2018-11-17
Il Garante: troppi dati privati al fisco. Sberla contro la fattura elettronica
Per Antonello Soro una mole esagerata di informazioni sensibili rischia di finire in mano a terzi. Il problema è il consenso da parte del consumatore. Ci potrà infatti essere chi preferirà continuare a ricevere la fattura cartacea o digitale direttamente dal suo fornitore.Il Garante per la protezione dei dati personali boccia il sistema fattura elettronica. Il problema principale secondo Antonello Soro, presidente del Garante, è la non protezione dei dati dei contribuenti, che potrebbero venire scambiati durante la fatturazione per via telematica. L'Agenzia delle entrate potrebbe, in astratto, dunque usare i dati ottenuti dalla e-fattura, per poter svolgere ulteriori controlli, non previsti.Questo potrebbe verificarsi perché l'Agenzia guidata da Antonino Maggiore, svolge un ruolo da intermediario nella spedizione della fattura elettronica. I dati presenti all'interno della e-fattura verranno dunque archiviati dall'Agenzia delle entrate, che così si impossesserà non solo dei dati obbligatori ai fini fiscali, ma anche di informazioni di dettaglio ulteriore sui beni e servizi acquistati. Avrà dunque a disposizione dati sulle abitudini, sulla regolarità nei pagamenti, sull'appartenenza a particolari categorie o sulla descrizione delle prescrizioni sanitarie o legali. Insomma, una mole di informazioni che con i controlli fiscali poco c'entrano. Altra criticità evidenziata dal Garante riguarda la messa a disposizione dell'Agenzia delle entrate di tutte le fatture in formato digitale. Il problema in questo caso è il consenso da parte del consumatore. Ci potrà infatti essere chi preferirà continuare a ricevere la fattura cartacea o digitale direttamente dal suo fornitore. Negativo l'esisto anche per le modalità di trasmissione della e-fattura, attraverso il Sistema di interscambio (Sdi) e le modalità di conservazione previste dall'Agenzia delle entrate. Il problema in questo caso riguarda la mancata cifratura dalla fattura elettronica. Il Garante pensa infatti che con il sistema messo in piedi sia possibile memorizzare dei documenti sui server di posta elettronica, avendo così accesso a dati non previsti. Infine, viene sottolineata anche la possibilità che gli intermediari possano usare le informazioni dei contribuenti in modo improprio. L'Agenzia delle entrate ha infatti dato la possibilità, al contribuente, di selezionare un intermediario per svolgere gli obblighi della fatturazione elettronica. Gli intermediari, lavorando per diverse imprese, avranno però a disposizione masse di dati personali, che non dovrebbero avere. Aumenta dunque il rischio sia per la sicurezza delle informazioni, sia per gli usi impropri che questi ne potrebbero fare. Ma non finisce qua perché il Garante rimprovera anche all'Agenzia delle entrate di non averlo consultato in fase di progettazione e avvio della fatturazione elettronica. «Una preventiva consultazione dell'Autorità», si legge nel parere del Garante, «avrebbe potuto assicurare fin dalla progettazione l'avvio del nuovo sistema con modalità e garanzie rispettose della protezione dei dati personali». Proprio per questo viene chiesto all'Agenzia delle entrate di far sapere con urgenza come intende modificare il sistema della fatturazione elettronica rendendolo conforme al quadro normativo italiano ed europeo in materia di protezione dei dati. Il parere negativo del Garante della protezione dei dati personali, sul sistema fattura elettronica, si aggiunge dunque all'elenco di emendamenti che vorrebbero modificare in parte o totalmente la e-fattura. Lo stesso Movimento 5 stelle ha infatti presentato un emendamento per estendere a tutto il 2019 lo stop alle sanzioni sulla e-fattura. Proposta che segue quanto richiesto una settimana fa dall'Ordine nazionale dei dottori commercialisti in commissione Finanze. Inoltre, questa settimana è stato presentato un nuovo emendamento al dl fiscal 119/2018, da parte di Forza Italia. L'obiettivo in questo caso è cercare di spostare l'entrata in vigore della fatturazione elettronica di un anno, progettandola per il 1° gennaio 2020. Se dunque il governo non dovesse riuscire a risolve in modo positivo la questione fattura elettronica, inizierebbero a nascere problemi a livello di incassi messi a bilancio. Risulta infatti che dalla e-fattura si dovrebbero riuscire ad incassare circa due miliardi di euro nel 2019.
Sehrii Kuznietsov (Getty Images)