2025-11-13
Il premier: «Il Piano Mattei renderà l’Europa protagonista in Africa»
Una delegazione di Fratelli d’Italia a Bruxelles guidata da Fidanza illustra i punti di forza del programma Sono 14 le nazioni coinvolte, con oltre 1 miliardo di euro di risorse impiegato in progetti nel continenteUn’Europa che torni protagonista in Africa. È l’obiettivo del Piano Mattei, voluto dal presidente del consiglio Giorgia Meloni e discusso per la prima volta a Bruxelles in un convegno «Piano Mattei e Global Gateway» organizzato dal capodelegazione di Fratelli d’Italia Carlo Fidanza. Con lui anche Roberta Metsola, presidente del Parlamento europeo e i commissari Dubravka Šuica, con delega per il Mediterraneo, e Josef Šikela, commissario Ue alle Partnership internazionali. Il convegno è stato arricchito dai preziosi interventi di Meloni e del sottosegretario alla presidenza del consiglio Alfredo Mantovano. Per l’esecutivo, presente anche il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida.«Oggi il Piano Mattei non è più un’idea, ma è una realtà operativa che sta producendo risultati concreti», commenta il presidente del consiglio dopo i saluti di rito. «Voglio ricordare tre numeri su tutti: il coinvolgimento diretto di ormai 14 nazioni africane, oltre 1 miliardo di euro di risorse già impegnate dall’Italia per progetti nel continente africano, la sinergia con il Global Gateway che vale più di 1,2 miliardi di euro». Meloni è convinta che investire nel futuro dell’Africa significhi investire nel futuro dell’Europa stessa. «Lo stiamo facendo attraverso un metodo che è diventato un punto di riferimento a livello europeo, come dimostra anche la presentazione di poche settimane fa a Bruxelles del Global Gateway Hub, la piattaforma permanente che coordinerà i progetti e gli investimenti europei nel continente africano». Per Metsola: «la vera cooperazione si fonda sulla comprensione reciproca e sulla crescita condivisa. È proprio questo il messaggio che il Piano Mattei incarna: un’Europa moderna, fiduciosa e consapevole, che sceglie di collaborare con i propri vicini. In questo quadro, il Parlamento europeo svolge un ruolo essenziale. Solo per citare un esempio, tra pochi giorni, un gruppo di parlamentari europei incontrerà i membri del Parlamento panafricano per preparare il vertice Ue-Unione africana, che si terrà in Angola alla fine del mese. Allo stesso tempo, l’Unione europea sta mobilitando miliardi di euro di investimenti per l’Africa. Allineando gli sforzi italiani a queste più ampie iniziative europee, il nostro impatto può essere ancora maggiore». Infine, chiosa: «Desidero ringraziare il presidente del consiglio, Giorgia Meloni, per la sua leadership e per aver dimostrato che questa nuova spinta può partire dal Sud. In Europa abbiamo gli strumenti. Abbiamo la volontà politica. E abbiamo le imprese pronte a partecipare».«Il Piano Mattei è una grande intuizione e visione italiana, consolidata con l’inizio del governo Meloni, che ha dato una nuova prospettiva alla proiezione geopolitica della nostra nazione, in correlazione con il Global Gateway lanciato dall’Unione europea. La sinergia tra questi due progetti è sempre più stretta», così Fidanza, che del convegno è il promotore con Ecr per cui ha partecipato anche Nicola Procaccini, copresidente del gruppo. Nel suo intervento Mantovano ha precisato: «All’inizio del 2025 abbiamo impresso al Piano Mattei un ulteriore salto di qualità, attraverso una più strutturata integrazione con la strategia europea del Global Gateway. È una scelta che consentirà di disporre di maggiori risorse. La determinazione nel procedere in questa direzione è emersa fin dal vertice che si è tenuto a Roma lo scorso 20 giugno, copresieduto da Giorgia Meloni e da Ursula von der Leyen, che ha formalizzato questo cambio di passo». Poi ha aggiunto: «Il progetto congiunto di Bonifiche Ferraresi e del Fondo nazionale per gli investimenti algerino, di oltre 400 milioni di euro, sta rendendo progressivamente coltivabile un’area, prima desertica, di 36.000 ettari», che tradotto produrrà circa «45.000 tonnellate annue di cereali e legumi, che beneficeranno circa 600.000 persone». Inoltre, «6.000 lavoratori locali impiegati, di cui 1.500 a tempo indeterminato». Risultati concreti, insomma, che fanno ben sperare per il futuro, considerato che sono molti i campi in cui bisogna recuperare terreno in Africa. Non va dimenticato, infatti, quanto Cina e Russia abbiano visto da tempo l’Africa come un territorio in cui investire, in alcuni casi tuttavia per mero tornaconto. Basta considerare le miniere di terre rare controllate e gestite da Pechino. L’Africa, però, ha altre potenzialità ancora inespresse. «Ci sono molte fonti energetiche, come sole e idrogeno verde» utili per «liberarci dei combustibili fossili dalla Russia. Forse non sarà una filosofia a breve termine, ma a medio o lungo termine», ha detto la commissaria Šuica. «Occupazione, competenze e opportunità crescano localmente, trasformando i corridoi di trasporto in corridoi di sviluppo. Questo è il metodo del Piano Mattei e del Global Gateway», il commento dell’altro commissario presente Šikela che ricorda: «La popolazione africana raddoppierà: 60 milioni di giovani entreranno nel mondo del lavoro nei prossimi cinque anni. Se troveranno opportunità, assisteremo a un boom economico; se invece non troveranno spazio, sarà un problema per tutti». « È cresciuta la consapevolezza in Africa che l’Italia si rivolgeva a loro con lo spirito e la volontà di garantire crescita e rispetto reciproco» già in occasione dell’incontro del 20 giugno a Roma ha spiegato Lollobrigida, che poi ha considerato l’utilità del «il coinvolgimento di privati» che hanno «capacità, l’intuizione, il tempo, la dedizione di operare in collaborazione con i governi per sviluppare i loro legittimi interessi, sviluppare gli interessi dei popoli africani e in un quadro geopolitico quelli dell’Unione europea».
Ecco #DimmiLaVerità del 13 novembre 2025. Il presidente della commissione Attività produttive Alberto Gusmeroli, della Lega, spiega i dettagli della nuova rottamazione delle cartelle esattoriali.
(Totaleu)
Lo ha detto l'eurodeputata di Fratelli d'Italia e vicepresidente del Parlamento europeo Antonella Sberna in occasione dell'evento «Mattei Plan for African and Global Gateway» sul Piano Mattei come motore di sviluppo per il futuro.