2023-10-21
Il Tar boccia lo stop alle auto d’epoca imposto dal sindaco dem Gualtieri
Roberto Gualtieri (Getty Images)
Intanto la Regione Lazio ottiene lo slittamento di un anno del blocco degli Euro 4.Alla fine è prevalsa la soluzione di compromesso. Il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri che avrebbe voluto mettersi la stelletta di campione della transizione ecologica, battendo il collega di Milano, Beppe Sala, ha dovuto tirare il freno. La Regione Lazio ha messo la bollinatura alla versione più soft del blocco della circolazione nella nuova Fascia Verde. Dopo le proteste e le manifestazioni dei numerosi comitati No Ztl, il Campidoglio ha trovato un accordo con il governatore Francesco Rocca su alcune modifiche ai nuovi blocchi per la Ztl estesa che sarà attiva dal prossimo 1° novembre. Lo stop alle auto diesel Euro 4 (circa 150.000 vetture) e a quelle a benzina Euro 3 (146.000) slitta di un anno, a novembre 2024 e il gpl potrà circolare. Inoltre l’accensione dei 51 varchi elettronici, prevista sempre per il 1° novembre, è rinviata di alcuni mesi (Gualtieri è stato generico ma ha negato che si arriverà a gennaio) per dare il tempo al Campidoglio di attivare i carnet degli ingressi e il meccanismo dei move-in. Questo è una sorta di telepass che misura i chilometri percorsi dentro la Ztl per cui sforato un certo tetto, proporzionale al livello di inquinamento prodotto dal veicolo, scatta la multa. I romani avranno più tempo per organizzarsi, considerando anche il fatto che i controlli, affidati solo alle pattuglie dei vigili, non potranno essere capillari come le telecamere piazzate agli ingressi. Il rinvio di un anno non risolve affatto il problema. Innanzitutto resta confermata l’estensione della Fascia Verde che pari a 210 chilometri quadrati, arriva, in alcuni punti, fino al grande raccordo anulare. Non potranno circolare i veicoli a gasolio Euro 3 oltre alle già bandite auto a benzina fino a Euro 2. In pratica, alla fine del prossimo anno, circa mezzo milione di autoveicoli dovranno essere sostituiti con i nuovi modelli ecologici. A Roma sono circa 1,8 milioni (tra automobili, motocicli e camion) i veicoli circolanti, di cui circa 500.000 sotto l’Euro 4.La strada è tracciata e il piano di restrizioni va avanti. Gualtieri su questo punto è stato chiaro: «Col tempo necessario», ha detto, «si arriverà a una situazione più ordinata con limitazioni effettive». Poi ha promesso che ci saranno “strumenti a tutela di chi usa l’auto in modo limitato e chi non è nelle condizioni di sostenere un cambio del veicolo». Al momento non è dato saperne di più. Intanto gli sbarramenti vanno avanti e senza che siano previste le alternative. I blocchi sono accompagnati solo da sanzioni ma non c’è traccia di un aumento dei mezzi pubblici. È operativo, anche se con grande lentezza, un piano di svecchiamento ma non di potenziamento. E questo mentre la città è nel caos per i cantieri aperti in vista del Giubileo che si aggiungono all’ordinaria manutenzione, del tutto insufficiente, della rete stradale. L’arrivo della stagione piovosa non può che aggravare la situazione. D’altronde i romani sono stati già avvisati dall’assessore alla Mobilità, Eugenio Patanè. In una recente intervista ha detto chiaro e tondo che per tornare ad una situazione di normalità e rimettere in sesto gli asset, i mezzi e le infrastrutture della mobilità, bisogna attendere fino al 2025. Gualtieri ieri ha incassato anche la bocciatura del Tar del Lazio sul blocco alla circolazione delle auto e delle moto storiche. Il tribunale amministrativo ha accolto il ricorso presentato dall’Automotoclub Storico Italiano, unitamente ai Registri Storici Alfa Romeo, Fiat, Lancia e supportato dalla Federazione Motociclista Italiana. I veicoli di interesse storico e collezionistico con più di 20 anni muniti di certificato di rilevanza storica e iscritti al Pra (sono solo 14.483, ossia lo 0,29% del totale dei mezzi circolanti su Roma) potranno circolare liberamente in qualsiasi giorno della settimana e non più solo la domenica come prevedeva l’ordinanza del Campidoglio. Lo stop di Gualtieri aveva impedito di fatto anche la più semplice manutenzione dei veicoli presso meccanici e officine o la partecipazione a raduni organizzati anche fuori Roma nelle giornate del sabato. In precedenza il Consiglio di Stato aveva dato ragione alla Scuderia Romana La Tartaruga, club di appassionati di auto e moto d’epoca molto attivo nella Capitale e aveva fissato il principio di diritto che per le moto e le auto di interesse storico e collezionistico devono esser previste apposite deroghe alle limitazioni della circolazione nei centri urbani. In considerazione che sono un parco esiguo che circola poco e quindi a impatto quasi zero. Anche l’Ania che riunisce le società assicurative sostiene che i veicoli storici percorrono ogni anno meno di mille chilometri. Ma c’è voluto il Tar per farlo capire al Campidoglio.