2024-04-11
Il mare dei balneari si fa agitato. In piazza contro le gare dell’Ue
Incontro a Palazzo Chigi, i concessionari dei lidi chiedono una soluzione all’esecutivo.È la giornata del mare e Palazzo Chigi oggi si colora di blu. Resta da capire se sarà blu notte e se il mare è in tempesta perché i balneari, ricevuti ieri in gran fretta da Giorgia Meloni, sono pronti a prendere d’assedio la sede del Governo. Non tutti: Assobalneari - aderente a Federturismo di Confindustria - sta a Bruxelles per cercare una mediazione diretta con l’Europa. Il tema è e resta la direttiva Bolkestein che secondo l’interpretazione dell’Agcom impone al messa a gara delle concessioni di spiaggia. Come si sa Giorgia Meloni ha chiesto tempo all’Europa e ora lo chiede ai balneari per finire il lavoro di ricognizione degli arenili attualmente dati in concessione e stabilire - come scritto nella stessa direttiva e come sancito dalla Corte europea - se la risorsa è scarsa o no. Tutto ruota attorno all’articolo 12 della direttiva europea che dice che bisogna mettere a gara se il mercato è ristretto. C’è al lavoro da tempo un tavolo tecnico che ha stabilito che fatto cento lo sviluppo delle coste italiane solo un terzo è oggi occupato dai lidi. Dunque non ci sarebbe scarsità di risorsa e non c’è necessità di mettere a gara le concessioni. Ma questa affermazione non è condivisa da Bruxelles, ma neppure dall’Autorità per la concorrenza presieduta da Giacomo Lasorella che ha intimato ai sindaci di procedere con le aste. Il parere dell’Agcom è fondato sul decreto legge varato dal governo Draghi che ha fissato la scadenza delle concessioni al 31 dicembre scorso. A quanto pare il decreto varato dal governo Meloni che proroga le licenze alla fine di quest’anno, con ulteriore possibile dilazione di 12 mesi per finire il lavoro di censimento, non ha prodotto effetti. A chiedere al Governo una parola definitiva non sono solo i balneari, ma anche i sindaci alcuni dei quali hanno già avviato le gare, altri sono sommersi dai ricorsi. Perché c’è un punto incontrovertibile: per la legislazione europea le proroghe sono illegittime. Dunque se il governo prova che non scatta la Bolkestein perché non c’è scarsità di risorsa siccome con il decreto Milleproroghe ha allungato le scadenze delle concessioni chiunque può impugnarle e chiedere l’esecuzione delle aste. Sta già succedendo in Romagna con l’associazione «Mare libero» e infatti il sindaco di Rimini ha annunciato le prossime gare, sta succedendo in Versilia dove oltre la metà dei lidi è sub judice. Di fronte a questo caos i balneari di Confcommercio e Confesercenti hanno organizzato per oggi a Roma una mega manifestazione. Per scongiurarla ieri pomeriggio il governo ha convocato i balneari. L’incontro si è protratto fino a tarda ora. I balneari hanno chiesto a Giorgia Meloni quattro cose: una legge immediata che blocchi gli effetti del decreto Draghi che faceva scadere le concessioni al 31 dicembre scorso, l’abolizione dell’articolo 49 del codice della navigazione che consente allo Stato l’esproprio dei manufatti quando scade la concessione, di avviare comunque un iter per il riconoscimento del valore degli indennizzi per chi perde la concessione, una legge definitiva sul settore. Da quello che si apprende il governo ha ribadito che la mappatura della risorsa va avanti e che, come specificato a Bruxelles nella risposta spedita il 17 gennaio alla lettera di messa in mora ricevuta a novembre scorso, ci sono margini di trattativa. Peraltro dall’Ue hanno più volte fatto sapere che non c’è un termine ultimativo per avviare la procedura d’infrazione. Con tutta probabilità è intenzione di Bruxelles affrontare il tema dopo le elezioni europee perché come ha specificato Johanna Bernsel, portavoce della Commissione Ue per le questioni di mercato interno «continuiamo a dialogare con le autorità italiane per una soluzione che sia compatibile con le regole europee». Ma a preoccupare i balneari è il fronte interno alla vigilia della stagione turistica. E la faccenda rischia di diventare assai delicata per il governo perché sia Lega che Forza Italia sono schierate con i lidi senza se e senza ma e anche perché gli stessi balneari continuano a ripetere: «Bisogna superare il caos e dare sicurezza al settore, pensavamo che questo governo fosse nostro alleato, ma così non è». Ah sia detto per inciso oggi è anche la giornata del Parkinson e in tutto il mondo i monumenti si illuminano di blu.
Giorgia Meloni e Donald Trump (Ansa)