2022-10-21
«Inverso - The Peripheral», la nuova serie thriller targata Prime Video
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Inverso – The Peripheral (Amazon Prime Video)
La serie tv di fantascienza cyberpunk, al debutto su Amazon Prime Video venerdì 21 ottobre con otto episodi, è l'adattamento del romanzo omonimo di William Gibson. Una storia complessa, nella quale riecheggiano George Orwell, una feroce critica del mondo occidentale, elementi cari alla fantascienza, altri necessari al progresso tecnologico.
La serie tv di fantascienza cyberpunk, al debutto su Amazon Prime Video venerdì 21 ottobre con otto episodi, è l'adattamento del romanzo omonimo di William Gibson. Una storia complessa, nella quale riecheggiano George Orwell, una feroce critica del mondo occidentale, elementi cari alla fantascienza, altri necessari al progresso tecnologico.Gli sceneggiatori di Westworld, una protagonista scelta fra la rosa dei nuovi enfant prodige di Hollywood, una storia complessa, nella quale riecheggiano George Orwell, una feroce critica del mondo occidentale, elementi cari alla fantascienza, altri necessari al progresso tecnologico.Inverso – The Peripheral, adattamento del romanzo omonimo arrivato in Italia solo nel 2017, con tre anni di ritardo sul mercato statunitense, ha in sé le premesse per essere quel che il libro non è stato: un fenomeno di massa, virale come solo le produzioni streaming possono essere oggi. La serie tv, al debutto su Amazon Prime Video venerdì 21 ottobre, ha la stessa trama che è stata del romanzo. Ma, diversamente da Inverso, versione cartacea, non ha la brutalità della scrittura di William Gibson, quel suo saltare fra dimensioni temporali senza fornire al lettore alcun riferimento certo, alcuna spiegazione del mondo che davanti ai suoi occhi sta costruendo. Inverso, nel suo adattamento televisivo, è pop, decisamente più di quanto non lo sia la narrativa di Gibson, tra gli scrittori più noti – eppur di nicchia – nel segmento della fantascienza cyberpunk. Gibson, che per gli amanti del genere è un maestro senza pari, ha fatto dell’ostilità del suo scrivere una cifra stilistica. È difficile seguirlo, avventurarsi fra universi che non si dà la pena di spiegare. Ma questa difficoltà nella serie televisiva non si trova. Inverso – The Peripheral, con la brava Chloë Grace Moretz protagonista, è una distopia come non se ne vedevano da tempo. Fynne Fisher, giovane ragazza costretta ad una vita di sacrifici, è l’unica a lavorare nella sua famiglia. Si arrabatta alla bell’e meglio, assemblando stampanti 3D e giocando online per sponsor abbienti. Con i proventi del proprio lavoro, uniti alla misera pensione da reduce che l’esercito ha destinato al fratello, mantiene se stessa e la madre. Sopravvive, in un’America diversa da quella contemporanea, un’America in cui l’attività più diffusa è rappresentata dalla produzione di droghe sintetiche. Inverso è ambientato in un futuro prossimo. Quanto, Gibson non lo dice. Allude ad una vicinanza con il presente, senza prendersi la briga di spiegare quanto questo sia distante davvero. Amazon, però, ha deciso per lui. È il 2032, un futuro bigio, il primo di due, perché la seconda linea narrativa di Inverso è ambientata altrove: settant’anni quasi più avanti, in una Londra decimata da un cataclisma e dominata almeno in parte da un tale di nome Wilf Netherton, famoso e ricco. Netherton è rappresentate di una classe inedita. Sono pochi privilegiati a vivere nella Londra del 2099, una Londra in cui il proletariato è stato ridotto ai minimi termini e i viaggi temporali sono diventati un’attività come un’altra. L’attività che, nel romanzo come nella serie televisiva, favorirà l’incontro fra la giovane Fisher e il ricco magnate. I due si incontreranno, ma non sarà il mondo di Fynne a fare da cornice a questo loro appuntamento. Sarà una terra di mezzo, un luogo virtuale al quale la ragazza avrà accesso tramite un videogioco, un prototipo che le cambierà la vita, facendole temere di perderla. Inverso – The Peripheral, nel quale Fynne Fisher vede attraverso un videogame scampoli di un futuro tetro, informazioni segrete destinate a renderla un nemico della società in cui vive, si muove così, fra un futuro che è passato e un altro che ancora non si è attuato. Nel mezzo, lascia scorrere tutto: il mistero, il thriller, la suspense necessaria a far suo lo spettatore. Poi, la critica, asprissima, al mondo d’oggi: all’America rurale, alla vita di stenti cui sono costretti i reduci, alla cleptocrazia e ai suoi cascami politici. Temi cari a Gibson che l’adattamento Amazon ha saputo rispettare.
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