2018-12-02
Il Cav testa un partito pro Europa e strizza l’occhio a quello del Bullo
Silvio Berlusconi lancia un sondaggio su L'altra Italia, sigla con Fi, ex Dc e Ppe che ha un chiaro riferimento all'Ue. Vuole anche sapere il gradimento su Antonio Tajani e Mara Carfagna. E soprattutto su una formazione di Matteo Renzi extra Pd.Chi conosce Silvio Berlusconi sa che, per decrittare le sue reali intenzioni, sono spesso utili due bussole: cosa trasmettano le sue tv, e cosa scandaglino i sondaggi che commissiona.La Verità ha potuto visionare diverse tavole del sondaggio Euromedia Research che è in cottura in queste ore, e i cui risultati saranno analizzati e distillati da Alessandra Ghisleri, stimata e ascoltatissima dal Cav. Leggendo tra le righe, trova conferma ciò che questo giornale scrive da tempo: sia sul futuro incerto di Forza Italia, alla vigilia di un difficilissimo «rebranding» (i pessimisti, anche tra i dirigenti, parlano di «mascheramento»), sia su una persistente volontà di intesa (in forme ancora da capire) con Matteo Renzi, nonostante l'esito politicamente e elettoralmente disastroso del primo Nazareno. Cominciamo da Fi. Da tempo si sente parlare del progetto «L'altra Italia»: vi ha fatto cenno più volte Berlusconi, e ne hanno esplicitamente parlato Antonio Tajani e Mara Carfagna, evocando un allargamento alla mitica «società civile». Ma finora non si era capito bene di cosa si trattasse. Per la prima volta (si vedano le immagini qui sopra) si comincia a intuire qualcosa. Per carità: non è detto che il logo definitivo sarà proprio quello che abbiamo tratto dal sondaggio. Forse sì, o forse invece è solo un test, una prova, un disegno «di lavoro», che non sembra particolarmente riuscito. Anzi: l'effetto è abbastanza scioccante. Al centro campeggia la percentuale 66% (il numero di italiani che desidererebbero rimanere in Europa, come si legge nella parte superiore del logo: ma non è affatto detto che siano soddisfatti di questa Ue, e infatti, nella metà inferiore, in una specie di «ma anche» veltroniano, si legge «e che desiderano cambiarla»). Sotto il «66», c'è la scritta «L'altra Italia», e, più in basso, quelle che, nel gergo un po' spregiativo dei grafici, vengono chiamate «cimici»: cioè i simbolini che indicano i soggetti aderenti a un nuovo progetto politico. E vengono elencati Fi (clamorosamente sullo stesso piano di realtà minori), più lo Scudocrociato di Lorenzo Cesa, il logo «Oltre con Fitto», il Nuovo Psi, Idea di Gaetano Quagliariello, la stella alpina della Südtiroler Volkspartei e, infine, la sigla del Ppe. E qui già sorgono molti dubbi: non risulta che la Svp sia pronta a fondersi con Fi (semmai, si parla di dialoghi con la Lega), mentre Raffaele Fitto (reduce dall'inglorioso naufragio democristiano con Cesa sotto lo scudocrociato) pare aver trovato rifugio in Fdi. Raccontare che la società civile sia rappresentata da Cesa e dai suoi reduci Dc non sarà facilissimo. Ma non finisce qui. C'è una domanda chiave che fa capire come il sondaggio è serio: il Cav vuole davvero capirne di più. E infatti chiede agli interpellati se l'affiancamento tra Fi e l'Altra Italia sia (prima ipotesi) «sempre la solita proposta del cambio di nome, ma resta il medesimo partito con le stesse facce» (saranno contenti i dirigenti Fi), oppure (seconda ipotesi) «finalmente l'hanno capito che devono cambiare aprendosi a tutti», oppure (terza ipotesi) «il modo perfetto per scomparire», oppure (quarta ipotesi) «una bella idea visto che tutto sta cambiando». Due risposte catastrofiche e due entusiastiche: quindi chi vedrà i numeri veri potrà farsi un'idea reale sull'umore del campione. Non brillantissimi sembrano gli slogan testati: «Le persone oltre i partiti», «Persone dell'Italia vera», «Tra le persone, nelle comunità, per la società», «Competenza, autorevolezza, dignità», «L'Italia che vive», «Progetto Italia 3° millennio». Ma attenzione. La Verità può confermare che, nel sondaggio, è testato il gradimento di due figure: Tajani (analizzato separatamente), e la Carfagna (inserita nell'elenco di una serie di personalità politiche), e in più, clamorosamente, è valutata anche l'accoglienza di una lista autonoma di Matteo Renzi. Si possono immaginare alcune spiegazioni. Tajani è l'attuale uomo di vertice di Fi (Berlusconi a parte): certo, non sarà facile dare l'idea del cambiamento in Ue stando attaccati alla Merkel e agli attuali vertici europei, ed è un rebus non piccolo. Il fatto che la Carfagna sia testata mostra che forse il Cav punti su una sua candidatura alle europee (favorita dal meccanismo della preferenza di genere). Ma deve destare attenzione il fatto che sia testato Renzi e un suo ipotetico partito. Si può dire: è solo una verifica demoscopica. Sarà: a noi pare invece la conferma di un percorso di avvicinamento anticipato due giorni fa dalla Verità e esplicitamente confermato, ieri, dal diretto interessato Paolo Romani, che ha ammesso l'incontro con il Bullo. Le forme sono tutte da immaginare: si comincia con un trattamento «friendly» in tv, e poi, prima o dopo le europee, può nascere altro.Certo, restano due perplessità che pesano come macigni. La prima è elettorale: già il primo Nazareno fu esiziale per Fi, e francamente non si vede, oggi, dove sia la «domanda» da parte degli italiani di un'operazione del genere, visto che Renzi resta una delle figure più detestate. La seconda perplessità e culturale (e quindi massimamente politica): Berlusconi, al suo meglio, ha sempre rappresentato «questa Italia» (cioè l'Italia reale, nei suoi pregi e nei suoi difetti, l'Italia per come è), mentre l'idea dell'«altra Italia» sembra assai poco «berlusconiana», evoca Repubblica e Rai 3, la volontà di una minoranza di «cambiare la testa» alla maggioranza. Presto ne capiremo di più.