2020-07-23
Il virus porta Giuseppi davanti ai giudici
La Procura di Roma avrebbe già trasmesso al Tribunale dei ministri 14 faldoni d'indagine nati dalle denunce presentate dall'avvocato Carlo Taormina nei mesi scorsi. Sotto inchiesta le zone rosse, le stragi dei nonni e la sanità in tilt durante l'epidemia.L'avvocato Carlo Taormina ci ha spiegato che martedì ha visto con i suoi occhi presso la cancelleria della procura di Roma i 14 faldoni di materiale investigativo raccolto dal pm Giorgio Orano dopo tre diverse denunce di Taormina. Faldoni che sarebbero già stati trasmessi al tribunale dei ministri. Il sostituto procuratore, raggiunto telefonicamente dal cronista, spiega: «Sono in vacanza, non posso parlare». Dalla procura di Roma non rilasciano dichiarazioni ufficiali perché «il fascicolo non è ancora uscito dalla fase del segreto». Ma il procuratore Michele Prestipino ammette: «Il problema è che sino a quando il Tribunale dei ministri non instaura il contraddittorio attraverso le notifiche di rito ovviamente non c'è discovery, c'è ancora segreto. Comunque se l'avvocato Taormina ha detto quello che ha detto, avrà motivo per farlo». L'avvocato, già parlamentare e sottosegretario all'Interno con il governo Berlusconi, oltre alla denuncia sulla gestione dell'emergenza coronavirus (sbandierata con gli organi di stampa già lo scorso 27 marzo), ha presentato ben tre integrazioni. Con tanto di allegati. In sostanza, chiede ai magistrati romani di fare luce sulla strategia del governo guidato da Giuseppe Conte per contrastare la diffusione del Covid-19 in Italia e di verificare se nei «ritardi accumulati» nella messa a punto delle misure anti epidemia fossero stati commessi dei reati, partendo dal presupposto che il governo fosse consapevole della gravità della situazione sin dal mese di dicembre del 2019. L'ipotesi del legale è che rispetto alle migliaia di vittime potrebbero esserci state «gravissime condotte omissive messe in atto dai nostri governanti e dai consulenti che li hanno assistiti». L'avvocato ritiene che dalla condotta del governo dipenda la morte di cittadini italiani «sedati, abbandonati nelle ambulanze, intubati in modo tale da determinargli lo sfondamento dei polmoni». Taormina ha allegato anche i documenti del ministero della Salute e sostiene che Conte & co. abbiano avuto consapevolezza del pericolo «imminente» almeno 30 giorni prima della proclamazione ufficiale dello stato di emergenza (partito l'8 marzo 2020). «Un ritardo costato oltre 30.000 morti», ha commentato sulla stampa Taormina, «nonostante l'Istituto superiore di sanità avesse dato parere favorevole alle chiusure». E forte delle manifestazioni di medici e virologi, «che mi hanno manifestato», ha spiegato l'avvocato, «condivisione delle causali della denunzia e mi hanno fornito documenti scientifici di assoluta attendibilità», è partito con le integrazioni. Nella prima ha segnalato che qualcosa non quadrava nell'istituzione delle zone rosse nella provincia di Bergamo e a Lodi. «Nella denuncia», ha ripetuto il legale, «avevo fatto specificamente presente anche il problema della mancata istituzione delle zone rosse per Lodi, Nembro e Alzano Lombardo e aree limitrofe. Avevo sollevato questo tema ponendo l'accento su quelle che io ritengo omissioni governative. Avevo anche indicato i consulenti tecnici per sapere se questa condotta fosse stata indirizzata da loro o se si trattasse solo di una scelta di tipo politico». Altra integrazione è sulla strage dei nonni e sulla gestione dell'emergenza legata alle Residenze sanitarie assistite, le Rsa, «dove è stato fatto uno sterminio», ha commentato Taormina, ai danni dei pazienti più anziani. La terza integrazione è una miscellanea degli esposti che l'avvocato ha inviato alle Procure di mezza Italia, con quelle che definisce le «storie raccapriccianti»: cittadini che, lasciati soli dalla sanità pubblica, non ce l'hanno fatta. La delega al pm Orano avrebbe quindi prodotto la mole di materiale indicata dall'avvocato: i 14 faldoni che sarebbero partiti da Piazzale Clodio per il tribunale dei ministri. Che a questo punto, come previsto dalle procedure, potrà far partire le notifiche per i diretti interessati. Probabilmente preso da un momento di impeto, Taormina al talk show Stop Europa, lo scorso 22 giugno, aveva ipotizzato a carico dell'esecutivo giallorosso perfino «qualcosa di più grave dell'epidemia colposa di cui si parla». I reati, sempre che si tratti degli stessi messi nero su bianco dalla procura, erano stati notificati a mezzo Twitter agli interessati il giorno prima della puntata tv: «Epidemia colposa e omicidio colposo plurimo». Non è da escludere, però, che un filone si sia concentrato anche sui virologi e sui loro «controversi pareri», visto che a Taormina non è sfuggito di segnalare anche loro: «Se prima si parlava di sottovalutazioni, ora si comincia a pensare che dietro le scelte governative, sostenute da pareri controversi di virologi non all'altezza della situazione, forse ci sia qualcosa di più grave che l'epidemia colposa di cui si parla in queste settimane». Poi ha lanciato la bomba sui suoi canali social: «Vi volevo dire che un uccellino mi ha comunicato che, in accoglimento della mia denunzia per epidemia colposa e omicidio colposo plurimo, la procura di Roma ha trasmesso gli atti al Tribunale dei ministri di Roma contro Conte e altri ministri». E, da buon oracolo, ha condito la profezia con un «attendo conferma, ma non ce l'ho fatta a non darvi la notizia che nessun organo di stampa e televisivo può avere». Infine, si è chiuso nel riserbo più totale e, per tutta la giornata di ieri, non ha risposto al telefono.
Giorgia Meloni al Forum della Guardia Costiera (Ansa)
«Il lavoro della Guardia Costiera consiste anche nel combattere le molteplici forme di illegalità in campo marittimo, a partire da quelle che si ramificano su base internazionale e si stanno caratterizzando come fenomeni globali. Uno di questi è il traffico di migranti, attività criminale tra le più redditizie al mondo che rapporti Onu certificano aver eguagliato per volume di affari il traffico di droga dopo aver superato il traffico di armi. Una intollerabile forma moderna di schiavitù che nel 2024 ha condotto alla morte oltre 9000 persone sulle rotte migratorie e il governo intende combattere. Di fronte a questo fenomeno possiamo rassegnarci o agire, e noi abbiamo scelto di agire e serve il coraggio di trovare insieme soluzioni innovative». Ha dichiarato la Presidente del Consiglio dei Ministri Giorgia Meloni durante l'intervento al Forum della Guardia Costiera 2025 al centro congresso la Nuvola a Roma.
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