2022-10-14
Il marito di Ursula vigila sui soldi del Pnrr
Ursula von der Leyen (Getty images)
L’ateneo di Padova si è aggiudicato oltre 320 milioni per lo sviluppo della tecnologia a mRna. Nel board del centro di ricerca spuntano pure Franco Locatelli e il consorte di Ursula von der Leyen, che sorveglia la gestione dei fondi. Erogati dalla Commissione guidata dalla moglie.Il conflitto d’interessi viene prima o dopo la consapevolezza dell’impunità? È difficile che Ursula Albrecht in von der Leyen, presidente della Commissione europea, si sia mai posta una domanda del genere, lasciando inopportunamente che il marito, Heiko von der Leyen, lavori e realizzi reddito in un settore, quello delle tecnologie a mRna, generosamente finanziato non soltanto (e ovviamente) dalle case farmaceutiche produttrici di vaccini, ma anche da quella stessa Commissione che sua moglie presiede. L’ultimo caso, eclatante perché vede il first husband introdotto anche in progetti italiani, riguarda l’Università di Padova, che è riuscita a inserirsi nel filone d’oro del Pnrr garantendo a un consorzio di università, case farmaceutiche e società private l’accesso ad alcune risorse comunitarie destinate all’Italia. Tutto nasce da un bando del ministero dell’Università e della Ricerca (Mur) guidato da Maria Cristina Messa, collocata al dicastero direttamente da Mario Draghi per le sue alte competenze (professore ordinario di Medicina Nucleare, vicepresidente del Cnr, rettrice dell’Università di Milano-Bicocca) nel settore della ricerca e dell’innovazione. Il bando, pubblicato sul sito del ministero il 16 dicembre 2021, era il primo previsto per le misure di ricerca in filiera del Pnrr e invitava a presentare proposte di intervento per il potenziamento di strutture di ricerca con investimenti per un ammontare di 1,6 miliardi di euro. Attraverso il bando, il Mur dava disponibilità di finanziamento a cinque Centri nazionali dedicati alla ricerca su diverse tematiche tra cui lo «sviluppo di terapia genica e farmaci con tecnologia a RNA». Passano le vacanze di Natale e, quattro settimane dopo l’uscita del bando, il 14 gennaio 2022, si costituisce a Udine la società Orgenesis Italy s.r.l., braccio italiano dell’azienda biotech statunitense Orgenesis Inc, società con comprovata esperienza nella tecnologia mRNA che ha tra i suoi azionisti il Fondo Vanguard. È qui che Heiko von der Leyen ricopre l’incarico di Direttore medico. Ed è Orgenesis Inc. a versare il capitale sociale di 10.000 euro per la costituzione di Orgenesis Italy. Perché nasce Orgenesis Italy, considerando che la società ad oggi non ha ancora fatturato e risulta inattiva? Nel frattempo, l’Università di Padova raccoglie come Ente proponente (o Hub) le adesioni di 49 soggetti partecipanti (o Spoke) e costituisce il «Centro nazionale di ricerca - Sviluppo di terapia genica e farmaci con tecnologia a Rna che, «nel rispetto della propria natura non lucrativa e partecipativa, si prefigge la creazione e il rinnovamento di infrastrutture e laboratori di ricerca, la realizzazione e lo sviluppo di programmi e attività di ricerca anche con il coinvolgimento di soggetti privati, per favorire la nascita e la crescita di iniziative imprenditoriali a più elevato contenuto tecnologico (start-up innovative e spin off da ricerca)». L’8 giugno 2022, il Centro formalizza la propria partecipazione ai 5 progetti pubblicizzati dal Mur. La fortuna, che non è altro che la capacità di trarre vantaggio dalle occasioni favorevoli, fa sì che il 15 giugno 2022, dopo soltanto una settimana, Maria Cristina Messa presenti in Consiglio dei ministri i cinque Centri nazionali selezionati per la ricerca in filiera, e tra questi c’è proprio il neonato «Centro nazionale di ricerca - Sviluppo di terapia genica e farmaci con tecnologia a Rna di Padova, che si aggiudica 320.036.606 di euro di fondi Pnrr per lo «sviluppo di soluzioni terapeutiche e cure in ambito sanitario con particolare riferimento alle terapie geniche e per lo sviluppo di farmaci selettivi tramite tecnologie RNA». Come evidenziato sul sito del ministero, i soggetti partecipanti al progetto dell’Università di Padova sono 49: di questi, 26 sono università, poi c’è un Ente pubblico di ricerca, sei enti privati e 16 aziende. Tra queste figurano le maggiori società farmaceutiche mondiali (da Pfizer ad Astrazeneca, passando per BioNTech, Novartis, Sanofi, Dompè, Bracco, ecc). E Orgenesis Italy. Il 30 settembre 2022, l’Assemblea ordinaria dei membri della Fondazione elegge i rappresentanti dei suoi organi di governo e, sorpresa, nel Consiglio di Sorveglianza della Fondazione patavina fa il suo ingresso, in rappresentanza di Orgenesis Italy, proprio Heiko von der Leyen, marito di Ursula. Secondo lo Statuto del Centro, il Consiglio di Sorveglianza approva la pianificazione strategica del budget della Fondazione istituita dall’Università