2022-09-24
Il Pd si aggrappa a De Luca, al ddl Zan e alle frasi del Cav. Ma la piazza è vuota
Bufera per l’uscita sulla guerra di Silvio Berlusconi. Che spiega: «Era cronaca: riferivo solo il pensiero di altri, condanno l’invasione».Una Piazza del Popolo desolatamente vuota, una tristezza senza fine, la degna chiusura di una campagna elettorale destinata a entrare nella hit parade delle peggiori di sempre: il Partito democratico ha dimostrato, ieri sera, la distanza tra la sua classe dirigente e gli italiani. Interventi a raffica e contingentati dei sedicenti big di un partito che sa già di perdere e non aspetta altro che conoscere le dimensioni reali della disfatta. «È il momento delle scelte. Vi chiedo», ha detto il segretario Enrico Letta, «di fare un’ultima riflessione. Noi non abbiamo fatto una campagna elettorale parlando dell’Italia del futuro, loro (il centrodestra, ndr) hanno parlato delle divisioni del passato. Noi abbiamo fatto la scelta di essere tutti insieme. Sono stato criticato perché sono andato a Berlino, è ovvio, loro vanno solo a Budapest .Sono andato a Berlino a parlare con il cancelliere tedesco», ha aggiunto Letta, «per convincerlo che l’Ue giovedì prossimo deve trovare una soluzione ai costi dell’energia e l’Ue la troverà. La nostra scelta è sui diritti, la destra è retrograda, non permetteremo che stravolga la Costituzione. La legge Zan sarà legge nella prossima legislatura». Ministri (uscenti), governatori, amministratori locali, sono intervenuti prima che Letta prendesse la parole per il discorso conclusivo. La monotonia è stata spezzata dal presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, che ha sforato abbondantemente i tempi, ha rimproverato chi gli diceva di chiudere e ha pure preso in giro Letta: «Non mi sento di dire che offriamo un segretario scoppiettante e pirotecnico», ha scherzato De Luca, «e vabbuò, non ce l’ha. Ma offriamo dirigenti di grande competenza, onestà e serietà, in grado di parlare all'Europa».Quella di ieri è stata anche la giornata della polemica sulle parole di Berlusconi, che a Porta a Porta su Rai 1, l’altro ieri sera, ha dato la sua versione sulla invasione dell’Ucraina da parte della Russia: «Putin», ha detto il leader di Forza Italia, «è stato spinto dalla popolazione russa, dal suo partito, dai suoi ministri a inventarsi questa operazione speciale, per cui le truppe russe dovevano entrare, in una settimana raggiungere Kiev, sostituire con un governo di persone perbene il governo di Zelensky e in un’altra settimana tornare indietro. Invece», ha aggiunto il Cav, «hanno trovato una resistenza imprevista e imprevedibile da parte delle truppe ucraine che poi sono state anche foraggiate con armi di tutti i tipi da parte dell’Occidente. Ora le truppe russe si sono sparse in giro per l’Ucraina mentre secondo me», ha concluso Silvio, in versione stratega, «dovevano soltanto fermarsi intorno a Kiev». Inevitabili le polemiche da parte della sinistra, con Berlusconi che ieri ha precisato il senso delle sue parole: «Riferivo», ha puntualizzato il Cav su Facebook, «quello che alcuni raccontano senza nessuna adesione del mio pensiero a quel racconto. Forse sono stato frainteso facevo solo il cronista riferendo il pensiero di altri. L’aggressione all’Ucraina è ingiustificabile e inaccettabile, la posizione di Forza Italia chiara e netta».Giornata frenetica quella di Matteo Salvini, che ha scelto di chiudere la campagna elettorale con una maratona social, durata quasi cinque ore, spaziando da Facebook a Instagram, da Twitter a TikTok, da Youtube a Twitch. Ottimi i dati forniti dalla Lega; 1,6 milioni di like su TikTok, tre milioni di persone raggiunte su tutte le piattaforme: Spazio anche ai big del partito, a partire dal ministro Giancarlo Giorgetti e dai governatori Attilio Fontana e Luca Zaia. Presente il vicepresidente della Regione Marche, Mirco Carloni, che ha parlato del dramma che stanno vivendo i suoi concittadini. Da Lampedusa si è collegato il vicesindaco Attilio Lucia.«L’autonomia è pronta», ha detto Salvini, «per me una Repubblica federale e presidenziale vorrebbe dire un Paese più forte, più competitivo e più sicuro. Ma le modifiche costituzionali preferisco condividerle. L’autonomia invece può essere approvata dal primo Consiglio dei ministri perché è già in Costituzione. Il presidenzialismo verrà, ma ci vorrà tempo». Di parere diverso Giorgia Meloni, ieri a Napoli: «Io credo», ha argomentato la Meloni, «che serva assolutamente un sistema presidenziale e l’autonomia cammina secondo me insieme a un sistema presidenziale perché le cose si tengono se c’è un equilibrio».Ultimo comizio al Gianicolo per Carlo Calenda: «Non c’è politica senza emozione», ha sottolineato il leader di Azione, «e non c’è emozione senza bellezza: per questo oggi siamo qui per ribadire che da questa bellezza storica, artistica e di pensiero riparte la politica».Chiusura in Piazza Santi Apostoli, a Roma, per il M5s. La senatrice Alessandra Maiorino ha attaccato Silvio Berlusconi: «Oggi», ha detto la Maiorino, «i ventenni vanno su TikTok e trovano un uomo di 85 anni che chiede il voto delle donne, proprio lui che ha sdoganato un comportamento predatorio verso le donne, soprattutto giovanissime». «Domenica (domani, ndr)», ha detto invece Giuseppe Conte, «siamo chiamati tutti a decidere se alzare gli stipendi di chi prende 4 euro l’ora oppure li volgiamo alzare a chi prende 10.000 euro al mese? Dobbiamo decidere se abbassare le tasse e detassare le pensioni di chi prende 1.000 euro al mese, o fare come Meloni che ha votato la legge Fornero. Dobbiamo decidere se la regola sono i contratti a tempo determinato, il jobs act o non invece che la regola siano i contratti a tempo indeterminato».
Marco Risi (Getty Images)
Nel riquadro, la stilista Giuliana Cella
Eugenia Roccella (Imagoeconomica)