Il «Corriere» inneggia alla censura «impeccabile e perfetta» su Trump
Paolo Mieli (Getty Images)
Paolo Mieli difende in un editoriale i giornalisti Usa che oscurano le accuse di brogli del presidente. Quando la «libera stampa» invoca il bavaglio per le voci scomode, bisogna preoccuparsi: ci stiamo cinesizzando.
La fine della pandemia ha raffreddato il comparto, che ha valutazioni sotto le medie storiche. Ma l’aumento delle malattie croniche e il peso delle terapie innovative sostengono le possibilità di crescita sul lungo periodo.