2024-10-27
Il Pd pensava di vincere facile, adesso trema
Oggi e domani urne aperte. In lizza per la Regione il sindaco di Genova, spinto dalla Meloni, e l’ex ministro dem, che sembra aver perso il vantaggio di cui godeva all’inizio. Il risultato può fare da traino alle prossime elezioni in Emilia Romagna e Umbria.Oggi dalle ore 7 alle 23 e domani dalle 7 alle 15 circa 1,4 milioni di cittadini sono chiamati a votare alle elezioni in Liguria per eleggere governatore e 31 consiglieri regionali (di cui di diritto sono i candidati presidenti della giunta). Sono elezioni anticipate, dopo le dimissioni, lo scorso 7 maggio, dell’ex governatore Giovanni Toti per un’inchiesta giudiziaria per corruzione.I candidati presidenti sono nove, i principali dei quali Marco Bucci, sindaco di Genova, del centrodestra, e Andrea Orlando, ex ministro dei governi Letta, Renzi, Gentiloni e Draghi, del centrosinistra. Sanità, lavoro, gronda e ospedale di Erzelli i temi di scontro tra i due contendenti.L’importanza del voto ligure è dimostrata dalla discesa in campo dei leader, compreso il premier Giorgia Meloni, per i comizi finali, tutti speranzosi che il risultato della Liguria faccia da traino ad altre due Regionali, quelle in Emilia Romagna al voto il 17 e 18 novembre, e quelle in Umbria, che non ha ancora ufficializzato i giorni in cui andrà alle urne anche se l’orientamento sembrerebbe cadere tra metà novembre e l’inizio di dicembre.La Meloni in terra ligure conta di ripetere il successo del settembre 2020 quando, con un’affluenza del 53,42% il centrodestra guidato da Toti vinse con il 56,1% contro il centrosinistra che con Ferruccio Sansa si fermò al 38,9%.Anche se la Lega aveva proposto il vice ministro alle infrastrutture Edoardo Rixi, la Meloni ha messo d’accordo gli alleati su Bucci «l’uomo migliore che il centrodestra ligure potesse vantare» ha ribadito sul palco a Genova elogiandolo per la disponibilità malgrado il tumore che lo ha colpito e festeggiando i due anni di governo. Sempre venerdì sera il leader leghista Matteo Salvini ha ricordato il presidente uscente Toti, mentre l’azzurro Antonio Tajani ha spiegato la divisione dei compiti fra alleati: «Ognuno deve raccogliere consensi nell’area dove è punto di riferimento, con una visione comune». Sul palco anche Maurizio Lupi di Noi moderati e Stefano Bandecchi di Alternativa popolare. Diverso il clima nel centrosinistra. Con l’uscita dalla coalizione di Italia viva, dopo l’imposizione del M5s di Giuseppe Conte, il voto non è certo scontato anche perché il contraccolpo causato dalla decisione di Toti di patteggiare una condanna a 2 anni e un mese non sembra avere un gran peso sulle scelte dei liguri. Il partito di Matteo Renzi ha lasciato libertà di voto respingendo al mittente il corteggiamento di Orlando che comunque ha invitato a votare il centrosinistra perché «la campagna elettorale della destra, al netto di Bucci, è stata trainata prevalentemente da Salvini, Vannacci, Bandecchi e Rixi, che ha gettato la maschera mostrandosi nella sua versione naturale, quella di un estremista». Bucci, nel frattempo, ha candidato chi è uscito da Azione e da Italia viva che peraltro l’hanno sostenuto nella giunta e dove Iv aveva anche un assessore.Ottimista comunque il segretario dem Elly Schlein che ha detto nel comizio: «Stavolta in Liguria si cambia e con Andrea Orlando è la volta buona per cambiare. Le cose più belle sono quelle che facciamo insieme, sono felice delle nostre bandiere che sventolano insieme». Per contro Conte ha risposto: «Il Movimento 5 stelle dicono che sia il movimento del no, Bucci si vanta del modello Genova, ma chi lo ha realizzato? Chi ha fatto il decreto legge? Noi, noi del M5s. Noi diciamo tanti sì».Gli altri sette in campo sono Nicola Morra, ex presidente grillino della commissione Antimafia con la sua lista Uniti per la Costituzione, Francesco Toscano (Democrazia sovrana popolare) con coordinatore nazionale Marco Rizzo; Marco Ferrando (Partito comunista dei lavoratori); Nicola Rollando (Potere al popolo, Pci e Rifondazione comunista); Maria Antonietta Cella, unica donna candidata con il Partito popolare del Nord guidato dall’ex ministro leghista Roberto Castelli; Davide Felice (Forza del popolo) con lo slogan «No euro no vax no war» e Alessandro Rosson (Indipendenza. Alemanno per Rosson).Tornando al voto, lo spoglio inizierà subito dopo la chiusura dei seggi. Non è previsto il ballottaggio. Gli elettori potranno esprimere al massimo due preferenze di candidati appartenenti alla stessa lista purché di genere diverso, dunque un uomo e una donna, ma non due uomini né due donne. È possibile il voto disgiunto, tracciando un segno sul nome del candidato presidente e sul simbolo di una lista che non lo appoggia. Se l’elettore esprimerà il voto solo per una lista andrà automaticamente anche al candidato presidente collegato.
Tedros Ghebreyesus (Ansa)
Giancarlo Tancredi (Ansa)