2023-02-08
La Puglia che produce protagonista di Imprese vincenti
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Alberto Pedroli, direttore regionale Basilicata Puglia e Molise di Intesa Sanpaolo (Imagoeconomica)
Nella tappa del tour di Intesa Sanpaolo il welfare, la sostenibilità, la differenziazione energetica e la digitalizzazione di una delle eccellenze industriali del Mezzogiorno e del Paese. Con uno sguardo alle sfide del futuro.Mercoledì 8 febbraio si è tenuta una nuova tappa dedicata alla Puglia di Imprese vincenti, il programma di Intesa Sanpaolo per la valorizzazione delle Pmi. L’evento ha visto come protagonisti Calzaturificio 5 Bi e Mofra shoes che operano nel settore moda, Fornopronto e Valle Fiorita nell’agroalimentare, Dfv nell’edilizia, Cedat 85 nel comparto Ict, Gravili nel metalmeccanico, Guastamacchia nell’aerospazio, Protezioni nell’arredamento e design, Salentec nel sistema salute. Alberto Pedroli, direttore regionale Basilicata, Puglia e Molise di Intesa Sanpaolo, ha commentato: «La tappa odierna di Imprese vincenti ha confermato che il tessuto produttivo pugliese rappresenta un’eccellenza imprenditoriale del Mezzogiorno e dell’intero Paese. Il tema centrale dell’evento di oggi è stato il welfare, e le aziende a cui abbiamo dato voce si sono distinte per aver mantenuto il loro livello di competitività, anche in contesti in continua evoluzione, investendo in progetti innovativi per migliorare le condizioni di vita e di lavoro dei propri dipendenti. La pandemia ha contribuito a riposizionare l’assoluta centralità del capitale umano, ma da sempre la competitività dell’industria italiana è connessa al saper fare e al know how delle persone. Oggi stiamo assistendo a una crescente presa di coscienza sulla necessità di essere preparati ad affrontare il cambiamento e a saper utilizzare prontamente strumenti innovativi e digitali per garantire sviluppo e valore aggiunto. L’attenzione alle persone è un concetto ampio e trasversale, che va dall’utilizzo delle nuove modalità di lavoro al miglioramento dei parametri Esg, e non c’è settore dell’industria e della manifattura che non ne sia coinvolto. Investirvi vuol dire dotarsi degli strumenti per aumentare competitività e Intesa Sanpaolo, come prima banca italiana, è al servizio dei territori in cui opera come parte attiva in questo percorso. Alle nostre Pmi mettiamo a disposizione una rete di strumenti per affrontare le situazioni contingenti e, al contempo, le affianchiamo nel guardare avanti fornendo sostegno finanziario e consulenza agli investimenti strategici. Investimenti verso cui le aziende pugliesi dimostrano grande attenzione, facendo appunto leva sulla loro capacità di innovare».Nello scenario economico attuale, la transizione, la digitalizzazione, l’innovazione e la valorizzazione del capitale umano sono sempre più centrali. Sul fronte energetico, dove è fondamentale una differenziazione delle fonti, un contributo rilevante alla crescita del fotovoltaico è stato dato dal settore industriale, che rappresentava a fine 2021 la metà della potenza installata nel nostro Paese. Puglia, Basilicata e Molise, in particolare, con circa 9.000 impianti fotovoltaici industriali e oltre 2.500 megawatt rappresentano il 23% della potenza complessiva nel settore industriale italiano. Il contributo maggiore viene dalla Puglia che rappresenta il 20,2% del totale. Secondo il censimento permanente Istat (imprese con almeno tre addetti), in Puglia, Basilicata e Molise circa l’81% delle imprese (82,8% in Molise, 82,2% in Basilicata, 80,7% in Puglia; 80,9% in Italia) hanno adottato strategie di sostenibilità, con punte del 90% tra le imprese medio-grandi. Le azioni più diffuse sono quelle volte a ridurre l’impatto ambientale della propria attività (70,9% in Molise, 69,4% in Basilicata e 66,8% in Puglia; 66,6% in Italia) e a incrementare i livelli di sicurezza interni ed esterni all’azienda (68,1% in Molise, 67,6% in Basilicata e 65,6% in Puglia; 64,8% in Italia).Sul fronte ricerca e sviluppo, il confronto con i principali concorrenti europei, che si ferma alla fase pre pandemica, evidenzia però ancora un gap da colmare: abbiamo speso l’1,5% del Pil contro la media del 2,2% dell’Ue27. Il quadro vede le regioni del Mezzogiorno agli ultimi posti: in particolare, il Molise con l’1,2%, la Puglia con lo 0,82% e la Basilicata con lo 0,65%. Il divario tra Italia e competitor europei emerge soprattutto nelle competenze digitali, dove il nostro Paese si colloca in 25° posizione. Inoltre, l’Italia presenta una scarsa capacità di trattenere i laureati: tra il 2015 e il 2020, il numero degli emigrati con laurea è cresciuto del 17% e nel 2020 Puglia, Basilicata e Molise hanno registrato un saldo negativo di 6.000 laureati. Le azioni volte al miglioramento del benessere dei dipendenti in azienda potrebbero in parte attenuare questi problemi: in Puglia e Basilicata tra le imprese con almeno tre addetti siamo poco sotto il 70%, in linea con la media italiana; in Molise siamo addirittura al 72,7%. Le imprese del territorio spiccano per un buon ricorso a misure volte allo sviluppo professionale (47,6% in Molise, 47,2% in Basilicata, 45,9% in Puglia; il dato medio italiano è pari al 45,2%), alla tutela delle pari opportunità (44,8% in Molise, 43,7% in Basilicata, 43,2% in Puglia; in Italia siamo al 42,7%), al loro coinvolgimento nella definizione degli obiettivi aziendali (42% Molise, 41,8% Puglia, 41% Basilicata; 41% Italia).Un sostegno importante può venire anche dalle iniziative di welfare che possono contribuire a creare le condizioni per una crescita inclusiva. Le regioni italiane con servizi per la prima infanzia più diffusi sono anche quelle in cui la partecipazione femminile al mondo del lavoro è più elevata. In Emilia Romagna i posti autorizzati nei nidi sono pari a più di 40 ogni 100 bambini (in Italia questo numero è pari a 27,2) e il tasso di attività femminile supera il 70% (la media italiana si ferma al 59,4%). In Molise, Basilicata e Puglia i posti autorizzati nei nidi sono intorno a 20, con riflessi negativi sulla partecipazione femminile al mondo del lavoro che in tutte e tre le regioni si ferma sotto quota 50%.
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