2021-04-19
Il pm «conferma»: processo politico
Il procuratore di Palermo Francesco Lo Voi sul caso Open arms: «È stato il Senato con il suo voto a dichiarare che Matteo Salvini ha agito fuori dalla collegialità del governo Conte».Quello di Palermo è un giudizio felpato! Mentre Joe Biden blocca i migranti, da noi la sinistra fa processare l'ex ministro dell'Interno. Da Pd, 5 stelle, Leu e Italia viva nessuno ha commentato l'ordinanza del Gup Lorenzo Jannelli, che rinvia a giudizio per sequestro di persona Matteo Salvini, chiamato a rispondere di atti di governo. Probabilmente quell'ordinanza porrebbe a Montesquieu il dilemma se la separazione dei poteri non si trasformi in prevaricazione di un potere su un altro, ma qui in Italia la via giudiziaria è sempre stata la corsia preferenziale per abbattere gli avversari perché, in fin dei conti, la sinistra disprezza il voto popolare e preferisce di gran lunga i pogrom alle urne. È una sentenza felpata perché stranamente il segretario del Pd Enrico Letta – quello dello ius soli come priorità del Paese - indossava alla viglia del verdetto una felpa che inneggiava all'Ong spagnola nella photo opportunity con il capo di Open Arms Oscar Campos, ma è prima di tutto una sentenza politica. La prova la fornisce il procuratore capo di Palermo Francesco Lo Voi che parlando con il Corriere della Sera nota che è stato il Senato -con il voto che consente il processo - a dichiarare che Salvini non ha agito né nella collegialità del governo, né nell'interesse nazionale. Quindi, conclude il pm palermitano, la Procura non poteva che agire di conseguenza. Cade così quel velo d'ipocrisia di Pd e 5 stelle che erano al governo con Salvini, ma poi formato il Conte bis hanno votato per la richiesta di processo sostenendo in coro: «Il voto a Palazzo Madama non è un giudizio politico, né una messa in stato di accusa di Salvini». Aveva ragione Giulia Bongiorno, senatrice e difensore di Salvini, ad ammonire i senatori: «Siete voi i giudici adesso». Ma hanno abdicato alla magistratura per opportunità di fazione. E alle toghe la supplenza dei poteri piace. Jannelli che nel dispositivo afferma che «non ci sono gli elementi per il non luogo a procedere» è lo stesso giudice che in una sentenza scrisse: «Gli attacchi terroristici hanno inflitto profonde ferite anche in termini di dirette conseguenze sugli ordinamenti giuridici dei Paesi coinvolti, talvolta degenerate in inquietanti derive autoritarie». Luca Palamara, che hasvelato come fosse un preciso intento dell'Associazione nazionale magistrati colpire Salvini «anche se ha ragione sui migranti», scrive così di Lo Voi nel libro a quattro mani con Alessandro Sallusti: «Un ingenuo membro del Csm il giorno della nomina di Lo Voi disse davanti a tutti: “Lo Voi non aveva i titoli, oggi ho capito che cosa è il potere"». La nostra sinistra ha offerto con un voto politico a quel potere la testa di un ministro che ha agito nell'esercizio delle sue funzioni. Glielo riconosce Danilo Toninelli, che oggi vuole querelare il leader leghista ma nel maggio 2019 da ministro pentastellato dichiarava: «Salvini non lavora da solo, ma insieme al sottoscritto e al premier Giuseppe Conte e insieme abbiamo diminuito in modo drastico il numero degli immigrati. Grazie al nostro lavoro di squadra l'Italia torna ad avere la testa alta su un problema per il quale era stata abbandonata dalla sinistra». Quella sinistra è il Pd che inneggiava all'elezione di Biden, il quale però in fatto di immigrati ha confermato le scelte di Donald Trump e visto che gli Usa sono in emergenza blocca a 15.000 i rifugiati che si possono accogliere. Da noi, invece, Matteo Salvini, che ha fatto la stessa cosa, va a processo mentre Luciana Lamorgese che gli è succeduta come ministro dell'Interno fa finta di niente.