2020-04-19
Indagine sull’ospizio nel Fiorentino: infettati dal morbo 49 dei 52 ospiti
In tutta la penisola, le vittime in età avanzata sono quasi 7.000. A Catanzaro, faro dei pm su un ricovero che ha 70 positivi e 22 decessi. A Civitavecchia, i parenti dei nonni denunciano cinque decessi in più di quelli ufficialiLa strage degli innocenti è iniziata il primo febbraio e a oggi conta tra i 6.000 e i 7.000 morti nelle Rsa (fonte Istituto superiore della sanità): in pratica il 7% della popolazione anziana ospitata nelle strutture di accoglienza del Paese. Le Procure di ogni latitudine sono al lavoro attivate non solo dalle denunce di terzi (Codacons) o dei parenti delle vittime, ma dalle notizie apprese dai giornali e dalle segnalazioni della polizia giudiziaria. A Milano, dove si calcola che almeno 3.000 nonnini siano affetti da Covid-19, sono aperti 15 filoni investigativi, la maggior parte concentrata sul Pio Albergo Trivulzio. S’indaga però anche altrove. A Bergamo, i Nas hanno acquisito documentazione nella Certosa di Pavia (33 morti). A Brescia (168 morti per coronavirus e 500 in totale su 9.400 posti letto) l’ufficio giudiziario sta coordinando 9 diversi procedimenti. A Monza c’è un’inchiesta a modello 45 (per ora) basata su 4 querele di cui una dei familiari di una donna che, contratto il morbo cinese e definita dal personale «in via di guarigione», è morta. A Varese un altro esposto da parte di quattro famiglie che per giorni non sono riuscite ad avere notizie sui loro cari ricoverati nella Rsa Accorsi di Legnano. In Piemonte, ci sono invece i primi indagati per epidemia colposa e omicidio colposo plurimo: si tratta del direttore della Rsa di Vercelli, Alberto Cottini, e della direttrice sanitaria, Sara Bouvet. Carabinieri del Nas in azione anche al Sud. In Puglia, la Procura di Trani ha acquisito documenti e cartelle cliniche dei pazienti (6 morti, di cui tre solo ieri) della Rsa San Giuseppe di Canosa dove si contano 47 casi positivi tra anziani e infermieri. Accertamenti su altre due strutture: l’Opera Don Uva di Bisceglie (46 infetti), e le Opere riunite Bilanzuoli-Corsi-Falconi-Ciani di Minervino Nure (40 contagiati). A Bari quattro fascicoli per altrettanti ospizi: Don Guanella (10 contagi, 2 decessi), Villa Giovanna (80 positivi, 1 morto), Centro di riabilitazione Giovanni Paolo II di Putignano (20 infetti) e Centro Nuova Fenice di Noicattaro (50 casi, 1 morto).In Calabria, faro dei pm sulla Domus Aurea di Chiaravalle Centrale (Catanzaro) che ha registrato 70 positivi e 22 vittime; e su Villa Torano di Torano Castello (50 infetti), dichiarata zona rossa. In Campania l’ultima indagine della Procura di Napoli è sul Camaldoli Hospital, dove la peste di Wuhan ha colpito 8 anziani e 3 operatori. Altro filone aperto è quello sulla Casa di Mela - ora chiusa - dove i pazienti infetti sono 39 con 7 decessi. Sui 9 morti e i 44 positivi della Rsa Madonna dell’Arco sta lavorando invece l’ufficio giudiziario di Nola. Mentre la Procura di Benevento sta vagliando la documentazione raccolta nella Rsa di Ariano Irpino (zona rossa) e nella clinica riabilitativa del capoluogo sannita.Passiamo alla regione guidata da Nicola Zingaretti, dove il Covid-19 ha colpito soprattutto Civitavecchia. A innescare la bomba epidemiologica sarebbe stata la Rsa Madonna del Rosario, dove 42 ospiti su 55 sono risultati positivi. L’11 marzo il primo morto, ne seguiranno altri 14 per l’Asl. Dato contestato dai parenti dei pazienti che ne contano cinque in più. Anche la Rsa Bellosguardo si trova nella città portuale, qui su 42 degenti ci sono una vittima e 35 positivi. Numeri che hanno fatto scattare il cordone sanitario della Prefettura. Nell’entroterra limitrofo a Roma la struttura maggiormente colpita è senza dubbio il Nomentana Hospital, che ha fatto registrare un picco di 130 positivi. A oggi i contagiati sono 41, tra loro 29 operatori sanitari e 12 pazienti. Da segnalare anche la situazione della residenza San Raffaele di Rocca di Papa, circa 140 positivi. Come se non bastasse nei guai sarebbe finito il direttore sanitario, che avrebbe esercitato la sua funzione pur non avendo il titolo, vicenda sulla quale la Procura di Velletri ha aperto un fascicolo d’indagine. Ieri, la Procura di Tivoli ha aperto un fascicolo sulla struttura di Santa Maria del Prato di Campagnano, dove tra i 105 pazienti, ci sono stati un morto e 51 contagiati.Tra le aree maggiormente colpite anche la Toscana. L’ultima segnalazione all’autorità giudiziaria è stata presentata alla Procura di Firenze che dovrà far luce sulla Rsa San Biagio di Dicomano, dove ci sono 49 contagiati su 52 ospiti e cinque pazienti hanno perso la vita. Sulle strutture toscane indagano anche i magistrati di Prato e Lucca. I primi si stanno occupando su quanto successo a Carmignano nella Rsa di Comeana, dove si sono registrati sei decessi e 33 contagiati (17 pazienti e 16 operatori). A Lucca, invece, l’inchiesta è stata aperta a seguito di un esposto su tre morti sospette nella struttura di Gallicano. A Bucine, in provincia di Arezzo, un comitato di parenti ha annunciato che si rivolgerà alla magistratura per capire quanto è avvenuto nella Rsa Fabbri Bicoli.Sono senza ipotesi di reato e contro ignoti le inchieste aperte nelle marche dalle Procure di Ancona e Pesaro. Ad attivare i magistrati anconetani il sindaco di Castelfidardo, Roberto Ascani, che ha presentato un esposto per comunicazioni tardive in merito ai casi del Mordini (23 morti, di cui 6 con Covid-19). Discorso diverso a Macerata, dove il procuratore Giovanni Giorgio ha ufficializzato le ipotesi di reato per i sette morti nella residenza di Cingoli: «Omicidio e lesioni colpose». Infine l’Emilia Romagna: qui i distretti giudiziari non si sono ancora mossi, nonostante la Regione guidata da Stefano Bonaccini sia dietro solo alla Lombardia per decessi sospetti: 176, di cui 24 positivi.
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