2021-01-16
Il primo paladino dell’ambientalismo fu un americano amante dell’Italia
George P. Marsh (Library of Congress)
George P. Marsh gettò le basi per lo studio e la preservazione della natura nell'Ottocento, quando l'ecologismo non esistevaSono convinto che qualcuno si sarà lamentato dell'impatto dell'uomo sull'ambiente appena il primo carro ha solcato un prato con le prime ruote. O al primo albero abbattuto per riscaldarsi e costruire qualcosa. Di certo è da secoli e secoli che si borbotta contro il cosiddetto «progresso umano». Sembrerebbe che l'individuo non possa sussistere senza modificare considerevolmente l'ambiente circostante, e in effetti è proprio così. Tutto sta nel non eccedere, e dunque nel rispettare due condizioni principali: una popolazione mondiale contenuta e uno stile di vita sostenibile. È evidente che entrambi sono stati ampiamente disattesi da tempo. Il primo a sostenerlo a gran voce, dimostrandolo con dovizia di argomenti, è stato un americano illuminato, a metà Ottocento: George Perkins Marsh, a tutti gli effetti uno dei padri dell'ecologia moderna. Nato il 15 marzo 1801 a Woodstock, nel Vermont, da un'agiata famiglia dell'aristocrazia del New England, si laureò nel 1816 alla Phillips Academy e nel 1820 al Dartmouth College, con il massimo dei voti. Dopo l'iniziale professione forense, si dedicò alla vita politica, ai viaggi e soprattutto allo studio. Si sposò nel 1828 ed ebbe due bambini, ma nel 1833 la moglie e il figlio maggiore morirono a pochi giorni di distanza l'uno dall'altra. [...] Eletto al Congresso degli Stati Uniti nel 1840 come membro del partito Whig, diede impulso alla fondazione dello Smithsonian institution e alla riorganizzazione della Biblioteca del Congresso. Nel 1849, il presidente Zachary Taylor lo invia come ambasciatore in Turchia per quattro anni. Visita Egitto, Palestina ed Europa sud-orientale. Nel 1852 lo assegnano in Grecia. [...]Nel 1861, il presidente Abraham Lincoln lo invia nel neonato Regno d'Italia, dove abiterà in tutte e tre le capitali: Torino, Firenze, Roma. Amerà la penisola fino alla sua morte, il 23 luglio 1882. A lui è da ricondurre una petizione del 1873 che portò alla costituzione della Commissione nazionale per le foreste e alla formazione nel 1891 di un Sistema federale di riserve forestali, come a ulteriori provvedimenti di protezione adottati nel 1902 e nel 1911; a lui rende omaggio il Parco storico nazionale Marsh-Billings Rockefeller, istituito nel 1998 intorno alla sua casa natale di Woodstock: 224 ettari, la più antica foresta gestita in modo sostenibile del Paese; ma l'episodio più noto è l'istituzione nel 1872 del primo parco nazionale a Yellowstone, il più antico al mondo, durante la presidenza di Ulysses S. Grant. [...] George Perkins Marsh aveva una visione olistica e un approccio multidisciplinare: passava dalla botanica alla religione, a storia, astronomia, sociologia, geologia, paleontologia, archeologia, antropologia e letteratura, non trascurando da amante della natura il mondo sottile delle energie invisibili. Parlava correntemente mezza dozzina di lingue europee, tra cui lo scandinavo. [...]Ma l'opera che rappresenta il suo testamento spirituale è Man and nature, or physical geography as modified by human action (1864). In verità, ancora più esplicito era il titolo proposto dall'autore, che non sarà accolto dall'editore newyorkese: Man, the disturber of nature's harmonies. Illustrando in 600 pagine le trasformazioni operate dall'uomo sull'ambiente naturale, segue le orme della scuola di Mileto, di Plinio il Vecchio, Humboldt e Goethe [...]. Marsh voleva far comprendere a tutti i lettori che stiamo rischiando di mettere a repentaglio la sopravvivenza su questo pianeta: «L'uomo ha troppo dimenticato che la terra gli è stata concessa soltanto perché egli ne tragga frutto ma non la esaurisca», scrive. E il bello è che all'epoca la popolazione mondiale ammontava a circa 1,5 miliardi di abitanti, contro i 7,8 attuali. Pensiamo solo che la maggior parte dell'Europa senza di noi sarebbe un bosco unico, mentre oggi purtroppo non esistono foreste perfettamente vergini, [...]. È vero che in generale stanno avanzando in tutta Europa, ma anche la sabbia avanza da Sud, preceduta dall'erosione e dalla desertificazione. Buona parte dei suoi pensieri Marsh li maturò in Italia, di cui fa spesso menzione nel suo testo: osserva l'arco alpino, in Toscana ammira la natura, la cultura e rimane affascinato dalle opere realizzate, dai terrazzamenti alle varie forme di bonifica, fra cui le colmate, che precedettero in alcune aree (Val di Chiana e Maremma) le bonifiche idrauliche con l'ausilio delle macchine idrovore di fine '800. Appoggiò la causa dell'unità italiana, fu ammiratore di Garibaldi e si adoperò perché gli fosse affidato il comando delle truppe federali durante la guerra di secessione americana. L'Italia gli fornisce numerosi esempi dei processi di degrado, in quel tempo legati all'estensione delle attività agricole anche nelle aree montane e collinari più difficili, per far fronte all'aumento della popolazione. Dalla costruzione delle linee ferroviarie al disboscamento di Alpi e Appennini che genera frane e trasporto solido nei fiumi con protrazione dei loro delta. Nei due capitoli de L'uomo e la natura che affrontano il tema delle foreste e delle acque, Marsh riporta le considerazioni dell'ingegnere idraulico Elia Lombardini sull'arginamento del Po come processo in atto da secoli; inoltre, partecipa a istituzioni come la Società geografica italiana, l'Accademia della Valle Tiberina toscana e l'Accademia dei Lincei. Il luogo stesso della sua morte, Vallombrosa (Firenze), sottolinea le relazioni con gli ambienti scientifici e naturalistici italiani più innovatori. L'area, infatti, è un'amena collina affacciata sulla valle dell'Arno, sede dell'omonima abbazia benedettina dell'XI secolo. Era stata luogo di sperimentazione di varie tecniche di silvicoltura da parte dei monaci e aveva attirato vari artisti tra i quali John Milton, che nel XVII secolo fu ospitato nell'eremo del complesso. L'abbazia e la foresta divennero di proprietà dello Stato, con la soppressione degli ordini religiosi, al momento dell'Unità d'Italia. Oggi l'area è ancora utilizzata dalla facoltà di Scienze forestali dell'Università di Firenze come palestra per verificare gli effetti concreti degli interventi silviculturali. Marsh, sepolto nel cimitero protestante di Roma, ne sarà senz'altro fiero.
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