2019-04-27
Il padre e la madre sono le endorfine per affrontare vita, dolori e malattie
Non sapere chi sono i propri genitori è una ferita primaria, che aumenta il senso di insicurezza e rende fragili. Da quando siamo più poveri di Dio, patria e famiglia sono aumentati i disturbi fobici e depressivi.Biochimica della perdita di identità. Sia chiaro che questo articolo è una semplificazione estrema. Esiste una biochimica delle emozioni e non è così schematica, ma una biochimica delle emozioni esiste e possiamo delineare qualche cosa. La religione ci permette di sentire sempre uno sguardo su di noi, uno sguardo di Qualcuno più forte e benevolo.Qualcosa di simile allo sguardo di papà e mamma. Come il bimbo fabbrica endorfine quando mamma lo guarda (e non sta urlando), soprattutto quando lo guarda con affetto, così il credente fabbrica endorfine quando prega. Come spiega il bellissimo libro Effetto placebo, effetto nocebo del professor Fabrizio Benedetti (Giovanni Fioriti editore), le endorfine entrano pesantemente nel processo della guarigione, processo che si accelera se un medico molto accudente ci fa sentire che è bravo e che tiene a noi. Le endorfine potenziano il sistema immunitario, potenziano il sistema cognitivo e annullano o almeno diminuiscono la percezione del dolore. Secondo i liberi pensatori sarebbero le endorfine, un picco di endorfine verticale, a permettere i miracoli di guarigione. In Usa in molti ospedali e cliniche chiedono se si desidera un conforto religioso e sono in grado di fornirlo. Le assicurazioni statunitensi, che di quattrini se ne intendono e quindi sono bravine a fare le statistiche, hanno notato che dove si prega la durata delle degenze a parità di patologia era più breve e hanno chiesto che negli ospedali e cliniche ci sia un luogo di preghiera, così che la gente si guarisca con le endorfine proprie e non coi medicinali pagati da loro.Gli atei, i bambini non battezzati, hanno quindi un'arma in meno per affrontare la vita, la malattia e il dolore. La religione ci dà un senso di appartenenza. Sia Primo Levi intuitivamente( ne parla nel libro I sommersi e i salvati) che il neuropsichiatra Martin E.P. Seligman mediante statistiche (ne parla nei libri Imparare l'ottimismo e Fiorire) notano che qualsiasi sia il disastro, lager, malattia, morte di persone amate, le persone credenti hanno più risorse. Noi alleviamo bambini che crollano in depressioni gravissime quando muore il gatto, che non vanno al funerale del nonno, che non sanno nemmeno che il nonno è morto perché genitori ancora più fragili di loro non hanno osato dirglielo. Quando tengo in mano il rosario di mia madre, che era stato di mia nonna, so che è stato sgranato incessantemente durante la guerra e le malattie dei figli e questo mi dà un potente senso di affiliazione al gruppo, quindi fabbrico serotonina che è gratis e perciò non ho bisogno di Prozac. Serotonina e endorfine sono alte nell'affiliazione familiare. Padre e madre e nonni e bisnonni ,e le storie di famiglia, e poi fratelli , sorelle, nipoti, zii cugini e soprattutto figli. Quando mamma e papà ci sorridono, fabbrichiamo endorfine, quando papà e mamma sono fieri di noi fabbrichiamo dopamina e quando nostra sorella è fiera di noi serotonina. Non sapere chi è nostro padre è un dolore che aumenta l'insicurezza, non sapere chi è nostra madre, in quale ventre siamo stati è una ferita primaria. Col termine patria si intende l'insieme di un popolo e della sua terra, un popolo con una lingua, (a volte tre come la Svizzera, ma è un'eccezione) sue specifiche tradizioni, suoi odori e sapori e una terra con la sua storia. Una buona dose di patriottismo, tipo la Svizzera, porta a un forte senso civico. La versione orrenda e aggressiva del patriottismo degenere dei totalitarismi del XX secolo ha fatto morti e feriti, e ha portato al disprezzo e alla demonizzazione del patriottismo. In realtà il patriottismo è come il colesterolo: l'eccesso uccide, ma la mancanza non è compatibile con la sopravvivenza. Quando la nazionale vince, quando la nostra nazione fa qualcosa di bello ( premio Nobel, Olimpiadi, record di qualcosa di carino) fabbrichiamo serotonina e dopamina. Primo Levi racconta il sollievo quando nella babele del lager sentiva parlare italiano. Senza Dio, senza patria, senza famiglia vuol dire essere scorticati dal punto di vista biochimico, con i neurotrasmettitori a terra e quindi particolarmente predisposti a sostituirli con Prozac, Valium , cannabis, alcool e altro, vuol dire essere più facilmente depressi o fobici, vuol dire essere fragili, sradicati. Da quando siamo sempre più poveri di Dio patria e famiglia il disturbo depressivo e quello fobico sono aumentati del 1200%, siamo sempre più tristi e spaventati. . Qualcuno che può essere facilmente abbattuto, incatenato, sostituito. Quindi potemmo andare a riprenderci tutto: le nostre Chiese, tornando ad andarci, potremmo riprenderci il pranzo di Natale, potremmo piantare una grana pazzesca, da paura, quando sui libri dei nostri figli qualcuno scrive che si possa essere figli di due padri o di due madri, cancellando metà della genealogia di una creatura umana, potremmo riprenderci la bandierina tricolore da tirare fuori anche se la Nazionale non sta giocando.
Tedros Ghebreyesus (Ansa)
Giancarlo Tancredi (Ansa)