2020-09-13
Il Salvastati assomiglia a uno spettro. È segreto, inafferrabile e spaventoso
Ursula von der Leyen (Ansa)
Il Mes è un fantasma che si aggira per le rovine dell'Ue. Ma gli ectoplasmi vanno ascoltati per capire quali realtà annuncino. Quella del Fondo ci parla di un istituto privato più potente degli stessi Stati.Un fantasma si aggira per l'Europa, misterioso e inafferrabile. Seminando (come tutti i fantasmi suoi colleghi) paure, incubi, sogni e speranze. Solo il nome della misteriosa entità non è sfuggente e ambiguo, come di solito per i fantasmi, ma pesante e macchinoso: Meccanismo europeo di stabilità, acronimo: Mes. Che a dire la verità fa di nuovo venire in mente gli spiriti: quelli che girano con catene di ferro in edifici invecchiati male. Come l'Europa, che si inventò il Mes quando scoprì che un'Unione monetaria non poteva funzionare senza qualcosa che intervenisse sugli squilibri prodotti dalla mancanza di una vera Banca centrale. Cosa c'entra lo «Sguardo selvatico» e il suo cronista-psicoanalista con un fantasma economico partorito da una sfiatata ma ingegnosa burocrazia politica? Beh, intanto sogni e fantasmi possono fare bene ma anche male, e quindi meglio osservarli con attenzione, anche per capire quali realtà annuncino, e ripararsene. E poi perché quello del Mes è un sogno/speranza/incubo generato dalle «relazioni economiche internazionali», prima passione e formazione del redattore selvatico. Il fantasma Mes è ora analizzato in un accurato libro da poco uscito, con lavori di docenti delle diverse materie che corrispondono ai vari volti di questo fantasma polimorfo: diritto costituzionale, civile, commerciale, fallimentare, internazionale. Il titolo è: Mes. l'Europa e il Trattato impossibile. È a cura di Alessandro Mangia, professore di diritto costituzionale all'Università cattolica di Milano, e pubblicato da Scholé, editore di autori come Remi Brague, Giovanni Reale, Emanuele Severino e altri. Siamo insomma lontani da ideologie fai da te. Come racconta Alessandro Mangia, il libro nasce da una domanda: «Com'è stato possibile che Stati sovrani si siano assoggettati al diritto fallimentare per regolare i propri rapporti» (Come fa il Mes)? Rispondere, non è facilissimo, ma molto interessante, perfino emozionante. Provate voi a smascherare un fantasma. Scoprirete cose inaspettate. Per capirci qualcosa - suggerisce Mangia - meglio guardare alle «prerogative» del Mes garantite dal suo Trattato istitutivo, la sua radiografia/carta d'identità. Leggendola, si scopre che il Mes sarà anche un fantasma, però per nulla distratto e molto ben protetto. Per esempio i suoi beni, risorse e proprietà, ovunque si trovino e chiunque le detenga, godono di totale immunità da ogni giurisdizione (nessuno può metterci la mano sopra). I suoi beni, ovunque siano e chiunque li detenga, non possono venire perquisiti, sequestrati, pignorati. I suoi locali sono inviolabili, come i suoi archivi, con tutti i documenti. I suoi «beni, disponibilità e proprietà sono esenti da restrizioni, controlli e moratorie di ogni genere. Insomma il trattato che lo istituisce non solo lo abilita all'attività bancaria in tutti gli Stati aderenti, ma gli attribuisce le prerogative e immunità tipiche degli Stati sovrani. È ormai, di fatto, «una Banca sovrana (la più grande d'Europa, ndr), che interloquisce alla pari con gli Stati». È ciò che accade quando si trasferiscono importanti fette di sovranità nazionale a fantasmi travestiti da Trattati e istituzioni internazionali. Nel caso del Mes il trasferimento di sovranità è arrivato a far sì che (art. 35 del Trattato) i dirigenti e membri del personale non possono nei Paesi dell'euro venire incolpati di alcun reato o richiesti di risarcimento per danni o responsabilità (ad esempio responsabilità civile per dichiarazioni fatte a mercati finanziari ancora aperti): ad essi può non venire applicato nessun ordinamento dell'area euro. Insomma, per la Costituzione italiana il Presidente della Repubblica è responsabile penalmente di ciò che fa, ma un funzionario del Mes no, per non parlare dei suoi dirigenti: tutti non perseguibili in virtù del Trattato istitutivo. Già qui la questione comincia a farsi densa, in sintonia con le migliori narrazioni e film dark, nere e gialle. Siamo del resto in tema, perché in fondo il Mes si occupa di soldi, eventi straordinari, grandi poteri e dissipazioni generalizzate. Solo che non siamo nel Terzo uomo di Orson Welles e nella Vienna post nazista del secondo dopoguerra, ma (almeno a parole) negli aspetti più aperti solidali e sensibili dell'Europa. Peccato che assomigli tremendamente all'altro copione: quello dark di Orson e Graham Greene.Manca di sicuro uno degli idoli della narrazione contemporanea: la mitica «trasparenza». Qui l'unica trasparenza che c'è è quella del fantasma: vedi attraverso, ma non ne tocchi la consistenza: quella è riservata ai pochi che lo manovrano. E il tutto è coperto dal segreto più assoluto, alla faccia appunto di trasparenza, comunicazione e via recitando le varie litanie di rito contemporaneo. È questo, forse, il lato più debole di tutta la storia, quello che potrebbe farla saltare in aria, o modificarla sostanzialmente. Si tratta del segreto assoluto che i membri del suo consiglio di amministrazione (e tutti gli altri) sono tenuti ad osservare su tutto ciò che vi accade. Una cosa normale e doverosa per una banca. Peccato però che questi consiglieri siano di solito i ministri dell'Economia che stanno trattando i prestiti in questione, sui quali dovrebbero riferire nei Parlamento dei loro Paesi democratici. Ma non possono, se non in termini vaghissimi, come ha fatto anche recentemente Gualtieri, il ministro dell'Economia italiano. Quindi per essere fedeli al Mes, anche in questo caso, bisogna violare la Costituzione della propria nazione. Infatti proprio su questo punto la suprema Corte costituzionale tedesca ha imposto alla Germania una ratifica solo provvisoria al Trattato Mes, ottenendo che il segreto per i ministri della Germania non ci fosse, e che non le fosse chiesto di impegnarsi oltre alla quota di capitale che le compete. Se una delle due condizioni viene infranta, il Trattato decade e la Germania è fuori. Difficile poi che il fantasma diventi un benefattore e rinunci a imporre a chi prende i soldi le dure condizioni per cui è stato inventato. Se lo facesse, la Corte costituzionale tedesca dichiarerebbe nulla l'adesione al trattato Mes e l'Ue cadrebbe. La banca Mes, però, rimarrebbe nelle sue sedi ad esigere i suoi crediti; fino all'ultimo spicciolo. Come da Trattato.
Jose Mourinho (Getty Images)