2024-09-19
Dalmau: «I nostri vestiti sono gli alleati delle donne libere e sicure di sé»
Lo stilista e designer catalano Custo Dalmau (Getty)
Lo stilista: «La nuova collezione celebra la spontaneità, fondendo materiali tecnologici a quelli più classici».Le indossano Bridget Fonda in Jackie Brown, Julia Roberts nella commedia Se scappi ti sposo, ma anche Natalie Portman, Drew Barrymore, Sarah Jessica Parker e Samuel L. Jackson. A un certo punto si parlò addirittura di Custo mania. Hanno vestito un sacco di gente di Hollywood Custo e David Dalmau, due fratelli che rappresentano un brand famoso in tutto il mondo come Custo Barcelona. Dopo lo show di New York, ecco che Custo arriva a Milano, unico marchio a essere presente in entrambe le città modaiole per eccellenza. Il primo giorno della fashion week meneghina ha visto Custo tra i protagonisti. «Noi siamo europei - racconta Custo alla Verità- ma da 27 anni presentiamo le collezioni negli Stati Uniti. Ora abbiamo deciso di arrivare anche in Europa e abbiamo scelto Milano. Secondo show, il primo è stato durante le collezioni di febbraio». Se dici Custo Barcelona, pensi subito a t-shirt piene di colore, un mondo fantastico di forme e disegni. Quando siete nati? «Nel 1981 a Barcellona. La nostra formazione di grafici ci ha indubbiamente aiutati a concepire disegni accattivanti. Nel 1996 abbiamo tentato l’avventura americana e ha marciato molto bene. Subito è diventato il mercato più importante per noi e lo è anche ora». Cosa piace agli americani di Custo? «Le cose creative, prima di tutto le nostre t-shirt e poi i nostri vestiti. Le t-shirt sono i capi più commerciabili e hanno avuto subito un grande successo internazionale. Gli Stati Uniti non sono un mercato come l’Europa così come le cose che facciamo per gli americani non sono per tutti. Una parte degli americani è molto conservatrice e quindi le cose che vendiamo in America e in Europa sono molto simili anche se il mercato è molto diverso». Anche in Europa avete colpito con le t-shirt? «Sì, ma l’intera collezione va molto bene e comprende abiti, camicie, completi». E quella appena presentata? «Celebra il nostro spirito libero e spontaneo, pezzi in cui le donne sicure di sé trovano il loro alleato. Non manca uno spirito romantico e bohémien dove ognuna esalta la propria individualità e il proprio stile. Ogni capo è trattato come un pezzo unico. Gli abiti sono realizzati fondendo materiali tecnologici con quelli naturali come cotone e seta, dettagli in fili di lurex, raso di seta, chiffon, jaquard lamé. Una collezione molto ricca e fantasiosa». Ovviamente non mancavano le t-shirt. «Anzi, su 64 uscite, 50 da donna e 14 da uomo, 22 uscite erano solo di t-shirt. Era tanto tempo che non le portavamo in passerella, abbiamo sviluppato un nuovo messaggio grafico con molta ironia di un mondo immaginario dove la natura e la tecnologia convivono e con frasi ironiche, messaggio grafico rinnovato per questa collezione». Una tecnologia che avanza a velocità folle. Pensa che la moda possa andare di pari passo con l’Intelligenza artificiale? «Negli Stati Uniti parlano solo di intelligenza artificiale, di Kamala e di Trump. Non c’è nessun altro discorso. Cambierà il mondo? Le cose che può fare l’Intelligenza artificiale sono inimmaginabili». La creatività di Custo si può sostituire? «A dire il vero non lo so, noi continuiamo ad andare avanti. Noi non siamo nella cultura dell’Ia, alla mia età sono della vecchia cultura. La mia scuola è lavorare ogni giorno e la nostra creatività nasce da passione ed entusiasmo, ma se si ascoltano le notizie dagli Stati Uniti l’intelligenza artificiale è l’argomento che tiene banco ogni giorno». La moda sta attraversando un momento di crisi, voi come affrontate questo momento? «Lavorando più che mai nella nostra sede di Barcellona così come nei nostri uffici di Los Angeles e New York. Mio fratello e io siamo una piccola ditta famigliare». Quante t-shirt producete? «Prima del 2020 un milione, poi il Covid ha cambiato tutto, è stata una sorpresa di cui non avevamo bisogno. È stata molto dura per la moda e ancora non si è recuperato. La situazione attuale non migliora e non aiuta. Per questo cerchiamo di sviluppare un prodotto ironico, emozionale». Ispirazione? «In particolare arte surrealista e quello che si osserva per le strade di Barcellona e New York. Possiamo contare su una squadra di grafici spagnoli e non». Avete vestito anche gli uomini, stesso stile? «Certo, molto colorato, soprattutto scherzoso, un uomo che cerca di esprimere la sua individualità e che vive la moda con una certa ironia». Dove siete distribuiti?«In tutto il mondo attraverso i migliori negozi negli Usa, Europa e Medio Oriente».Cos’è secondo lei la moda?«La moda è una previsione delle scelte dei consumatori».
«Haunted Hotel» (Netflix)
Dal creatore di Rick & Morty arriva su Netflix Haunted Hotel, disponibile dal 19 settembre. La serie racconta le vicende della famiglia Freeling tra legami familiari, fantasmi e mostri, unendo commedia e horror in un’animazione pensata per adulti.