2020-10-30
«I tagli di quattro governi di sinistra li paghiamo con la carenza di medici»
L'assessore lombardo Giulio Gallera: «Non è ancora allarme. I numeri ci danno un certo spazio di manovra. Il problema è la riconversione dei posti letto, che sospende la lotta alle altre patologie. Ma mascherine e respiratori ci sono».«La situazione è critica nelle province di Milano, Monza Brianza e Varese. Mi preoccupa la velocità con cui si diffonde il virus». Giulio Gallera non si è mai allontanato dalla tolda e adesso vede il mare che s'ingrossa di nuovo. L'assessore al Welfare della Regione Lombardia affronta la seconda ondata con la consapevolezza che la battaglia di Milano, evitata in primavera, potrebbe diventare decisiva in autunno.Per il professor Massimo Galli le terapie intensive scoppiano, altri sono meno catastrofisti. Dove sta la verità?«Innanzitutto nei numeri. Durante la fase acuta del lockdown in Lombardia avevamo a disposizione 1.800 posti letto in terapia intensiva e 12.000 in pneumologia. Ieri c'erano 292 persone in terapia intensiva e 3.000 in pneumologia. Dobbiamo lavorare bene ma c'è ancora un certo spazio di manovra. Il problema è un altro».Quale?«La riconversione dei posti letto, che inevitabilmente sospende la lotta alle altre patologie. Non solo, il virus è più veloce della riconversione, quindi bisogna essere tutti molto efficienti».C'è una scuola di pensiero (Gualtiero Ricciardi, Nino Carbellotta) che spinge per il lockdown immediato di Milano. Lei come la pensa?«Abbiamo sempre anticipato le misure del governo, chiuso i locali alle 23 e usato tutta la prudenza possibile. Nei prossimi giorni verificheremo i risultati delle misure prese. Spero che non sia necessario il lockdown a Milano. Di sicuro, fino a quando non ci sarà il vaccino, dovremo modificare i nostri comportamenti sociali, dalla tavolata con gli amici alla serata di gruppo all'aperto». Milano perderebbe 250 milioni al giorno, un disastro commerciale. «Lo Stato ha chiesto ad alcune categorie grandi sacrifici che vanno ristorati in maniera strutturale fino al momento del vaccino. Questo deve essere detto in modo chiaro e fatto concretamente».Le forniture del fantasmagorico Domenico Arcuri sono in consegna?«Arrivano sia mascherine che respiratori. Il sistema funziona, è necessario creare un senso di consapevolezza positivo. I rapporti con il ministro Roberto Speranza sono ottimi dall'inizio. Il problema della sanità italiana, che il virus ha messo a nudo, arriva da lontano».Cominciamo dall'inizio.«Dal 2011 al 2018 la sanità è stata considerata un costo da tagliare. Dal governo di Mario Monti in poi i settori Sanità e Formazione sono stati tagliati nonostante poi la spesa pubblica sia cresciuta nel Paese».Il mantra era: ce lo chiede l'Europa.«L'Europa non ci ha mai chiesto di tagliare la sanità ma di ridurre la spesa. Un conto è sfrondare i forestali in Calabria, diminuire i dipendenti pubblici con meccanismi progressivi, ridurre gli sprechi. Un altro è indebolire in modo strutturale Sanità e Università. Mario Monti, Enrico Letta, Matteo Renzi e Paolo Gentiloni lo hanno fatto. E noi ci siamo battuti per anni contro tutto questo». Dal governo gialloverde c'è un'inversione di tendenza.«Vero, ma per formare uno specialista servono cinque anni. E noi, nella stagione del virus, li avremmo bisogno adesso. Paghiamo gli errori del passato. La sanità era un miracolo italiano e lo è ancora se pensiamo che è la quarta al mondo nel rapporto fra qualità medica e sistema universalistico. Vale a dire che tutti hanno il diritto e la possibilità di essere curati adeguatamente». In cosa si concretizzano i tagli operati negli otto anni sciagurati? «Oggi investiamo meno di tutti: 115 miliardi, vale al dire il 6,6% del pil. Otto anni fa il fondo sanitario nazionale era al 7,3%; ci siamo ritrovati con 37 miliardi in meno. Questo significa meno medici, meno infermieri, meno sanità territoriale. Questo significa chiudere i punti nascita, i piccoli ospedali lontani da tutto, ridurre i pronto soccorso per carenza di personale. Tutto questo è diventato dirompente con il Covid».Sui medici di base il governo Monti fu devastante. «Nel 2011 Monti aveva previsto che entro il 2020 il costo del personale sarebbe stato quello del 2004 tagliato del 2%. Così è praticamente impossibile sostituire chi va in pensione. Migliorare i servizi con meno personale, nella sanità non è possibile. È stata una follia del nostro Paese, una follia che ha nomi e cognomi».Oggi si parla tanto di sanità del territorio e invece...