2019-08-21
I sondaggi che allontanano le urne. La Lega vola, i grillini verso il crollo
La responsabilità di aver aperto la crisi non pesa sui consensi di Matteo Salvini, valutati ancora tra il 36 e il 38%. Con Fdi e Fi sarebbe maggioranza schiacciante. Voto da evitare per i pentastellati in caduta libera.«La via maestra è quella delle elezioni. Chi ha paura del giudizio del popolo italiano non è una donna o un uomo libero». Il leader della Lega Matteo Salvini, dopo il discorso del premier dimissionario Giuseppe Conte, ribadisce la strategia del dopo crisi. Ma nell'Aula del Senato molti della libertà se ne infischiano e soprattutto in nome delle poltrone, «istituzionali» per carità, preferiscono evitare le urne. Anche perché a guardare i sondaggi circolati negli ultimi giorni, il voto fa davvero paura. Secondo una rilevazione effettuata dalla Fondazione Open Polis, tra i più convinti sul voto ci sono gli elettori di Giorgia Meloni, che per il 73% vogliono tornare alle urne. Nella Lega, la pensa come il leader il 55% dei leghisti, mentre un 20% è disorientato e non sa cosa scegliere. I meno contenti di elezioni sono i grillini: solo il 39% ritiene votare la cosa migliore, percentuale simile a quella del Pd dove il 41% degli elettori vorrebbe rivotare. Sale al 56% la voglia di voto dentro Forza Italia. E così, la paura delle urne è proprio nel Palazzo, a cominciare dal M5s, pronto a rinnegare quel «mai col partito di Bibbiano» dopo che Roberto Casaleggio, idealmente tra i più favorevoli al ritorno alle urne, ha visto un sondaggio interno che dà il Movimento tra il 7% e l'8% ed ha capito che l'unica strada per la sopravvivenza è tentare l'alleanza parlamentare col Pd (anche se qualcuno ci riproverebbe con la Lega, seppur senza Salvini).Invece la crisi aperta da Salvini, forse non da tutto il suo popolo compresa, di fatto non ha leso la percentuale di consenso che il leader del Carroccio aveva accumulato fino all'inizio di agosto: la Lega resta attorno al 38%-36% (ultimi sondaggi di Termometro Politico) mentre Pd e M5s restano in «stallo», i dem al 23% e i grillini tra il 16% e il 18% su scala nazionale. Stando a una rilevazione effettuata dall'Istituto Noto per la trasmissione La vita in diretta, se si votasse ora la Lega di Matteo Salvini sarebbe nettamente il primo partito, con il 38% dei consensi. Buono anche il risultato di Fratelli d'Italia di Giorgia Meloni, accreditato di un 8%, mentre Forza Italia è stabile al 6,5%: la somma dei tre partiti di centrodestra consentirebbe alla coalizione di superare agevolmente il 50% e ottenere con ogni probabilità la maggioranza dei seggi tanto alla Camera quanto al Senato. Per Lorenzo Pregliasco, di YouTrend, alla Camera, la coalizione di centrodestra potrebbe ottenere ben 416 collegi, lasciandone 119 al centrosinistra e solo 81 al M5s. Al Senato il quadro non cambierebbe di molto: i seggi per i rappresentanti del centrodestra sarebbero ben 210, 40 quelli dei grillini (un quarto degli attuali) e 57 quelli del Pd. «Il vantaggio della coalizione che sosterrebbe Salvini appare netto praticamente ovunque» sostiene Pregliasco, «il centrosinistra conserverebbe qualche manciata di seggi tra Toscana ed Emilia Romagna, il M5s pochissimi collegi in Campania e lotterebbe in un collegio siciliano. La maggioranza bulgara del centrodestra viene pressoché confermata anche da altre rilevazioni. L'ultimo sondaggio, effettuato il 13 agosto da Ipr Marketing per L'Aria che Tira (La7) i dati sono gli stessi: Lega 38%; Pd 23%; M5s 16,5%; FdI 8% e FI 6,5%. È dell'11 agosto il dato di Tecnè, per Quarta Repubblica: Lega 38% (+0,9% rispetto al 4 agosto); Pd 22,4% (-0,7%); M5s 17,5% (+0,3%); FI 8% (+0,1%) e FdI 6% (-0,4%). Il 29 luglio, invece, Swg per il Tg La7 dava la Lega al 38% (+0,2% rispetto al 22 luglio); Pd 22% (+0,5%); M5s 17,3% (-1,2%); FdI 6,6% (+0,3%) e FI 6,5% (-0,1%). Secondo i dati di Termometro Politico per Coffee Break su La7, la Lega sarebbe al 36,1% ma, a causa delle ultime vicende, perderebbe 1,6 punti percentuali, mentre il Pd sarebbe l'unico a salire di poco, al 23,4% (+0,8%) al pari del M5s che sembra beneficiare un po' dello strappo di Salvini salendo al 18,2% (+1,2% dopo il calo delle ultime settimane). Inoltre a confortare chi vorrebbe una alleanza tra dem e grillini ci sono pure i dati contrastanti del presunti alleati della Lega: se Fdi ha oramai superato il partito di Berlusconi ma è ancora al 7%, Forza Italia sprofonda sotto il 6%. E se il sondaggio di Noto per Quotidiano Nazionale un ipotetico partito di Matteo Renzi prenderebbe soltanto il 5%, «perché non sarebbe un nuovo soggetto politico, ma una scissione dei gruppi parlamentari del Pd», secondo il sondaggista Nicola Piepoli, un partito dell'ex Rottamatore con i suoi fedelissimi raccoglierebbe a malapena il 2%. Tra i tanti sondaggi di agosto c'è anche quello sull'ormai ex premier Conte effettuato da Gpf Inspiring Research. Secondo il 72,3% degli intervistati, infatti, è lui il candidato, con il 47% di popolarità, che i pentastellati dovrebbero opporre al «Capitano». Invece, una lista guidata dall'attuale presidente del Consiglio sarebbe stimata al 12% ma «non darebbe alcun valore aggiunto se il partito del premier si alleasse col M5s» dice Antonio Noto. Ma in caso di alleanza col centrosinistra gli scenari potrebbero cambiare: «In questo caso, in uno scenario di fantapolitica, Pd e Conte potrebbero arrivare a circa il 33%», chiosa il sondaggista.
Il laboratorio della storica Moleria Locchi. Nel riquadro, Niccolò Ricci, ceo di Stefano Ricci
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Robert F.Kennedy Jr. durante l'udienza del 4 settembre al Senato degli Stati Uniti (Ansa)