2019-08-20
Il Bullo vuole silenziare le sue mosse
Dice di non essere interessato a fare il commissario Ue. Ma non nega che la nomina possa essere parte della trattativa. Poi smentisce pure la cena con Mara Carfagna.«Non vi è stato alcun incontro», ha fatto sapere ieri l'ufficio stampa di Renzi, «men che mai a cena, tra il senatore Matteo Renzi e la vicepresidente della Camera Mara Carfagna. Il senatore Renzi smentisce anche in modo categorico qualsiasi interesse verso la carica di commissario europeo». Renzi dunque, nega di essere in corsa per la carica di commissario europeo, come rivelato ieri da Maurizio Belpietro, ma dopo la tripla capriola che ha portato l'ex Rottamatore a diventare il primo sostenitore di un accordo con il M5s ogni sua dichiarazione va presa con le molle. L'ex premier, oltretutto, non smentisce che la carica di commissario europeo gli sia stata offerta o comunque prospettata. Del resto, la sua smania di apparire in tutti i tg e su tutti i giornali stranieri è significativa: la sua proverbiale smisurata ambizione lascia pensare che l'eventuale accordo Pd-M5s, che nascerebbe proprio sulla base della sua inopinata apertura, riserverebbe a Renzi un ruolo politico importante, e quello di commissario europeo ingolosirebbe chiunque.Ieri, Renzi, durante un'intervista a Studio Aperto, su Italia Uno, ha parlato dell'eventuale voto di sfiducia al premier Giuseppe Conte: «Votiamo contro il governo Conte-Salvini-Di Maio», ha detto Renzi, «ha messo in ginocchio l'Italia, noi votiamo perché il governo vada a casa. Se Salvini si candidasse a Firenze, o Milano scelga lui, contro di me, sarebbe il benvenuto. In attesa di fare un confronto elettorale, magari potrebbe accettare di fare un confronto in tv».Solo 24 ore prima, Renzi in un'intervista al Giornale aveva continuato nel suo corteggiamento nei confronti di Silvio Berlusconi affinché Fi sia protagonista del governo del non voto. «Se devo basarmi sulle pessime parole della capogruppo Bernini in aula», aveva affermato Renzi, «Forza Italia è vittima della sindrome di Stoccolma verso Salvini. E tuttavia, anche se Fi si è tirata fuori dal governo istituzionale, convinta di poter avere qualche poltrona da un Capitano che non può garantirle neanche ai suoi, devo riconoscere che in quanto a rispetto delle istituzioni tra Berlusconi e Salvini c'è un abisso».Nel senso del corteggiamento verso Berlusconi, oltre alle interviste concesse a giornali e tv di famiglia, va letta anche la smentita della cena che sarebbe avvenuta fra lui e Mara Carfagna. Lo scorso 13 agosto, La Verità aveva messo al corrente i suoi lettori dell'asfissiante pressing al quale la Carfagna, vicepresidente della Camera, era sottoposta da parte di Matteo Renzi, Luca Lotti, Pier Ferdinando Casini e altri fautori del governo del non voto per lasciare Fi e sostenere la nuova, eventuale maggioranza giallorossa. Ieri, queste voci sono tornate a circolare in rete, in particolare sull'Huffpostt, che ha oltretutto aggiunto il particolare di una cena alla quale avrebbero partecipato, tra gli altri, la stessa Carfagna e Matteo Renzi.Netta anche la smentita di Mara Carfagna: «Pare che in Italia, anche davanti a una crisi politica senza precedenti, permanga un masochistico piacere al pettegolezzo. Mi trovo dunque costretta mio malgrado», ha scritto la Carfagna, «a smentire le presunte rivelazioni che ho letto sull'Huffpost: non ho cenato con Matteo Renzi, non ho pregato Silvio Berlusconi di salvaguardare la mia posizione personale, per la quale non sono minimamente preoccupata. Mi preoccupano, questo sì, la tenuta del sistema Paese e chi, nonostante questi rischi, inventa chiacchiere da comari. Sono gli stessi», ha aggiunto la Carfagna, «che hanno portato Forza Italia al 6%. Né io né la maggioranza dei miei colleghi abbiamo più voglia o tempo per ascoltarli. Si occupino di politica, sempre che ne siano capaci».