2019-03-19
Il forno arcobaleno del M5s per coprirsi a sinistra
C'è una pericolosa cellula terroristica che preoccupa il Pd: la famiglia. Ai margini dell'assemblea nazionale che ha incoronato Nicola Zingaretti segretario, il Partito democratico ha infatti approvato una mozione che impegna i vertici a schierarsi contro il Congresso mondiale delle famiglie. Su richiesta di Monica Cirinnà, la signora di gran classe che è scesa in piazza con in mano un cartello in cui «Dio, patria e famiglia» venivano definiti una «vita di m…», senza i puntini, il Pd ha deciso di partecipare a un corteo di protesta che si terrà il 30 marzo a Verona.Così, mentre all'interno del palazzo di Gran Guardia ci sarà chi discute di famiglia, di come difenderla e di come sostenerla, gli onorevoli del Partito democratico sfileranno lungo le vie della città per i diritti Lgbt, ossia di lesbiche, gay, bisex e transex. Quali siano questi diritti è presto detto: utero in affitto, stepchild adoption (ossia possibilità di adottare anche per le coppie omosessuali), aborto e così vita. Tutti «diritti» pericolosamente minacciati dalla famiglia tradizionale, quella composta da uomo e donna. Già, perché se si difende la famiglia, si fa un torto a chi ritiene che le «nuove» famiglie possano essere costituite da persone dello stesso sesso con l'aiuto della tecnica e della legge. Come è noto, fosse stato per Monica Cirinnà, la portabandiera della «rivoluzione familiare» cara al Pd, oggi in Italia sarebbe possibile affittare una donna, scegliendola da un catalogo, pagarla perché accetti di farsi impiantare un ovulo fecondato in laboratorio, quindi attendere nove mesi per diventare padre e, una volta nato, sottrarre il bimbo alla donna che l'ha portato in grembo per nove mesi, fingendo che tutto sia naturale. La senatrice del Pd avrebbe voluto che anche la stepchild adoption diventasse la regola, consentendo anche da noi l'adozione del figlio del partner dello stesso sesso, e quindi levando di mezzo anche quel lieve controllo esercitato dai magistrati. Ma anche su questo punto, nella passata legislatura, quando fece introdurre la legge per le coppie omosessuali, la Cirinnà non ha trovato la maggioranza. Incassato il no parlamentare, l'esponente del Pd non ha però mollato l'osso e ora è la più scatenata attivista anti famiglia che si segnali. Per questo, l'altro ieri all'assemblea del partito, ha presentato un appello che impegna il Pd «a un'azione di contrasto dei gruppi parlamentari e delle rappresentanze dem a livello regionale e locale davanti all'involuzione dei diritti in atto». Nella mozione si parla di violenza «omotransfobica», ma al momento a Verona non si segnala alcuna violenza. Anzi: le persone annunciate all'evento paiono tutte intenzionate solo a discutere, non certo a usare violenza. La violenza, semmai, arriva da chi ritiene che dibattiti e approfondimenti sul tema della famiglia debbano essere considerati pericolosi e impediti, al punto da richiedere una contromanifestazione. A Verona non pare esserci nulla che possa far parlare di attentato alle libertà, se non quella voglia degli esponenti del Pd di impedire che qualcuno abbia opinioni diverse dalle loro.A ogni buon conto, la deriva pro Lgbt del partito guidato da Zingaretti ha subito trovato una sponda nel Movimento 5 Stelle, che in questi giorni non perde occasione di attaccare il Congresso delle famiglie, forse per differenziarsi da Matteo Salvini e da altri ministri leghisti, i quali hanno manifestato il loro sostegno all'evento. Prima Luigi Di Maio ha attaccato gli organizzatori del Forum definendoli una destra sfigata, poi a uno a uno hanno preso le distanze anche altri esponenti di governo, come Stefano Buffagni e Vincenzo Spadafora, per finire con il ministro della giustizia Alfonso Bonafede. Al contrario di quelli del Pd, gli esponenti grillini non parlano di diritti Lgbt, ma accusano il Congresso di avere una visione medievale, schierandosi a difesa delle donne. Perché famiglia e donne debbano essere in contrasto non è chiaro, ma è evidente che così facendo i pentastellati sperano di intercettare quel mondo della sinistra che ruota intorno alla lobby Lgbt.Anzi, forse da quando Zingaretti è stato eletto segretario, nel Movimento si prova anche a strizzare l'occhio al Pd, per sottrarsi un po' all'abbraccio con Salvini che, a leggere i sondaggi, più che strizzare i grillini li sta stritolando. Non siamo ancora alla teoria dei due forni di andreottiana memoria, ma quasi. Naturalmente tutto in vista delle europee di maggio, quando la maggioranza si giocherà tutto.