«E invece alcuni pronto soccorso sono sotto stress, molte persone si rivolgono a loro anche senza sintomatologia importante. Per far funzionare perfettamente la sanità territoriale devi avere gli strumenti e il capitale umano. Noi facciamo i bandi da giugno ma non si presenta nessuno, i tagli governativi alle borse di studio hanno creato il deserto. Oggi sono i medici e gli infermieri a decidere dove andare».Servono medici per il contact tracing nelle abitazioni.«Non li troviamo perché non ci sono. Il fabbisogno di borse di specializzazione nel 2017, quando sono arrivato, era di 1.600, ma da Roma ne sono state autorizzate 960. Noi ne finanziamo altre 85 con sei milioni che dovremmo mettere a disposizione degli ospedali e non usare per formare i medici. A questo deve pensare lo Stato. Le borse di studio per il corso di medico di medicina generale non coprono neppure il numero dei pensionandi».Sui vaccini antinfluenzali c'è stata fibrillazione da parte dei medici di base.«I medici ospedalieri sono dipendenti della regione ma i medici di medicina generale seguono un mansionario e un accordo collettivo nazionale. Non tutti hanno aderito alla nostra campagna di vaccinazione perché non è obbligatorio. Chi lo ha fatto ha già contattato i pazienti e li sta facendo vaccinare». Vi hanno accusato di averli procurati in ritardo.«Quel vaccino dura tre mesi e gli anticorpi si producono dopo due settimane. Poiché il picco influenzale in Lombardia è statisticamente fra la seconda metà di gennaio e febbraio, non avrebbe avuto senso fare una copertura anticipata». Corre il virus e corrono le inchieste.«Dal 20 febbraio negli ospedali vedo medici, infermieri e dirigenti prodigarsi oltre le loro capacità fisiche per offrire speranza di vita alle persone. Che tutto questo si sia tramutato in inchieste giudiziarie è incomprensibile ma non commento. Però posso condividere un disagio e raccontarle un aneddoto».Prego assessore.«Tre giorni fa eravamo in riunione per gestire la situazione tornata critica. Alla fine un dirigente è rientrato in ufficio e ha trovato un carabiniere: doveva consegnargli l'avviso di garanzia per epidemia colposa. Quando sono andato da lui mi aspettavo che stesse parlando con l'avvocato, invece stava scrivendo mail agli ospedali per indicare quanti posti letto andavano riconvertiti. Questa è la qualità della sanità lombarda».Sull'ospedale in Fiera nessuno ride più.«Se a marzo il Covid fosse arrivato a Milano come a Bergamo saremmo stati travolti. Non potevamo rispettare i tempi burocratici o chiederci come sarebbe stato interpretato dalla stampa, dovevamo realizzarlo e in fretta. La sinistra ci ha sbeffeggiato, oggi quell'ospedale è un'àncora di salvezza».Il Pd ha dato l'assalto alla Lombardia sfruttando un virus. «Criminalizzare la pandemia per tentare la spallata è stato vergognoso, un attacco politico-mediatico fuori dal mondo. Un Paese serio con una classe politica responsabile si sarebbe stretto subito a difesa dei suoi cittadini e dei suoi valori. Speriamo lo si faccia adesso. E comunque il tempo è galantuomo»
Il ministro dell'Agricoltura Francesco Lollobrigida (Ansa)
Lo stabilimento Stellantis di Melfi (Imagoeconomica)
Ecco #DimmiLaVerità del 12 settembre 2025. Il capogruppo del M5s in commissione Difesa, Marco Pellegrini, ci parla degli ultimi sviluppi delle guerre in corso a Gaza e in Ucraina.