2018-08-16
Il vero fisco amico è quello Usa, che fa detrarre anche la birra
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Mentre in Italia l'Agenzia delle entrate vince il 45% dei contenziosi, la Tax court di Washington molto spesso premia il contribuente e il mercato. Come nel caso del benzinaio che offriva drink ai clienti in attesa di far rifornimento e di quello dell'olio usato dai bodybuilder professionisti per le gare.Nella guerra contro il fisco la Commissione tributaria può essere un alleato oppure no. In Italia nel 45% dei contenziosi ha vinto l'Agenzia delle entrate. Dato che non si ripete negli Stati Uniti, dove la Tax court ha una visione più elastica e in molti casi il contribuente che presenta ricorso può vincere. Nella fattispecie ci sono quattro casi particolari dove la Tax court ha dato ragione al ricorrente dopo che l'Agenzia delle entrate americana (Irs) aveva negato la deduzione.Nel dettaglio, si parla del caso di una stazione di servizio che si era messa a offrire birra gratis. Il proprietario nel momento della dichiarazione ha inserito nella sezione «deduzioni» le spese sostenute per offrire birra gratis a tutti i clienti. L'Agenzia delle entrate a stelle e strisce quando ha analizzato la dichiarazione ha negato la deduzione, perché non vedeva la relazione tra regalare la birra e l'attività della stazione di servizio. Il contribuente non ritenendo giusta la decisone presa dall'amministrazione ha fatto ricorso alla Tax court che gli ha dato ragione. In questo caso, infatti, il legame tra regalare la birra e l'attività della stazione è stata trovata. Il contribuente aveva infatti iniziato a regalare birra per attirare la clientela che si fermava a fare benzina o lavare la macchina. E questa offerta ha fatto aumentare il suo giro d'affari. Inoltre, questa possibile deduzione è anche contemplata a livello federale.Altro caso che ha visto il contribuente vincere sull'Irs è stata la costruzione di una piscina. In questo caso si parla di un contribuente che ha avuto un enfisema. Il dottore gli ha dunque consigliato di fare attività fisica, così si è deciso a costruire una piscina in casa. Le spese mediche nella compilazione del 730 sono deducibili. E in questo caso anche la piscina. Infatti, il contribuente è riuscito a far rientrate le spese di costruzione come necessarie per la sua salute. Con il rimborso ottenuto è riuscito a pagarsi parte del riscaldamento dell'acqua e dei prodotti chimici per l'igiene.Terzo caso. I bodybuilder professionisti negli Usa possono avere il rimborso dell'olio per il corpo. L'Agenzia delle entrate, esaminato un caso specifico, ha deciso di negare il rimborso per l'olio del corpo. Ma la Tax court ha accolto la richiesta del contribuente anche perché l'olio era usato per il suo lavoro.Ultimo caso riguarda un contribuente che è riuscito a farsi rimborsare i danni della macchina causati dalla sua non sobrietà. Il signor Justin Rohrs dopo aver bevuto ha aspettato del tempo prima di mettersi alla guida. Nonostante ciò, durante il tragitto ha sbandato, ha danneggiato la sua macchina ed è stato arrestato. I danni della macchina sono stati ripagati da Rohrs ma è stata chiesto all'Agenzia delle entrate il rimborso delle spese sostenute. L'Irs non ha accettato la richiesta ma la Tax court sì. Nel testo della sentenza si legge infatti che il compito della corte non è il giudicare l'atteggiamento del contribuente. Anche perché, si sottolinea come l'accettazione della richiesta non impatta sulle sanzioni a livello di ore di carcere e di multe che il soggetto ha dovuto pagare allo Stato della California.Se dunque da una parte ci sono le vittorie dei contribuenti sull'Agenzia delle entrate, dall'altra ci sono le vittorie dell'amministrazione fiscale sui contribuenti. Nella dichiarazione dei redditi del 2017 alcuni contribuenti statunitensi hanno infatti chiesto il rimborso delle spese di addominoplastica, perché era costata troppo. Un appaltatore che si era costruito la sua casa dei sogni ha chiesto al commercialista di inserire le spese fatte nei rimborsi. Il commercialista si è però rifiutato. C'è anche chi ha preteso il rimborso dei chilometri fatti in 25 viaggi tra andata e ritorno dal ristorante all'ufficio durante le pause pranzo. Rimborso non inserito nella dichiarazione. Nel caso in cui si dovesse decidere di andare in vacanza a Disneyland e si dovesse lavorare per tutto il viaggio, non ci sarà nessun rimborso. Il contribuente in questione voleva infatti ottenere il rimborso del viaggio dato che «aveva lavorato per tutto il tempo». Per ottenere un rimborso c'è anche chi ha deciso di regalare soldi a parenti e far passare il tutto come «atto di carità» sul 730. Non è stato però concessa nessuna deduzione. È arrivata anche la richiesta di ottenere un rimborso su una pelliccia acquistata perché si sosteneva che la si usasse per scaldarsi durante le pulizie. Infine, c'è anche chi ha perso 2 dollari al Superbowl e ha chiesto il rimborso della scommessa. Richiesta negata.
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