2021-04-23
I veleni in Cdm dopo il blitz di Salvini
I ministri attaccano la Lega: «Non aveva mai posto il problema delle chiusure notturne». Palazzo Chigi: «Era tutto concordato in cabina di regia». Ma anche i renziani scalpitano.Un errore di comunicazione, una tempesta in un bicchier d'acqua. Sulla genesi della bufera scatenata dal mantenimento del coprifuoco alle 22, La Verità ha sentito i pareri di più fonti di governo: ministri di diversi partiti e schieramenti, con la garanzia dell'anonimato, hanno fornito la stessa identica ricostruzione di ciò che è accaduto. «Quando si è riunita la cabina di regia la scorsa settimana, e sono state decise le riaperture dal 26 aprile», dice alla Verità un ministro, «la Lega non ha detto una sola parola sul coprifuoco. Ci sono state varie richieste, come quella di Luigi Di Maio, che ha ottenuto di anticipare l'apertura delle fiere al 15 giugno, e l'ha ottenuta, ma nessuno ha tirato in ballo la storia delle 22. Del resto», aggiunge la fonte, «neanche l'altro ieri in Consiglio dei ministri il Carroccio ha detto nulla». «Il coprifuoco alle 22? Una vicenda», conferma un altro ministro, «prima di tutto spiegata male dalla comunicazione di Palazzo Chigi. Il mood che sta passando è che è stato confermato fino al 31 luglio, ma è una balla colossale: due settimane dopo il 26 aprile ci riuniremo per decidere come andare avanti, come facciamo sempre, in base ai dati. È una bugia dire che il coprifuoco resta in vigore fino al 31 luglio. Se stiamo procedendo con cautela», aggiunge la nostra fonte, «è proprio per salvare la stagione estiva». Non c'è due senza tre: «La Lega non ha mai posto il problema del coprifuoco», ribadisce un terzo esponente di governo, «né in cabina di regia, né l'altro ieri in Consiglio dei ministri. L'unica a chiedere un passo in più a Draghi, sul wedding e le piscine all'aperto, è stata Mariastella Gelmini, e il premier ha detto no». E in serata, fonti di Palazzo Chigi hanno fatto sapere alla Verità che la scelta di conservare il coprifuoco alle 22 era stata concordata con la cabina di regia.Ettore Rosato, coordinatore nazionale di Iv, spiega la posizione del partito: «Abbiamo detto che per noi il coprifuoco sarebbe stato giusto spostarlo alle 23, ma che per lealtà e per condivisione della fatica del presidente del Consiglio, che deve trovare la mediazione tra diverse posizioni, sosteniamo la decisione del presidente Draghi». E la data del 31 luglio? «Ma no», esclama Rosato, «ma figuriamoci! Anche il presidente Draghi ha detto che a metà maggio se ne riparla».Mariastella Gelmini, ministro degli Affari regionali di Forza Italia, dice chiaramente come stanno le cose: «Il fatto che nel testo del decreto varato ieri», spiega a Telelombardia, «non sia stato riprogrammato il coprifuoco, non significa che durerà fino al 31 luglio. Questa è una lettura distorta del provvedimento che abbiamo preso. Sono assolutamente certa», aggiunge la Gelmini, «che presto il coprifuoco sarà solo un brutto ricordo. È lo stesso decreto a dirlo, precisando che il Consiglio dei ministri potrà intervenire nelle prossime settimane, modificando sia le regole per le riaperture che gli orari del coprifuoco». Ma dall'interno di Fi parte la ribellione: «In un governo di coalizione», twitta il capogruppo azzurro al Senato, Anna Maria Bernini, «i compromessi sono necessari ma devono essere basati sul buonsenso. Il coprifuoco alle 22 è stato un passo indietro rispetto agli accordi e alle aspettative. Con grande responsabilità auspichiamo che il governo rivaluti in tempi brevissimi gli orari». All'attacco anche Michele Emiliano, presidente dem della Puglia: «Il governo», dice Emiliano a Sky tg24, «dovrebbe dire chiaramente che non c'è il coprifuoco fino a luglio perché è una cosa senza senso che rischia di distruggere quel po' di turismo locale che dobbiamo tentare di conservare».
Operazioni di soccorso dopo il crollo ai Fori Imperiali (Getty Images)
Una donna in preghiera in una chiesa nei pressi di Lagos, Nigeria (Getty Images)