2020-01-26
Il sogno di Parma capitale verde precipita al nuovo aeroporto cargo
Dietro la retorica di Federico Pizzarotti e Stefano Bonaccini c'è una città soffocata dalle emissioni.L'anno in cui Parma spera di essere nominata Capitale green europea 2022 si è aperto con la rumorosa contestazione del comitato No cargo al sindaco, Federico Pizzarotti, e al presidente della Regione, Stefano Bonaccini, durante il comizio di chiusura della campagna elettorale in piazza Garibaldi. L'exploit inaspettato dei comitati contrari all'ampliamento dell'aeroporto della città, che lamentano di essere stati allontanati in malo modo dai militanti del centrosinistra, ha toccato un nervo scoperto della narrazione ambientalista dei due, dimostrato dal nervosismo che aleggiava sul palco: «Fate il gioco della Lega», ha gridato Bonaccini.L'ampliamento dell'aeroporto e la sua destinazione ai cargo, era stato annunciato nel 2017 da Sogeap, la società di gestione dello scalo. Ad oggi i lavori per l'allungamento della pista, che sarebbero dovuti terminare nel 2019, non sono ancora iniziati, anche perché Enac ha più volte rigettato i piani di rischio presentati dal Comune. I comitati sono comunque sul piede di guerra: «Di giorno e di notte voleranno sulla città enormi voli cargo che produrranno un rumore pazzesco. Il traffico aereo sommato all'indotto di tir e auto aumenterà il già elevatissimo inquinamento della città», si legge nel volantino dei No cargo. La contiguità con l'A1 è una delle cause principali dei continui sforamenti del Pm 10 e dei conseguenti blocchi del traffico che dal 5 al 18 gennaio, per esempio, sono stati 11 su 14 rilevazioni giornaliere.Non è certo un gran biglietto da visita per i sogni di gloria «green» pizzarottiani, che per arrivare all'agognata medaglia si è dato obiettivi importanti: riduzione entro il 2020 del 22,4% delle emissioni di CO2 rispetto al 2004, riduzione del 45% entro il 2030 e del 100% (!) entro il 2050.Tuttavia, dal report dell'Osservatorio nazionale infrastrutture, sicurezza e mobilità per le due ruote risulta che Parma è solo al 28° posto in Italia per infrastrutture per la ciclabilità. Infatti nella classifica Ecosistema urbano 2019 di Legambiente, Ambiente Italia e Sole 24 Ore, Parma perde tre posizioni in un anno, passando dal secondo al quinto posto. Mentre nella classifica di Italia Oggi e università La Sapienza sprofonda al 20° posto. Se aggiungiamo che l'inceneritore, che Pizzarotti aveva promesso di chiudere, brucia anche i rifiuti di altre città e oltre il 50% della plastica che da anni i parmigiani differenziano, convinti che venisse riciclata, la narrazione verde esce piuttosto malconcia. Eppure, nonostante la situazione più che critica, l'amministrazione comunale il 10 gennaio ha approvato la delibera n. 3, con cui il Comune manifesta l'intenzione di allungare la pista dell'aeroporto in vista della conversione ai cargo dell'infrastruttura. E qui iniziano le voci sull'interessamento di Amazon per un nuovo enorme centro logistico dietro le Fiere di Parma. «Per il Comune non esistiamo. Ci sentiamo abbandonati da chi dovrebbe tutelare la nostra salute», dice Andrea Torreggiani del comitato No cargo nel corso di un affollato incontro di comitati e associazioni. Si parla di sei cargo all'ora: un via vai continuo che riverserebbe polveri, particolato grossolano, sottile e ultrasottile, anidride carbonica, monossido di carbonio, ossidi di zolfo, ossidi di azoto, idrocarburi, come ricorda il dottor Manrico Guerra dell'Associazione medici per l'ambiente Isde. Studi come quelli del California institute of technology dicono che un aereo inquina come 600 auto non catalizzate. Un aeroporto come Fiumicino emette gas inquinanti come 350.000 auto Euro 0. Questo inquinamento, che in alta quota causa effetto serra e piogge acide, aumenta esponenzialmente nelle fasi di decollo e atterraggio. Inoltre non sono da sottovalutare i danni da inquinamento acustico (che può influire in particolare sulle capacità di apprendimento dei bambini) ed elettromagnetico. Non trascurabile infine il rischio per le falde acquifere, vicinissime alla città, a causa dei lavaggi dei velivoli che introducono nel terreno elementi fortemente inquinanti. Un capitolo a parte poi rappresenterebbe il trasporto su gomma delle decine e decine di tir chiamati ogni giorno a movimentate le merci in arrivo e in partenza su infrastrutture al momento decisamente inadeguate. Un potenziale disastro, non solo ambientale, ma anche di immagine per la Capitale della Food valley. Non a caso il progetto suscita molte perplessità, non solo tra gli ambientalisti e i residenti, ma anche nelle aziende agroalimentari per cui il tema della qualità e salubrità del prodotto è fondamentale.Il tema è spinoso per chi, come Pizzarotti e Bonaccini, ha fatto della vicinanza ai temi ambientali un elemento portante della propria propaganda politica. Difficilmente d'ora in poi se la potranno cavare facendo qualche foto con i fan di Greta Thunberg.
Jose Mourinho (Getty Images)