2021-03-26
Il mercato del rischio che aiuta il potere a dominare la società
Nel nuovo libro di Corrado Ocone le analisi del sociologo tedesco Ulrich Beck: l'emergenza (anche sanitaria) diventa strumento di governo.Fra i concetti che Beck ha adoperato per caratterizzare e dare una cifra della nostra epoca, alla che lui stesso definisce della «globalizzazione», i più noti, e anche quelli a cui ha dedicato più spazio, sono «modernità riflessiva» e «società del rischio» (o «società planetaria del rischio»). […]. Beck dice, in maniera pregnante, che: «la società del rischio è una società catastrofica. In essa lo stato di emergenza rischia di diventare la norma». Il rischio, in effetti, nella nostra epoca, non è un aspetto contingente, ma è un carattere strutturale o essenziale. Senza rischio una società globale semplicemente non si dà. Nella modernità avanzata, osserva Beck, risolti i problemi connessi alla povertà e alla penuria, ai conflitti distributivi delle ricchezze, se ne affiancano, acquistando sempre maggiore rilevanza, altri che concernono la produzione e distribuzione dei rischi.In effetti, nel processo di modernizzazione si sprigionano da sempre forze distruttive, ma esse nella nostra epoca agiscono in modo diverso e in diverso ordine di grandezza rispetto al passato. I nostri sono rischi non personali ma globali, non circoscrivibili, non solo imponderabili ma tali che spesso si sottraggono alla percezione e «di fronte ai quali la capacità di immaginazione dell'uomo appare inadeguata. Beck ci presenta una vera e propria fenomenologia del rischio e delle sue conseguenze individuali, sociali e politiche. Ecco i punti principali attraverso cui si dipana il suo discorso. 1. Il rischio vive come anticipazione del rischio. Il rischio può anche essere poco probabile o può anche non realizzarsi (in una catastrofe). Ancora: può essere scansato semplicemente perché è stato anticipato e si sono messe in atto opportune misure precauzionali. Fatto sta che oggi si vive in uno stato di stress, incertezza, insicurezza e ansia pressoché totali.2. Il rischio va controllato e governato. Sia individualmente, sia socialmente. 3. Il rischio può essere sfruttato economicamente. Ad opera della stessa società dei rischi che li ha prodotti.4. Il rischio ha un enorme potenziale politico. Esso diventa strumento di controllo e governo, come conseguenza della richiesta da parte della società e dell'opinione pubblica di sicurezza e quindi protezione e gestione del rischio. Esso impone una riorganizzazione di poteri e competenze. 5. Il rischio si apre a «processi sociali di definizione». Si tratta di processi anche e soprattutto di «costruzione» (mediatici, politici, ecc.). In effetti, esprimendosi «in termini di sapere (scientifico o antiscientifico che sia)», cioè basandosi su «interpretazioni causali», i rischi «nel sapere possono essere cambiati, ridotti o ingranditi, drammatizzati o minimizzati e sono in questo senso particolarmente aperti a processi sociali di definizione. In tal modo i mass media e le professionalità deputate alla definizione dei rischi assumono una posizione chiave in termini sociali e politici» Anche se non nasconde il fatto che il rischio, diventando strumento di legittimazione del potere, possa essere da questo utilizzato per perpetrarsi creando insicurezza (parla di «incertezze fabbricate»), Beck resta un inguaribile ottimista. Il governo del rischio futuro è per lui foriero di possibilità e opportunità per l'umanità, che a suo dire può darsi solo in un mondo aperto e globale e in cui gli individui siano consapevoli di questa interconnessione. È l'ideologia globalista, che Beck stesso, insieme a tanti altri, contribuì a elaborare e diffondere negli anni Novanta. Comunque sia, resta l'acutezza con la quale il sociologo tedesco colse il fatto, la connessione strutturale fra globalizzazione e rischio, arrivando persino a includere fra i rischi della società globale quello batteriologico o legato alla comparsa di un virus.
«Murdaugh: Morte in famiglia» (Disney+)
In Murdaugh: Morte in famiglia, Patricia Arquette guida il racconto di una saga reale di potere e tragedia. La serie Disney+ ricostruisce il crollo della famiglia che per generazioni ha dominato la giustizia nel Sud Carolina, fino all’omicidio e al processo mediatico.