
Ingiusto beneficiare allo stesso modo affittuari in difficoltà e approfittatori abusivi, per di più a spese dei padroni di casa. Lo dice il buon senso, ma anche la Costituzione. E ora Confedilizia lo ricorda alla Cartabia. Lo Stato ci risparmi almeno la rapina Imusituazione per situazione, senza analizzare le diverse condizioni di chi possiede l'appartamento, di chi è moroso, di chi è occupante abusivo, di chi non paga perché è rimasto senza reddito. Funziona un po' come le tasse in Italia, vengono applicate a tutti, con qualche eccezione ma mai considerando la situazione reale del cittadino contribuente. La Confedilizia si è rivolta al ministro della Giustizia Marta Cartabia chiedendo un intervento urgente per lo sblocco degli sfratti. E per altri provvedimenti legislativi che, tra l'altro, sono stati discussi martedì scorso in Parlamento e attorno ai quali il governo ha cercato un accordo che poi non ha trovato.Anzitutto c'è sfratto e sfratto. Perché dobbiamo mettere sullo stesso piano un approfittatore abusivo e un inquilino onesto in oggettive difficoltà economiche? In caso di emergenza, forse, decade il diritto di proprietà dell'appartamento anche nei confronti di qualcuno che in quell'appartamento si è insediato abusivamente, magari distruggendo la porta d'ingresso, sostituendo le serrature, spesso riducendo l'appartamento in una topaia? O, in questo caso, lo sgombero deve procedere perché il Covid non c'entra un bel fico secco? In altri termini: una violazione così palese della proprietà privata e i relativi danneggiamenti dell'appartamento non rimangono a tutti gli effetti un reato da perseguire e quindi provvedere con l'ausilio della forza pubblica al suo sgombero immediato? E stiamo parlando di proprietà privata, non di proprietà pubblica, anche se, purtroppo la situazione spesso non cambia. Basti pensare a quella lista molto lunga di cittadini onesti che aspettano il loro turno, avendone diritto, di poter usufruire di un alloggio popolare col canone calmierato e che, invece, si vedono sorpassati di fatto da persone che in quegli appartamenti entrano abusivamente e stanno comodamente lì, da abusivi, per anni. La questione certo non è meno grave, ma nel caso dei privati si è in presenza di una palese violazione del principio costituzionale (articolo 42 della Costituzione) che riconosce e garantisce per legge la proprietà privata. La ministra Cartabia conosce bene la materia, essendo stata tra l'altro presidente della Corte costituzionale ed eminente costituzionalista. La Confedilizia ha chiesto poi un intervento che ci pare talmente ragionevole che avrebbe dovuto essere adottato dal governo anche senza la richiesta di una associazione di categoria. E cioè la cancellazione almeno dell'Imu 2021 per tutti i proprietari interessati. Come si fa a richiedere una tassa su di un bene del quale non si ha disponibilità poiché non è stato tutelato il diritto di proprietà? Si può capire l'esigenza sociale di assicurare un tetto a persone in difficoltà, ma allora occorre almeno che colui che possiede l'appartamento non sia gravato di tasse su qualcosa che non può gestire liberamente. C'è poi un'altra considerazione da fare e riguarda lo stato di necessità di coloro ai quali è stato applicato il blocco degli sfratti. Siamo proprio certi che siano tutte persone che si trovino in così gravi condizioni economiche da non potersi consentire un trasloco in un altro appartamento? È stata presa in considerazione l'ipotesi che non tutti siano nelle stesse condizioni socioeconomiche? Novanta su cento non sono nelle stesse condizioni economiche e quindi non meritano parità di trattamento perché parità di condizioni applicate a situazioni diverse significano disuguaglianza di trattamento e questo la legge non lo può consentire. A condizioni simili trattamenti simili, a condizioni diverse trattamenti diseguali. Si voleva aiutare con questo provvedimento inquilini onesti in situazione di reale necessità? Bene, si poteva intervenire in due modi: o erogando degli indennizzi adeguati ai proprietari o erogando indennizzi agli stessi affittuari mettendoli magari in condizioni di poter accendere un diverso contratto di locazione. Tant'è vero che la Confedilizia, presieduta da Giorgio Spaziani Testa, in una lettera inviata al ministro Cartabia ha chiesto proprio questo. È qualcosa che per essere compreso non necessita di particolari conoscenze e abilità giuridiche, è sufficiente un senso giuridico comune, diciamo così, del quale è dotato anche un cittadino medio. Potremmo dire che risponde ad una sorta di senso di giustizia che tuteli da una parte il proprietario di casa e dall'altra il cittadino indigente. E poi diciamo un'ultima cosa: i proprietari di casa non sono tutti ricchi signori e signore, spesso sono piccoli e piccolissimi risparmiatori per i quali questo introito rappresenta una parte fondamentale del proprio reddito e proprio in questo momento ne avrebbero bisogno più che mai.
Mattia Furlani (Ansa)
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