibi: «Voglio chiedere scusa ai nostri tifosi, 4-1 è un risultato pesante. Peccato dopo un primo tempo molto buono, da squadra vera. La delusione più grande è il secondo tempo». Il ct ha parlato di difficoltà nelle distanze, di un’Italia troppo poco compatta nella ripresa e di un gruppo che «si è impaurito» dopo il primo tiro in porta dei norvegesi. Ora testa ai playoff: «Riparto dal primo tempo. Dobbiamo migliorare».Giovedì a Zurigo, alle 13, l’urna definirà il cammino degli azzurri. Le 16 squadre saranno divise in quattro percorsi (A, B, C e D), con semifinali e finali in gara secca. L’Italia, in prima fascia, giocherà la semifinale in casa contro una delle ripescate dalla Nations League: Romania, Svezia, Irlanda del Nord o una tra Galles e Macedonia del Nord. L’eventuale finale sarebbe invece contro una squadra di seconda o terza fascia: tra le possibili avversarie figurano Scozia, Repubblica Ceca, Slovacchia, Albania, Islanda, Bosnia ed Erzegovina o Kosovo. Dopo due Mondiali saltati, non ci sarà margine d’errore.
Giuseppe Caschetto (Ansa)