2025-08-03
Il Portogallo nascosto: borghi silenziosi e paesaggi fuori dalle rotte turistiche
True
iStock
Un viaggio nel Portogallo meno conosciuto, tra villaggi medievali, miniere abbandonate e l’Alentejo sospeso nel silenzio. Lontano dalle mete di massa, tradizioni e paesaggi autentici rivelano un Paese che resiste al tempo.
Un viaggio nel Portogallo meno conosciuto, tra villaggi medievali, miniere abbandonate e l’Alentejo sospeso nel silenzio. Lontano dalle mete di massa, tradizioni e paesaggi autentici rivelano un Paese che resiste al tempo.Oltre Lisbona e Porto, oltre le spiagge dell’Algarve e le cartoline perfette delle città più visitate, esiste un Portogallo che pochi conoscono. È fatto di villaggi dimenticati, miniere dismesse, deserti interiori e tradizioni che resistono al tempo. Un Paese parallelo che sembra muoversi a un ritmo diverso, lontano dalle rotte turistiche e dalla frenesia delle metropoli.Nord: Trás-os-Montes e le miniere di PanasqueiraNel nord, tra le montagne del Trás-os-Montes, i borghi si arrampicano sulle colline come presepi silenziosi. Case di pietra, persiane chiuse e piazze vuote raccontano l’emigrazione di chi ha cercato fortuna altrove.Qui sopravvivono i caretos, maschere rituali che ogni inverno sfilano per le stradine lastricate. Poco distante, le antiche miniere di volframio (o tungsteno) di Panasqueira, un tempo cuore dell’economia locale, giacciono oggi abbandonate, un libro di storia a cielo aperto.Dove dormire:Casas do Coro (Marialva): eco-rifugio elegante tra le mura medievali, perfetto per vivere l’atmosfera del borgo.Pousada de Bragança – Sao Bartolomeu (Bragança): elegante, panoramico e ideale per un’immersione totale nel Trás-os-Montes.Dove mangiare:Solar Bragançano (Bragança): cucina tradizionale trasmontana, celebre per la posta mirandesa (carne locale).As Tilias (Fundão): ottimo rapporto qualità-prezzo. Da provare i dessert.Centro: Beira Interior, tra villaggi medievali e colline brulleLa regione del Beira Interior custodisce villaggi incastonati tra massi granitici, come Monsanto e Sortelha, dove il tempo sembra essersi fermato.Pochi abitanti, castelli medievali e mura ciclopiche che raccontano storie di confini e resistenze. La sera, il vento che corre tra le stradine deserte sembra una voce che arriva dal passato.Dove dormire:Casa de David (Monsanto): antico palazzo nobiliare trasformato in boutique guesthouse.O Cantinho da Ana (Sortelha): bed & breakfast gestito con calore familiare, in pieno borgo storico.Dove mangiare:Adega Típica O Cruzeiro (Monsanto): cucina contadina, imperdibili i piatti di cacciagione.Restaurante D. Sancho (Sortelha): vista mozzafiato sulle mura e ricette beirensi autentiche.Sud: Alentejo, il deserto interiorePiù a sud, nell’Alentejo, l’orizzonte si apre su campi dorati e querce da sughero che si perdono a vista d’occhio.È la regione più vasta e meno popolata del Portogallo: un “deserto interiore” che affascina per la sua essenzialità. Villaggi bianchi come Monsaraz e Évora Monte sembrano galleggiare in un mare di silenzio.Dove dormire:São Lourenço do Barrocal (Monsaraz): tenuta vinicola riconvertita in resort rurale di charme.Pateo dos Solares Charm Hotel (Estremoz): palazzo storico con giardino e piscina, ideale per esplorare l’Alentejo.Dove mangiare:Sabores de Monsaraz (Monsaraz): cucina tipica alentejana con vista sull’Alqueva.Mercearia Gadanha (Estremoz): bistrot contemporaneo che rivisita i sapori locali.Un Paese che resisteIn questo Portogallo invisibile, il silenzio non è sinonimo di abbandono. È un silenzio denso di storie: anziani che conservano segreti sulle erbe medicinali, artigiani che lavorano il sughero come secoli fa, giovani che tornano per aprire una piccola azienda agricola biologica. Dall’Alto Minho all’Algarve, campanili solitari svettano su campagne vuote, mercati si animano una volta a settimana, strade serpeggiano per chilometri senza incontrare nessuno.Visitare questi luoghi significa anche interrogarsi sul futuro: come invertire lo spopolamento, come dare opportunità a chi vuole restare senza trasformare tutto in scenografie artificiali? La sfida è viva, e riguarda gran parte dell’Europa rurale.Ma basta fermarsi in una taverna di pietra a Trancoso, ascoltare una donna dell’Alentejo raccontare la vendemmia di un tempo, o perdersi tra i vicoli di Marvão per capire che qui c’è una forza speciale. È il Portogallo che resiste, invisibile e silenzioso, pronto a rivelarsi a chi ha il coraggio di guardare oltre le rotte conosciute.
Francesca Albanese (Ansa)
Donald Trump e Recep Tayyip Erdogan (Ansa)