2023-10-20
L’invasione della Striscia si avvicina. A Israele le armi destinate all’Ucraina
L'esercito israeliano al confine con Gaza (Ansa)
L’esercito: «L’offensiva sarà lunga e intensa». Benjamin Netanyahu: «Lottate come leoni». Il Pentagono invia migliaia di proiettili promessi a Kiev. Uccisa la leader donna di Hamas. Tel Aviv: «Terroristi sotto effetto di droghe».L’annunciata offensiva di terra di Israele si avvicina. Il ministro israeliano della Difesa, Yoav Gallant, dice alle truppe di essere pronte: «Chi vede Gaza da lontano adesso, la vedrà dall’interno». L’offensiva di terra sarà «lunga e intensa», ha precisato il capo del comando Sud dell’esercito israeliano (Idf), il maggiore generale Yaron Finkelman. Mentre il premier israeliano, Benjamin Netanyahu, ha invitato i suoi soldati «a lottare come leoni». A confermare che l’ora X sta arrivando è un’indiscrezione di Axios: il Pentagono prevede infatti di inviare a Israele decine di migliaia di proiettili di artiglieria, originariamente destinati all’Ucraina. Il ministero della Difesa americano ha annunciato anche l’atterraggio di un aereo carico di veicoli blindati destinati all’esercito israeliano, all’aeroporto Ben Gurion. Il ministero afferma che la consegna fa parte di un pacchetto più ampio che comprende anche ambulanze blindate, camion e attrezzature di ingegneria meccanica.Ieri pomeriggio il ministro Gallant ha voluto assumersi la responsabilità della strage subita il 7 ottobre e ha assicurato che le forze israeliane saranno precise e letali. I combattimenti preparatori comunque continuano. Erano passate 15 ore senza che da Gaza partissero nuovi razzi, ma poi la tregua si è interrotta e le sirene hanno ricominciato a suonare in Israele. Ad Ashkelon, poi a Tel Aviv e in tutto il centro del Paese. Una tregua forzata secondo le forze armate israeliane che sostengono che Hamas abbia rallentato il ritmo dei lanci in previsione di una lunga guerra. Circa i rifornimenti ottenuti da Hamas invece è ancora mistero. Si parla di Iran, Qatar e nelle ultime ore è montato il sospetto che i terroristi abbiano utilizzato armi nordcoreane durante il loro primo attacco. La Corea del Nord nega e punta il dito contro gli Stati Uniti accusandoli di diffondere «voci false e infondate» per nascondere le proprie responsabilità nel conflitto in corso in Medio Oriente. L’ennesimo esempio, scrive l’agenzia di stato nordcoreana Kcna, di «esercizio di una politica egemonica errata degli Usa su un Paese terzo». Il sospetto non è infondato perché esistono video e immagini che suggeriscono l’utilizzo da parte delle milizie di Hamas di armi di fabbricazione nordcoreana, inclusi i lanciarazzi F-7, un’arma a spalla usata contro i veicoli corazzati. Simili agli Rpg di origine sovietica, se ne differenziano per una banda rossa attorno alla testata dei proiettili esplosivi. Sono uscite anche altre indiscrezioni circa una parte del commando di Hamas responsabile delle terribili efferatezze compiute ai danni dei civili israeliani. A quanto sembra molti di loro erano sotto effetto di una droga conosciuta come Captagon. Una sostanza sintetica di tipo anfetaminico che è stata utilizzata da gruppi del radicalismo islamico, come l’Isis (il cosiddettoSstato islamico dei tagliagole) durante la guerra civile siriana. La televisione commerciale israeliana Canale 12 ha precisato che tracce di Captagon sono state rilevate fra i prigionieri di Hamas in Israele. Altre sono state trovate nelle tasche di membri di Hamas rimasti sul terreno dopo i combattimenti. Si tratta, ha aggiunto la emittente, di una droga prodotta in Libano e Siria, nota anche come «la cocaina dei poveri». Sul campo proseguono i successi strategici di Israele. L’esercito israeliano in un attacco sulla Striscia di Gaza ha ucciso Jehad Mohaisen, capo della sicurezza nazionale di Hamas. In un attacco a Gaza è stata uccisa anche Jamila Al Shanti, la vedova del coofondatore di Hamas, Abdel Aziz Al Rantisi, e prima donna eletta nel 2021 nell’ufficio politico dell’organizzazione. Di contro, alcuni componenti delle forze della coalizione sono rimasti leggermente feriti in Iraq in una serie di attacchi di droni avvenuti nelle ultime 24 ore presso le basi statunitensi in Iraq. Due droni hanno colpito la base aerea di al Asad, nell’Iraq occidentale, utilizzata dalle forze statunitensi, mentre un drone ha colpito una base nell’Iraq settentrionale, ha dichiarato un funzionario statunitense all’Associated press. Le forze statunitensi li hanno intercettati tutti e tre, distruggendone due e danneggiando il terzo, che ha provocato lievi ferite tra i militari. Colpita nuovamente anche Sderot, in Israele. Due razzi lanciati dalla Striscia di Gaza hanno causato danni, ma fortunatamente nessun ferito, anche perché dopo il 7 ottobre, la maggior parte dei residenti ha abbandonato la città. Razzi che partono da Gaza ma anche dal Libano verso il Nord di Israele. Una ventina solo ieri secondo le Forze di difesa israeliane che hanno risposto con fuoco di artiglieria. L’Idf ha fatto sapere che punta anche lì: stanno prendendo di mira il sito da cui sono stati lanciati i missili. Vista la situazione, gli Stati Uniti invitano gli americani in Libano a lasciare al più presto il Paese. Anche Hamas lancia appelli, ma lo fa per attivare una mobilitazione in suo sostegno. Il messaggio diretto «alla nazione islamica e a tutti gli uomini liberi nel mondo» affinché organizzino «marce e dimostrazioni di grandi dimensioni in solidarietà con il nostro popolo». Obiettivo ormai dichiarato quindi, per cui resta fondamentale una narrazione che li ponga come vittime agli occhi del mondo. Anche per questo proseguono le accuse dei terroristi nei confronti di Israele, responsabile secondo loro di aver bombardato l’ospedale Al Alhi di Gaza. Oltre alle accuse però, nessuna prova. Secondo il Jerusalem post, che cita fonti francesi, i morti della strage dell’ospedale Al Ahli di Gaza sarebbero tra i dieci e i 50. Secondo un’indagine preliminare non classificata dell’intelligence Usa ottenuta dalla Cnn, sarebbero tra le 100 e le 300 le vittime. Nessun cratere nel terreno e nessun danno significativo all’edificio principale dell’ospedale.Israele nel frattempo continua a fornire prove. Dopo i video e le intercettazioni, nuovi filmati mostrano che è stato il razzo della jihad a causare la strage all’ospedale. In ogni conflitto sono infatti le immagini a parlare più di tutto il resto. Ha fatto il giro del mondo il filmato in cui viene ripreso un padre che salva sua figlia facendole da scudo umano. Uno dei simboli di questa guerra che dopo neanche due settimane ha già riempito le cronache di inaccettabili atrocità.