2019-03-26
I veri estremisti riuniti a Verona non sono i militanti pro family
I relatori del Congresso mondiale vengono trattati come facinorosi da temere. Hanno campo libero invece gli esaltati arcobaleno. Che, con il supporto dell'Anpi, sfoggiano toni decisamente bellicosi.L'Europa e il futuro della famiglia. Fede e futuro dell'Europa. Protezione della vita e crisi demografica. Eccoli i principali, «sconvolgenti» temi che verranno trattati durante la tre giorni del XIII Congresso mondiale delle famiglie che avrà luogo a Verona dal 29 al 31 marzo. Scorrendo il programma completo, non troviamo né titoli sovversivi né tavole rotonde reazionarie, tantomeno dibattiti che si preannunciano all'insegna dell'odio verso le donne. Coloro che da settimane invitano a ribellarsi con ogni forza ed epiteto all'iniziativa, prospettando una convention maschilista, omofoba, della destra «sfigata» e che ci farebbe tornare indietro di secoli, possono iniziare a darsi una calmata e a leggere bene la scaletta degli interventi in programma. La tavola rotonda incentrata su La famiglia naturale: politiche e prassi in Europa si preannuncia un momento di approfondimento e di condivisione di tematiche che non dovrebbero terrorizzare, così pure la discussione su Prospettive e buone prassi per la promozione della famiglia. E sarà solo interessante ascoltare la voce dell'imprenditore Roberto Brazzale, che parlando della sua iniziativa, un baby bonus di 1.500 euro per ogni dipendente che abbia un figlio, porterà il dibattito su temi concreti (ad affiancarlo ci sarà il nostro amministratore delegato Enrico Scio). Scenderà pure nel concreto la tavola rotonda incentrata sulla protezione della vita, nelle sue molteplici sfaccettature. Un argomento forte, trattato da personalità scientifiche e religiose (con la partecipazione del direttore della Verità e di Panorama Maurizio Belpietro) così come deve essere in un congresso sulla famiglia. Mentre da diverse angolazioni si discuterà pacatamente su come intervenire in sostegno della famiglia, a qualche centinaia di metri dalla sede del congresso su tutt'altro tono si preannuncia la contromanifestazione «Verona città trasfemminista» di Non una di meno. L'associazione sta reclutando a man bassa da ogni parte, in piazza scenderanno piddine, lesbiche, gialloblù, ex partigiani, circoli letterari e Lgbt. Non si va per il sottile, pur di alzare la voce contro un Forum che è già stato etichettato come vergognoso e reazionario prima ancora di conoscere un solo intervento dei tantissimi relatori attesi a Verona. Le femministe di Non una di meno apriranno le danze con la mostra Verona, città dell'amore dell'odio che illustrerà «vent'anni in trincea contro razzismo, neofascismo ed oscurantismo nella città di Giulietta e Romeo. Una mostra che racconta la storia di Verona laboratorio dell'estrema destra». Tanto per scaldare gli animi, buttando fango sulla città che occupa il Forum internazionale. In serata l'evento culturale sarebbe la promozione del libro L'aurora delle trans cattive. Storie, sguardi e vissuti della mia generazione transgender, a cura di Porpora Marcasciano, che nel 1979 fondò il primo collettivo gay romano. Altrettanto stimolanti saranno l'appuntamento letterario con il libro Corpi impuri. Il tabù delle mestruazioni, presentato dall'autrice Marinella Manicardi e lo spettacolo teatrale Il corpo lesbico di Laura Scarmoncin e Graziella Savastano. Chissà che cosa di nuovo credono di presentare al mondo femminile, in marcia su Verona per contestare un convegno sulla famiglia. Nulla di nuovo farà sicuramente l'Anpi, l'associazione nazionale dei partigiani d'Italia, che trova sempre una ragione per figurare. Basta essere contro qualche cosa, gli ex partigiani rispondono all'appello. A Verona presteranno una loro sede per la proiezione del documentario Aborto: le nuove crociate di Andrea Rawlins-Gaston e Alexandra Jouseet, che «svelerebbe i collegamenti tra le dimensioni nazionali e l'offensiva più ampia in corso in Europa, coordinata da una vera e propria lobby europarlamentare». Davvero una ghiotta occasione per l'Anpi, che ospiterà pure la tavola rotonda Conosci il tuo nemico. In un clima che si preannuncia tranquillo e cordiale, gli organizzatori forniranno sensazionali risposte a «che cos'è il Congresso mondiale delle famiglie? Da chi è formato e come viene finanziato? Quali sono i suoi legami con l'estrema destra?». Insomma, tutti momenti di discussione pacifica, come immaginiamo saranno le assemblee con le varie Boldrini e Cirinnà, o la marcia per le vie di Verona. Davvero così tanta paura fa parlare di famiglia? Non si poteva controrganizzare una manifestazione meno schiamazzante se l'interesse è il bene della donna? No, meglio procedere con proclami assurdi, agitando odio e spettri omofobi. Perfino l'Osservatorio interreligioso sulle violenze contro le donne, di cui fanno parte 22 donne di diverse tradizioni religiose (dalle valdesi alle ortodosse, passando per le islamiche), ha scritto contro il congresso affermando che è intollerabile «ingabbiare l'amore nella cornice della “famiglia naturale", che esclude le famiglie omoaffettive», così pure è una vergogna «voler costringere le donne nel ruolo di macchine riproduttive a servizio della nazione». Ma forse nella foga si sono sbagliate, in realtà volevano condannare la pratica dell'utero in affitto…
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