2024-03-23
Il Cts e le Regioni mandarono i giovani agli Open day per smaltire le dosi
Gli hub aperti a chiunque furono avallati dal Comitato su spinta dei territori: i vaccini Astrazeneca inutilizzati erano troppi.Probabilmente aveva ragione Fabio Ciciliano, segretario del primo Comitato tecnico scientifico durante il Covid nel governo Conte e poi membro del Cts durante il governo Draghi, quando dichiarò: «Il problema sono gli open day». Nei verbali del Cts acquisiti dalla Procura di Genova e resi noti dall’edizione ligure della Repubblica, Ciciliano precisava: «Cioè sono gli Open day che ovviamente vengono utilizzati per smaltire, perdonatemi la violenza del termine, i vaccini Astrazeneca». In uno di quei ritrovi per giovani a base di inoculi, sponsorizzati dalle Regioni con festosa propaganda, il 25 maggio 2021 aveva ricevuto la sua prima dose di Astrazeneca Camilla Canepa, la diciottenne di Sestri Levante deceduta due settimane dopo per emorragia cerebrale, provocata da una trombosi al seno cavernoso. Era «ragionevolmente da riferirsi a un effetto avverso da vaccino anti Covid», scrissero il medico legale Luca Tajana e l’ematologo Franco Piovella. Cinque medici sono indagati per la morte della ragazza, a quattro di loro è contestato il reato di omicidio colposo. E se risulta un giallo la frase forse aggiunta nel verbale della riunione del 12 maggio 2021, perché non ci sarebbe stata nella bozza, ovvero che «il Cts non rileva motivi ostativi a che vengano organizzate dalle differenti realtà regionali iniziative, quali i Vaccination day, mirate a offrire, in seguito ad adesione/richiesta volontaria, i vaccini a vettore adenovirale a tutti i soggetti di età superiore ai 18 anni», di fatto era noto che le Regioni premevano per smaltire le scorte di vaccino anglosvedese, sottoutilizzato e prossimo alla scadenza. Ai primi di maggio di quell’anno, erano 1,7 milioni le dosi ferme nei frigoriferi, la Sicilia aveva utilizzato appena il 49,3% di quelle consegnate, la Basilicata il 46,86%, la Calabria il 42,49%, la Provincia di Trento il 45,49%. «Il rispetto da parte delle Regioni dei target giornalieri è essenziale per l’avvicinamento progressivo all’obiettivo delle 500.000 somministrazioni al giorno indicato nel piano vaccinale», aveva raccomandato il 20 aprile la presidenza del Consiglio. Fino al termine di quel maggio, la Regione Lazio non dava più appuntamenti per somministrazioni Pfizer, che coprivano le fiale a disposizioni, mentre restavano da utilizzare 100.000 dosi di Astrazeneca. L’Unità di crisi della Regione sottolineava che «tutti i vaccini sono sicuri ed efficaci», però certo gli open day Astrazeneca contribuirono a smaltire l’anglosvedese poco gradito, anche per il reiterato cambio di regole disposto dall’allora governo, che disorientò la popolazione. Prima era da destinarsi agli under 55, poi agli under 65 e subito dopo raccomandato per gli over 60. Dopo la morte di Camilla Canepa, avvenuta il 10 giugno 2021, «mai più Astrazeneca a chi a meno di 60 anni», dichiararono il generale Francesco Paolo Figliuolo commissario straordinario per l’emergenza Covid, l’allora ministro della Salute Roberto Speranza e il coordinatore del Cts, Franco Locatelli. Intanto, però, l’open week Astrazeneca «aperto dai 18 anni in su dal 2 al 6 giugno» era stato annunciato dall’allora assessore alla Salute della Regione Lazio, Alessio D’Amato. «La prenotazione avverrà sulla app Ufirst con ticket virtuale a partire da lunedì 31 maggio in 50 hub di somministrazione. Saranno disponibili complessivamente 50.000 dosi, richiami a fine agosto».«Stiamo pensando a realizzare degli open day di Astrazeneca su base volontaria», annunciava a meta maggio il governatore della Liguria, Giovanni Toti, dicendo di aspettare il via libera dal Cts. Per il primo appuntamento aperto agli over 18, il 25 maggio, furono oltre 20.000 le prenotazioni. Si registrò anche la povera Canepa.E nel primo raduno non stop in Campania del 3 maggio, nel Casertano, furono somministrati 2.500 vaccini in 13 ore soprattutto a ragazzi di età compresa tra i 18 e i 30 anni. Da giovedì 20 a sabato 22 maggio si svolsero in varie località della provincia autonoma di Bolzano, per tutti i maggiori di 18 anni, serate vaccinali allietate da deejay. «Ci sono Regioni che invece hanno deciso di andare un po’ in maniera più sportiva», fu la pessima semplificazione utilizzata da Speranza, nella riunione del Cts dopo la morte della giovane di Sestri Levante.Il governo Draghi premeva per dare l’anti Covid anche a chi non ne aveva necessità. «Quando andremo a vaccinare la popolazione più giovane, quella che trasmette di più il virus, vedremo un effetto anche maggiore sul calo dei contagi», spiegava a maggio in conferenza stampa Gianni Rezza dell’Istituto superiore di Sanità.«Vogliamo immunizzare tutti i nostri ragazzi, è fondamentale non solo per essere a scuola ma anche per tutto quello che riguarda il prima e il dopo: i giovani si devono incontrare, è giusto lo facciano», dichiarò il 27 maggio l’allora ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, annunciando l’imminente parere favorevole dell’Ema al vaccino dai 12 anni.Un «grande risultato», lo definiva nell’agosto del 2021 il generale Figliuolo, il fatto che i giovani nella fascia 12-19 anni «da soli hanno richiesto negli ultimi giorni oltre il 20% delle dosi, ottenendo così la massima protezione nei confronti del Covid». Durante una audizione del giugno 2021 davanti alla commissione Bilancio della Camera, affermò: «Nel piano vaccinale questa popolazione è definita il secondo pilastro. I giovanissimi hanno molti contatti sociali, anche se il vaccino è facoltativo è importante che lo facciano».
«Haunted Hotel» (Netflix)
Dal creatore di Rick & Morty arriva su Netflix Haunted Hotel, disponibile dal 19 settembre. La serie racconta le vicende della famiglia Freeling tra legami familiari, fantasmi e mostri, unendo commedia e horror in un’animazione pensata per adulti.