di Padova, approva il bilancio di esercizio e il bilancio consolidato. Nel Consiglio di Gestione della Fondazione, invece, spunta Franco Locatelli - coordinatore uscente del Comitato Tecnico Scientifico che ha gestito la pandemia - con poteri operativi: nomine, attuazione delle linee programmatiche e adozione del budget.Come e perché Heiko von der Leyen si trova a controllare le attività di un Centro italiano finanziato con i fondi del Pnrr, erogati dall’Istituzione che presiede sua moglie Ursula von der Leyen ? E come è possibile che per questo incarico Heiko von der Leyen riceva una indennità, come specificato nell’articolo 10 dello Statuto? Nella «Guida pratica per i dirigenti» della Commissione europea, elaborata per individuare i conflitti di interesse, la definizione degli stessi «implica un conflitto tra la missione pubblica e gli interessi privati di un funzionario pubblico […]. Esiste un conflitto d’interessi quando l’esercizio imparziale e obiettivo delle funzioni di un agente finanziario o di un’altra persona è compromesso da motivi familiari, affettivi, da affinità politica o nazionale, da interesse economico o da qualsiasi altra comunanza d’interessi con il destinatario». Il conflitto d’interessi della famiglia von der Leyen è palese. Non sarebbe la prima volta: già nel 1999 la Commissione europea guidata da Jacques Santer fu travolta da uno scandalo di corruzione e nepotismo che costrinse il «governo europeo» a dimettersi. Spetterà alla presidente della Commissione fornire spiegazioni sull’ennesima opacità della sua amministrazione, mentre nel frattempo alcuni eurodeputati cominciano a chiedere con insistenza le sue dimissioni.
Foto @Elena Oricelli
Dal 6 dicembre il viaggio della Fiamma Olimpica di Milano Cortina 2026 toccherà 60 città italiane tra concerti, sportivi e iniziative sociali, coinvolgendo le comunità in vista dei Giochi.
Coca-Cola, partner del viaggio della Fiamma Olimpica di Milano Cortina 2026, ha presentato le iniziative che accompagneranno il percorso della torcia attraverso l’Italia, un itinerario di 63 giorni che partirà il 6 dicembre e toccherà 60 città. L’obiettivo dichiarato è trasformare l’attesa dei Giochi in un momento di partecipazione diffusa, con eventi e attività pensati per coinvolgere le comunità locali.
Le celebrazioni si apriranno il 5 dicembre a Roma, allo Stadio dei Marmi, con un concerto gratuito intitolato The Coca-Cola Music Fest – Il viaggio della Fiamma Olimpica. Sul palco si alterneranno Mahmood, Noemi, The Kolors, Tananai e Carl Brave. L’evento, secondo l’azienda, vuole rappresentare un omaggio collettivo all’avvio del percorso che porterà la Fiamma Olimpica in tutta Italia. «Il viaggio della Fiamma unisce storie, territori e persone, trasformando l’attesa dei Giochi in un’esperienza che appartiene a tutti», ha dichiarato Luca Santandrea, general manager olympic and paralympic Winter Games Milano Cortina 2026 di Coca-Cola.
Come in altre edizioni, Coca-Cola affiancherà il percorso selezionando alcuni tedofori. Tra i nomi annunciati compaiono artisti come Noemi, Mahmood e Stash dei The Kolors, volti dell’intrattenimento come Benedetta Parodi e The Jackal, e diversi atleti: Simone Barlaam, Myriam Sylla, Deborah Compagnoni, Ivan Zaytsev, Mara Navarria e Ciro Ferrara. La lista include anche associazioni attive nel sociale – dalla Croce Rossa al Banco Alimentare, passando per l’Unione italiana dei ciechi e ipovedenti – a cui viene attribuito il compito di rappresentare l’impegno civile legato allo spirito olimpico.
Elemento ricorrente di ogni tappa sarà il truck Coca-Cola, un mezzo ispirato alle auto italiane vintage e dotato di schermi led e installazioni luminose. Il convoglio, accompagnato da dj e animatori, aprirà l’arrivo della torcia nelle varie città. Accanto al truck verrà allestito il Coca-Cola Village, spazio dedicato a musica, cibo e attività sportive, compresi percorsi interattivi realizzati sotto il marchio Powerade. L’azienda sottolinea anche l’attenzione alla sostenibilità: durante il tour saranno distribuite mini-lattine in alluminio e, grazie alla collaborazione con CiAl, sarà organizzata la raccolta dei contenitori nelle aree di festa. Nelle City Celebration sarà inoltre possibile sostenere il Banco Alimentare attraverso donazioni.
Secondo un sondaggio SWG citato dall’azienda, due italiani su tre percepiscono il Viaggio della Fiamma Olimpica come un’occasione per rafforzare i legami tra le comunità locali. Coca-Cola richiama inoltre la propria lunga presenza nel Paese, risalente al 1927, quando la prima bottiglia fu imbottigliata a Roma. «Sarà un viaggio che attraverserà territori e tradizioni, un ponte tra sport e comunità», ha affermato Maria Laura Iascone, Ceremonies Director di Milano Cortina 2026.
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Nicola Fratoianni, Elly Schlein e Angelo Bonelli (Ansa)