2025-11-16
Il riarmo tedesco è made in Israel: missili e droni per scordare la Shoah
A 80 anni dall’Olocausto, Gerusalemme ha un ruolo chiave nella modernizzazione della Bundeswehr. «Ne siamo orgogliosi», dicono i funzionari di Bibi al «Telegraph». Stanziati da Merz quasi 3 miliardi.Se buona parte della modernizzazione della Bundeswehr, le forze armate federali, è ancorata all’industria tedesca, Israele sta svolgendo un ruolo chiave nella fornitura di tecnologia di difesa. «La Germania dipende enormemente dalla tecnologia israeliana, in particolare nei settori della tecnologia dei droni, della ricognizione e della difesa aerea», riferisce Roderich Kiesewetter, membro della Cdu come il cancelliere Friedrich Merz e capo della delegazione tedesca presso l’Assemblea parlamentare euromediterranea (Apem). Il parlamentare ha aggiunto che il suo Paese «beneficia inoltre notevolmente della cooperazione in materia di intelligence, che ha già impedito molti attacchi terroristici in Germania». Al Telegraph, alti funzionari della difesa israeliani hanno dichiarato di svolgere un ruolo chiave nella nuova politica di riarmo tedesca e di esserne «orgogliosi».Ottant’anni dopo l’Olocausto e malgrado le accuse di genocidio rivolte allo Stato ebraico per quanto accade nella Striscia di Gaza, i tedeschi hanno bisogno della tecnologia avanzata israeliana. Il quotidiano inglese cita documenti che sarebbero trapelati in merito ai progetti di approvvigionamento presentati dalla Bundeswehr per il riarmo e la difesa della Germania in ambito terrestre, aereo, marittimo, spaziale e informatico. Due versioni, finite al notiziario investigativo tedesco Correctiv e al sito Web di notizie americano Politico, riportano uno stanziamento di 700 milioni di euro per i droni autodetonanti prodotti dall’azienda israeliana Elbit. Altri 100 milioni di euro servono ad acquistare le munizioni israeliane da utilizzare nella flotta tedesca di droni Heron, prodotti dalla Israel aerospace industries. A ottobre era stato stretto un accordo da 2 miliardi di euro tra Israele e la Germania per la fornitura di missili anticarro Spike alla Bundeswehr. I missili, nelle ultime versioni LR2 ed ER2 «sono armi “spara e dimentica” con guida elettro-ottica e un profilo di attacco dall’alto, che li rende letali contro carri armati e bunker moderni», precisa Overtdefense, saranno forniti assieme a lanciatori, kit di addestramento e attrezzature di supporto tramite EuroSpike, una joint venture europea che include Rafael, la principale azienda di difesa israeliana (20% del capitale) e le aziende tedesche Rheinmetall e Diehl (40% ciascuna). Va sottolineato che l’accordo era stato firmato poche settimane dopo l’annuncio del blocco della vendita delle armi destinate all’esercito israeliano per invadere Gaza. Embargo strombazzato, quando si stava per stringere un importante accordo di forniture belliche. «Non è un favore a Israele, ma un investimento», fu la difesa di Berlino. Già con il predecessore di Merz, sotto la guida dell’ex cancelliere Olaf Scholz, la Germania aveva firmato nel settembre 2023 un accordo da 4 miliardi di euro per l’acquisto del sistema di difesa aerea israeliano Arrow 3, in grado di distruggere missili balistici intercontinentali. Il maggiore generale Amir Baram, direttore generale del ministero della Difesa israeliano, saluta come epocale questo cambio di rotta a Berlino. «Il fatto che la Germania ora faccia affidamento sulle capacità israeliane per difendere i propri cittadini ha una profonda risonanza storica e testimonia come le nostre relazioni non siano definite dalle ferite del passato», ha tenuto a sottolineare. Per poi precisare: «Mentre la Germania intraprende un significativo sforzo di riarmo, siamo orgogliosi che i sistemi di combattimento israeliani, collaudati in campo militare - dal sistema di difesa missilistico Arrow 3 ai droni Heron - stiano contribuendo a plasmare la nuova Bundeswehr».Il Telegraph torna sul senso di colpa che porterebbe Merz ad avere un occhio di riguardo nei confronti di Israele, avendo avuto il nonno materno membro del partito nazista e sindaco della città di Brilon, nella Germania occidentale, durante i primi anni del Terzo Reich. Alla riapertura della sinagoga di Reichenbachstrasse a Monaco, devastata da un pogrom nazista del 1938, mentre parlava dello «sterminio sistematico e industrializzato del popolo ebraico», il cancelliere è scoppiato in lacrime.Al di fuori della sfera emotiva, è evidente la determinazione con la quale il leader dell’Unione cristiano-democratica vuole arrivare a potenziare il riarmo della Germania. La sua coalizione sta anche cercando di approvare una nuova legge che arruola i giovani nell’esercito tramite sorteggio. L’industria bellica tedesca non è però in grado di assicurare tutte le forniture richieste da centinaia di progetti super ambiziosi e guarda sempre più a Israele. «La sicurezza della Germania ora dipende dagli ebrei, le stesse persone che un tempo cercava di annientare», osserva il Telegraph.
Volodymyr Zelensky (Ansa)