2022-03-30
«Il centralino Inps risponde soltanto per 45 minuti all’ora»
L’Ugl denuncia: «Servizio pubblico sospeso per risparmiare». L’internalizzazione di Pasquale Tridico fa crescere la Cig e Andrea Orlando tace.Nei giorni scorsi il presidente dell’Inps Pasquale Tridico ha annunciato l’assunzione di 165 nuovi funzionari per migliorare i servizi informatici dell’istituto che gestisce le pensioni degli italiani. La notizia è stata accolta con una certa freddezza dai sindacati, perché, come riportato dalla Verità nelle scorse settimane, nei prossimi mesi l’Inps più che assumere nuovo personale rischia di far perdere il lavoro a centinaia di persone. E tutto questo avviene nel silenzio del ministero del Lavoro, anzi di fondo con il benestare del ministro «per la cassa integrazione» Andrea Orlando. Lo stallo sull’Inps va a ricadere sui cittadini italiani in termini di qualità del servizio. Perché da due mesi, secondo quanto denuncia l’Ugl telecomunicazioni, il centralino dell’istituto di previdenza sociale adotta «un vero e proprio “blocco” in entrata delle chiamate per 10-15 minuti ogni ora, per risparmiare le poche risorse necessarie» per svolgere quel tipo di lavoro. «Subito dopo i singoli blocchi», si legge in una nota del sindacato, «le chiamate ovviamente aumentano e Inps fa pagare penali ai gestori privati del servizio perché ovviamente non riescono a rispondere agli utenti. Nel frattempo tutti gli operatori del contact center sono in cassa integrazione per una presunta “crisi aziendale” con dichiarazione di esubero strutturale del 30 per cento degli occupati. Contemporaneamente però i gestori privati chiedono continuamente lavoro supplementare, negando di fatto il calo di attività che ha motivato la cassaintegrazione. Quindi per risparmiare qualche euro, l’Inps stesso ne spende molti di più per pagare la cassa integrazione». Non a caso è previsto nei prossimi giorni un incontro presso il ministero del Lavoro a seguito della richiesta di aumento della cassa da parte dei gestori privati del servizio Comdata e Network contacts.Da Orlando non sono arrivate risposte, nonostante il ministero sia l’organo formalmente vigilante su Inps. Si attende poi che la commissione bicamerale di controllo presieduta da Tommaso Nannicini, si riunisca per valutare l’operato di Tridico.La vicenda ruota intorno al lancio di Inps servizi, la piccola società nata lo scorso anno con l’obiettivo di gestire il contact center. Tridico ci lavora da anni, con l’idea di internalizzare i dipendenti, circa 3.300. Ma il progetto va a rilento, tra le critiche dei lavoratori e i dubbi sulla fattibilità finanziaria, e per di più causando non pochi problemi ai cittadini italiani. Dall’inizio del 2020, infatti, Ugl telecomunicazioni continua a denunciare i disservizi del servizio chiamate dell’Inps, risultato di «sciatteria gestionale e sperpero di risorse pubbliche». Come già scritto dalla Verità, infatti, chi chiama l’Inps quasi sempre può restare al telefono al massimo 4 minuti. Per evitare lo sforamento dei tempi gli operatori sono sottoposti a una «pressione» continua che si ripercuote inevitabilmente sulla qualità del servizio. Sono proprio gli operatori che da anni gestivano diversamente il servizio a soffrirne maggiormente.Ma il disservizio non deriva solo da una gestione concentrata esclusivamente sulla riduzione progressiva della durata delle chiamate. Esiste appunto «un vero e proprio “blocco” in entrata». Non bisogna dimenticare che Inps ha ottenuto una deroga totale al blocco all’aumento delle spese per affidamenti esterni che una legge del 2019 impone a tutti gli enti pubblici. Solo di spese informatiche Inps si affida all’esterno per centinaia di milioni di euro, anche con scarsi risultati. Basta ricordare il presunto attacco hacker del 2020, in piena pandemia, quando durante il click day del 1° aprile ci fu un totale blackout informatico.Venanzio Cretarola, segretario regionale Abruzzo dell’Ugl, spiega: «Tridico rifiuta di comunicare i contenuti del piano d’impresa della società Inps servizi spa che dovrebbe gestire il servizio a partire dal dicembre 2022 annunciando una procedura selettiva pubblica che rischia di creare centinaia di espulsioni di personale a livello nazionale: un vero massacro». Ma allo stesso tempo, sostiene il sindacalista Ugl, «ha iniziato un vero e proprio “blocco” del servizio pubblico con cadenza oraria mentre ha ottenuto l’aumento esponenziale per centinaia di milioni per affidamenti di servizi a privati, pagando contestualmente la cassa integrazione a fronte di un esubero di personale ufficiale pari al 30 per cento degli occupati totali sugli oltre 3.200 addetti a livello nazionale. Il blocco aumenterà di molto l’esubero».Tridico sostiene che la società Inps servizi possa assumere personale solo con selezioni di tipo «pubblico», nonostante le diverse sentenze di Cassazione e Tar del Lazio che sostengono l’obbligo di applicare la clausola sociale. Allo stesso tempo la società assume personale affidandone la selezione a società private, senza concorsi. Per Cretarola «non applicare la clausola sociale per internalizzare crea di fatto i presupposti per l’espulsione dal contact center Inps degli operatori che vi lavorano da molti anni. Tridico ha dimostrato una totale ignoranza delle più elementari informazioni sul servizio pubblico da lui gestito». Secondo Cretarola, «da un anno spieghiamo al presidente che 213 operatori, non 250 come dice lui, hanno lavorato prevalentemente per Inps e hanno pieno diritto alla internalizzazione al pari di tutti gli altri colleghi, soprattutto dei 600 inseriti nel contact center dalla società Comdata da pochissimo tempo. Siamo di fronte all’ennesimo attacco insensato all’occupazione, un attacco completamente illegittimo che dimostra ancora una volta la superficialità ma soprattutto l’arroganza di chi gestisce un servizio pubblico essenziale ignorando leggi e sentenze che dimostrano che abbiamo ragione noi».