2024-10-10
Israele spara su missione Unifil. Crosetto: «A rischio soldati italiani»
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Il ministro convoca con urgenza l’ambasciatore israeliano in Italia per quanto accaduto alle basi ove opera il personale italiano. «Questa mattina, due peacekeeper sono rimasti feriti dopo che un carro armato Merkava dell'Idf ha sparato verso una torre di osservazione presso il quartier generale dell'Unifil a Naqoura, colpendola direttamente e facendoli cadere. Fortunatamente le ferite non sono gravi, ma rimangono in ospedale». È quanto fa sapere in una nota la missione Unifil in Libano. Nella zona sono impegnati anche militari italiani. Per questo motivo il ministro della Difesa Guido Crosetto ha deciso di convocare l'ambasciatore israeliano Jonathan Peled. «Già dalle prime ore di questa mattina ho contattato il Ministro della Difesa Israeliano, Yoav Gallant, per protestare con lui e ricordargli in modo fermo che quanto sta avvenendo nei pressi delle basi italiane di Unifil nel Sud del Libano e, in generale, verso il contingente Unifil a partire dagli spari contro il quartier generale di Unifil è, per me e per il governo italiano, inaccettabile. Anche se ho ricevuto garanzie sulla massima attenzione alla sicurezza del personale militare ho ribadito che deve essere scongiurato ogni possibile errore che possa mettere a rischio i soldati, italiani e di Unifil».I soldati israeliani dell'idf, spiega la nota, «hanno anche aperto il fuoco sulla posizione Onu a Labbouneh, colpendo l'ingresso del bunker dove si erano rifugiati i peacekeeper e danneggiando veicoli e un sistema di comunicazione. Un drone dell'Idf è stato osservato volare all'interno della posizione Onu fino all'ingresso del bunker. Ieri, i soldati dell'Idf hanno deliberatamente sparato e disattivato le telecamere di monitoraggio perimetrale della posizione. Hanno anche deliberatamente sparato su Unp 1-32A a Ras Naqoura, dove si tenevano regolari incontri tripartiti prima dell'inizio del conflitto, danneggiando l'illuminazione e una stazione di trasmissione».
Tedros Ghebreyesus (Ansa)
Giancarlo Tancredi (Ansa)