2020-07-19
Inchiesta sui fondi del Carroccio: il supertestimone non parla di Lega
Il commercialista Luca Sostegni, arrestato mentre partiva per il Brasile, è stato sentito per 5 ore a San Vittore. Non ha fatto riferimenti al partito. E l'operazione sullo stabile di Cormano fu un affare per Comune e Regione. Torchiato per più di cinque ore nel carcere di San Vittore, il commercialista Luca Sostegni - tra gli indagati nell'inchiesta per la compravendita del immobile di Cormano da parte dell ente regionale Lombardia Film Commission - ha iniziato a rispondere alle domande dei procuratori Stefano Civardi e dell'aggiunto Eugenio Fusco. Non è bastato. Sarà riascoltato la prossima la settimana per un secondo round. In base a quanto spiega l'avvocato Daniela Pulito, il suo assistito avrebbe fatto semplici dichiarazioni e risposto ad alcune domande, spiegando che i soldi che aveva chiesto agli altri due commercialisti erano compensi dovuti, che gli spettavano. Non si sarebbe parlato dei fondi della Lega, aspetto di cui Sostegni non sarebbe a conoscenza. Fermato prima della partenza per il Brasile, il commercialista che avrebbe ricattato Andrea Manzoni e Alberto Di Rubba, ex revisori della Lega, ha risposto alle domande dei magistrati, spiegando in parte i motivi delle sue intercettazioni telefoniche, dove raccontava che se non avesse ricevuto i soldi avrebbe parlato con i giornali. Perché, diceva intercettato dalla Guardia di finanza di Milano, «io innesco una serie di situazioni che io non lo so dove si va a finire perché poi da questa si va alle cantine, dalle cantine si va al capannone, dal capannone si va alla Fondazione, dalla Fondazione si va alla Fidirev, si va ai versamenti, si va a tutto, io per 30.000 euro non so […] se vale la pena far tutto sto casino». Sostegni, accusato di estorsione e peculato, sarà risentito mercoledì. Oggi il gip deciderà se confermare la custodia cautelare in carcere. Il commercialista sarebbe stato il prestanome di Michele Scilieri, anche lui indagato, collegato alla Lega perché nel suo studio è registrato il partito Lega Salvini premier.Ma a lato dell'interrogatorio del super teste, restano le responsabilità dell'operazione per la creazione del nuovo cineporto di Cormano, più di 1.200 metri quadri di spazio uniti a 140 di uffici, acquistati dalla fondazione che valorizza e aiuta le produzioni cinematografiche lombarde. La storia di questa struttura ha inizio ben 7 anni fa, quando il comune di Milano - sindaco Giuliano Pisapia - chiese alla Lombardia Film Commission di trovare nuovi spazi per le sedi e i magazzini dove poter venire incontro a chi vuole fare cinema o spot pubblicitari in Lombardia. L'ente infatti è amministrato sia dalla Regione sia da Palazzo Marino, insieme con Unioncamere e Fondazione Cariplo. Sia l'amministrazione comunale sia quella regionale esprimono un proprio rappresentante, quindi insieme valutano le decisioni da prendere. Nel 2013 l'allora sindaco Pisapia, sostenuto da una coalizione di centrosinistra, inizia a chiedere all'ente di trovare nuovi spazi. I vecchi stabili di via San Gottardo, dove c' erano gli uffici, e di via Pergolesi, rischiano di non essere più praticabili. Per quale motivo? In San Gottardo si rischia lo sfratto per questioni legate alla proprietà, mentre in Pergolesi l affitto annuo è di 60.000 euro. Questi dati emergono dalla relazione presentata il 27 maggio nel consiglio di amministrazione della fondazione, un documento che è stato approvato anche dal rappresentante del comune di Giuseppe Sala, ovvero Paola Dubini, professoressa dell'Università Bocconi di Milano. Nelle 10 pagine della relazione, stilata dal presidente Alberto Dell'Acqua, si spiega nello specifico che la ricerca dell'immobile di Cormano partì da Palazzo Marino che spingeva per avere nuovi spazi. Del resto nel maggio del 2018 Lombardia Film Commission sarebbe stata sfrattata da corso San Gottardo. Da qui si decise di pubblicare un bando sul sito regionale per trovare un immobile adatto. La data della vendita è l'8 dicembre 2017, ma un mese prima l'organismo di vigilanza della fondazione, amministrata da centrodestra e centrosinistra, diede il via libera spiegando che non c'erano problematiche o conflitti di interesse sugli intermediari dell'affare. In un capitolo si legge appunto che Scilieri non presentava alcun conflitto di interesse, anche dopo gli approfondimenti dell'organismo di vigilanza. Non a caso la maggioranza del comune, prima con Pisapia e poi con Sala, non ha mai mosso opposizioni all'interno del consiglio. Nel 2017 votò per concludere la compravendita tramite il consigliere dell'epoca, Erminia Minni Ferrara. Poi proprio due giorni fa, in contemporanea con l'arresto di Sostegni, il consiglio di amministrazione ha approvato il bilancio 2019 tramite la professoressa Dubini. A questo si aggiunge il parere favorevole alla relazione di Dell'Acqua, deliberata il 27 maggio senza che nessuno ponesse note di rilievo. Del resto il documento redatto dal presidente è molto puntuale. Spiega che il prezzo di 800.000 euro pagati alla Andromeda Srl era più che congruo, perché riguardava l'immobile ristrutturato, con costi anche inferiori al livello di mercato, tenendo come parametri quelli dell'Agenzia delle entrate del 2017. Non solo. L'acquisto è convenuto alla fondazione, perché prevede un risparmio di 60.000 euro all'anno rispetto al vecchio affitto di Pergolesi. Calcolando i 30 anni di vita di Lombardia Film Commission si parla quindi di un minimo di 1,8 milioni di euro di soldi recuperati nel futuro. Quindi non ci sarebbe stato alcun danno erariale. Nella relazione, infatti, si legge: «In ragione di quanto sopra esposto, lo scrivente non ritiene che la modalità di pagamento dell'acquisto dell'immobile di Cormano sia stata anomala, considerate le circostanze e le conseguenze successive alla conclusione della compravendita. Non si rilevano pertanto elementi di danno per la Fondazione scaturenti dalla modalità di pagamento posta in essere al momento della compravendita immobiliare».
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