2025-08-09
Alice Buonguerrieri: «La politica usò la scienza come foglia di fico. Ci fu un errore dietro l’altro»
Alice Buonguerrieri (Imagoeconomica)
La capogruppo di Fdi in commissione: «Su acquisti e spreco di denaro emergono elementi gravi. Indaghiamo sui protocolli medici e presto arriveremo ai vaccini».«Roberto Speranza e Giuseppe Conte hanno mentito agli italiani». È categorica l’avvocato Alice Buonguerrieri, capogruppo di Fdi in commissione Covid, nel commentare l’audizione dell’ex membro del Cts Giuseppe Ippolito, il cui verbale è stato desecretato due giorni fa.Onorevole, quindi non era vero ciò che l’ex premier Giuseppe Conte e l’ex ministro della salute Roberto Speranza dicevano, ossia che le misure pandemiche si basassero sulle evidenze scientifiche?«Non lo era. Il professor Ippolito ha clamorosamente smentito Speranza, sconfessando anche le sue dichiarazioni riguardo il piano pandemico del 2006 che non poteva essere applicato a questa pandemia: Ippolito fu forse l’unico a sostenere che, per quanto non aggiornato, poteva essere applicato. Conte invece ha mentito agli italiani dichiarando che eravamo «prontissimi»: non avevamo nulla2. Ippolito ha anche detto che gli ospedali erano dei «concentratori di casi». Eppure all’epoca le autorità sanitarie invitavano i cittadini a non curarsi a casa e ad andare in ospedale…«Le rispondo come ci hanno risposto i medici che abbiamo udito in audizione: c’è stato un errore dietro l’altro. I pazienti sono stati abbandonati a loro stessi con un protocollo, paracetamolo e vigile attesa, che in tanti casi ha aggravato a tal punto le loro condizioni che quando finivano in ospedale non solo non erano più recuperabili ma rendevano l’ospedale un «concentratore di casi». Abbiamo delegato un quesito medico scientifico su questa “cura”, attendiamo la relazione». La sinistra sostiene che questa raccomandazione non fosse vincolante, come quella sulle autopsie.«Potevano non esserlo giuridicamente, ma lo erano nei fatti».Riassumendo: la politica chiedeva agli esperti, gli esperti deliberavano, la politica disattendeva i loro consigli e poi altri esperti, che Ippolito definisce «falsi profeti e falsi virologi», andavano in televisione a ripetere la narrazione decisa dalla politica. Ora i medici stanno scaricando tutte le colpe sulla politica. Ma perché allora non si sono dimessi?«L’unico vero scaricabarile mi sembra lo abbia fatto la politica nei confronti della scienza, che è stata usata come foglia di fico per tutte le scellerate e vessatorie scelte politiche. Il terrorismo mediatico è stato così elevato che ritengo che anche i medici si possano essere trovati in una situazione di difficoltà creata dalla politica, che non ammetteva dichiarazioni discordanti».Ippolito ha anche detto che a un certo punto i membri del Cts volevano dimettersi in massa.«Certo, c’erano pressioni politiche per andare in una certa direzione». Le dimissioni non si minacciano mai: o ti dimetti o resti al tuo posto in silenzio. Perché i medici, quelli che ora dicono «noi non eravamo d’accordo», non lo hanno fatto?«È evidente che durante la pandemia una parte della scienza si sia piegata alla politica. Detto ciò, la responsabilità è da attribuire alla politica che ha censurato opinioni discordanti con la narrativa funzionale alle scelte adottate». Quale obiettivo volete raggiungere? «Restituire agli italiani la verità storica di quel periodo». E la verità scientifica? «Stiamo acquisendo materiale documentale consistente: il tempo della censura è terminato».C’è anche la verità giuridica…«Noi non siamo un tribunale, auspichiamo che anche le Procure seguano con attenzione i lavori della commissione perché emergono fatti che dovrebbero interessare anche loro». Ad esempio?«I Dpi inidonei che sono stati importati in Italia, soldi pubblici spesi per materiale inidoneo. C’è poi quanto emerso sui ventilatori: ne hanno parlato il professor Ippolito e anche il dottor Peluso, un imprenditore che dopo aver partecipato ad un bando del Cura Italia creato da Domenico Arcuri, ha investito per poi non vedersi assegnare alcuna commessa, mentre la struttura commissariale nel frattempo ordinava ventilatori da altre aziende, anche estere. L’azienda italiana poteva produrre 40 ventilatori al giorno ma non ha ricevuto ordini. Ippolito ci ha parlato di grande carenza di ventilatori, mi chiedo come facciano le due cose a stare insieme…».La magistratura sta intervenendo?«Quel che sta emergendo sul filone acquisti e spreco di denaro pubblico è grave». Ci sono procedimenti penali in corso?«Sì, vediamo come andranno a finire. Da avvocato ritengo plausibili diversi capi d’imputazione: non solo l’abuso d’ufficio ma anche corruzione e frode in commercio. Ma queste valutazioni attengono alla magistratura. L'avvocato Canali, all’epoca vicedirettore delle Dogane, ci ha dichiarato che Conte sapeva dell'importazione di materiale inidoneo pagato il triplo. Lo appureremo, se sapeva, non ha fatto nulla per impedirlo». Tutti questi fatti dovrebbero anche essere riletti dalle Procure, alla luce dell’ultima sentenza della Cassazione Sez. Un., secondo cui il reato di epidemia può concretizzarsi anche per fatti omissivi… «Le Procure potrebbero rivalutare le circostanze anche alla luce dei nuovi principi. Noi stiamo facendo la nostra parte, far finta di niente significa essere complici e noi non vogliamo esserlo».Cosa ne pensa dell’ossequio alla Cina da parte del Movimento Cinque stelle?«Il M5s fin dal primo giorno ha tentato di ostacolare i lavori della commissione. È legittimo pensare che il loro obiettivo sia quello di insabbiare la verità». Ippolito ammette per la prima volta in assoluto che l’epidemia inizia con i due cinesi ricoverati a gennaio e non con il famoso paziente zero di Codogno. Ha anche evocato la vicenda degli italiani rientrati dalla Cina, quarantenati, a differenza dei 202 cinesi sbarcati da Wuhan, non mandati in quarantena.«Ciò avvalora la tesi che ci sia stata una grande preoccupazione, un’attenzione anomala per gli interessi del governo cinese».Ha parlato anche di caos nella task force.«Era stata dipinta come un tavolo di scienziati esperti, siamo venuti a sapere che era un «bailamme di persone sempre diverse». In una situazione del genere ci saremmo aspettati serietà istituzionale: da quanto emerso è invece legittimo ritenere che hanno fatto soltanto propaganda a discapito degli italiani. La sinistra ancora oggi non ammette gli errori commessi è in grado per esempio di riconoscere che i vaccini anti covid non impedivano il contagio e quindi il green pass non aveva fondamenta scientifiche. Sono sordi alle evidenze scientifiche e sempre pronti a difendere provvedimenti antiscientifici».A proposito: quando comincerete a parlare dei vaccini?«Ci arriveremo il prima possibile. Riterrei ragionevolmente a inizio del 2026».
Laura Boldrini e Nancy Pelosi (Ansa)
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