2025-04-29
Sette Procure aprono inchieste sulla «vigile attesa» di Speranza
Roberto Speranza (Imagoeconomica)
Il pm di Roma Giorgio Orano raccoglie la denuncia dei parenti delle vittime, chiedendo ai colleghi di altre città d’Italia di lavorare sui fascicoli di competenza dei loro uffici. Chiamati in causa l’ex ministro, il vice Pierpaolo Sileri e i vertici Aifa.Su «Tachipirina e vigile attesa» indagheranno d’ufficio per omicidio colposo sette Procure d’Italia. La Procura di Roma, destinataria di una denuncia presentata a dicembre da tre parenti di vittime Covid e dalla sottoscritta, che ha firmato in virtù dell’attività giornalistica svolta, ha deciso infatti di aprire un fascicolo per omicidio colposo: azione scaturita da questa querela che accusa, tra gli altri, gli allora vertici del ministero della Salute e di Aifa e alcuni medici di base, ritenendo però - la Procura suddetta - territorialmente competenti delle indagini le Procure della Repubblica a cui fanno capo i luoghi dell’ipotizzata assente - o gravemente carente - cura a domicilio di questi pazienti ammalati di Covid: l’accusa di omicidio colposo si basa infatti sull’ipotesi che la causa dei decessi sia attribuibile alla mancata somministrazione di terapie efficaci sin dalle prime fasi della malattia. Dall’ufficio del pm Giorgio Orano, titolare del fascicolo nella Capitale, saranno dunque trasferiti gli atti.La Procura di Roma ha deciso inoltre che si debbano aprire indagini non soltanto sui decessi delle tre persone i cui parenti hanno sporto querela, ma anche su altri sei decessi di malati di Covid i cui parenti non hanno denunciato: queste sei morti, insieme a quelle dei parenti che hanno sporto querela, sono infatti state oggetto della relazione peritale medica collegiale che è stata depositata a supporto della denuncia presentata a Roma. La relazione medica riguarda dieci casi clinici, nove dei quali con esito fatale e su questi decessi dovranno ora dunque indagare, d’ufficio, le procure di Como, Lecco, Ragusa, Monza, Lecce, Bologna e Torino, posto che il pm ha ritenuto che si debba fare luce su tutti i casi oggetto della perizia anche senza una querela da parte persone delle persone offese.«Il ritardo nell’inizio della terapia, come prescritto dal protocollo “vigile attesa”, rappresenta il meccanismo determinante alla base dei decessi», ha concluso il collegio di medici autori della relazione composto dal prof cardiologo Alessandro Capucci e dai medici Andrea Mangiagalli, Agostino Ciucci, Rosanna Chifari e Antonio Palma. La denuncia «Tachipirina e vigile attesa», lo ricordiamo, è già agli atti della commissione d’inchiesta Covid, che ne ha chiesto l’acquisizione. Nella querela si accusano, oltre ai medici di base Annamaria Cucuzzella, Giovanni Ferraro, Paola De Martino ed Emanuela Vanni, anche l’ex ministro della Salute, Roberto Speranza; l’ex viceministro, Pierpaolo Sileri; gli ex presidenti di Aifa, Domenico Mantoan e Giorgio Palù e l’ex direttore generale, Nicola Magrini, insieme ad Attilio Fontana, presidente della Regione Lombardia, Filippo Anelli, presidente dell’Ordine dei medici, e i funzionari che firmarono le circolari ministeriali del 22 marzo 2020 e del 30 novembre 2020, contenenti indicazioni ai medici di famiglia su come trattare i malati di Covid a domicilio.Dalle autorità furono emanate linee guida che consigliarono - stando alla relazione peritale, «senza base scientifica» - di lasciare i malati di Covid a casa, appunto, in «vigile attesa» e sconsigliarono tutti i farmaci, tranne il paracetamolo per la febbre, dicendo ai medici di famiglia di attendere l’eventuale guarigione spontanea o un aggravamento dei loro assistiti che richiedesse il ricovero in ospedale, quando però era altamente probabile che la malattia fosse in una fase ormai irreversibile essendo trascorsi sette, dieci giorni in media di non-cure a casa, con gli ammalati lasciati in totale balia dei sintomi e senza assistenza medica a domicilio. Nella denuncia vengono indicate precise responsabilità delle personalità pubbliche citate, su fatti specifici e ci si potrebbero dunque aspettare trasmissioni del fascicolo al Tribunale dei ministri. «La denuncia è stata presa sul serio dalla Procura ed era quello che ci si aspettava ragionevolmente, in quanto essa è ben articolata nonché ben sostenuta da numerosi allegati, tra cui una relazione medica redatta da insigni esperti della materia, apparendo chiaro il nesso di causalità tra le condotte riferite e i danni riportati», dichiara l’avvocato Francesco Ricciardi, che rappresenta i parenti delle vittime che hanno denunciato e cioè Manuela Zamboni, per la mamma deceduta Rosalba Micheletti, che abitava in provincia di Monza; Viviana Molteni, per la mamma deceduta Rita Ronchetti, della provincia di Como; e Gianluca Occhipinti, per il padre Salvatore, che viveva in provincia di Ragusa. Occhipinti ha denunciato anche in quanto vittima egli stesso, ma sopravvissuto, di «vigile attesa e tachipirina». Alla denuncia sono allegati anche 154 documenti, tra cui audio inediti, un articolo della Verità di Patrizia Flotter Reitter e 20 servizi della sottoscritta andati in onda a Fuori dal coro, Rete 4, che documentarono, sotto la direzione di Mario Giordano, a partire da gennaio 2021, una situazione generale nel Paese di abbandono a casa dei malati di Covid su indicazione delle autorità e l’esistenza di cure precoci efficaci negate e ostacolate dalle medesime anche quando, di questa circostanza, le stesse autorità furono messe a conoscenza. «L’omissione dell’informazione che indicava la necessità di cure precoci ai malati di Covid appartenenti alle categorie a rischio venne fatta dalle autorità nella consapevolezza che li si esponeva a un pericolo di vita», c’è scritto nella denuncia, «posto che fin dall’aprile del 2020 ministero e Aifa furono informati di quale fosse la strada indicata dalla medicina dell’evidenza per curare efficacemente il Covid e di quali fossero i rischi della vigile attesa, ma continuarono a consigliare quest’ultima». Due mesi fa, l’ex ministro, Roberto Speranza, a Villafranca di Verona, in un’intervista a chi scrive diventata virale sui social, a domanda su quale fosse il fondamento scientifico della «vigile attesa», ha risposto che quel protocollo lo avevano inventato i no vax, negando dunque di aver firmato la circolare datata 30 novembre 2020 che esattamente e fortemente consigliava di fare questo e che è rimasta in vigore fino a fine aprile del 2021. Speranza ha pure garantito lo scudo penale ai medici che avessero seguito quelle raccomandazioni. Aspettiamo ora che dia agli italiani altre risposte.
Il giubileo Lgbt a Roma del settembre 2025 (Ansa)
Mario Venditti. Nel riquadro, da sinistra, Francesco Melosu e Antonio Scoppetta (Ansa)