2020-03-30
I misteri del governo sulla app per il tracciamento. Quelle regionali già hackerate
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Il governo di Giuseppe Conte non ha ancora preparato il decreto per il lancio dell'applicazione che dovrebbe aiutare l'Italia durante l'uscita dal lockdown. Annunciata in pompa magna dal ministro per l'Innovazione Paola Pisano, chiuso il bando venerdì scorso, non c'è traccia della lista delle aziende che hanno partecipato. Ne sarebbero state selezionate 70, ma non si conoscono nemmeno i componenti della commissione che le sceglierà.Lazio e Sicilia lanciano programmi per tracciare i malati, ma un hacker etico è già riuscito a perforarle, in meno di mezz'ora, mostrando gravi carenze nella privacy e nella gestione dei dati.In Francia già pronta Covidom. I malati hanno un diario medico, vengono seguiti quotidianamente e possono chiedere anche supporto psicologico.Lo speciale contiene tre articoliResta ancora avvolta nel mistero la lista dei partecipanti al bando per creare l'applicazione di tracciamento dei pazienti Covid-19 in Italia. Si era aperto il 23 marzo scorso, per tre giorni. Ora è chiuso, ma del decreto della presidenza del Consiglio non c'è traccia. Fatto singolare, perché nelle ultime settimane erano girate sempre alcune bozze sui decreti che dovevano uscire da palazzo Chigi per il lockdown in Italia. A quanto pare il tema tracciamento non è ancora stato pienamente discusso nell'esecutivo. Anzi, si vocifera di un certo malumore da parte del premier Giuseppe Conte che non sarebbe stato informato dell'iniziativa lanciata la scorsa settimana del ministro dell'Innovazione Paola Pisano.Da qui la lentezza con cui il governo si sta occupando dell'intera vicenda. Eppure bisogna fare in fretta. Il ministro era stata chiara nei giorni scorsi, ricordando la necessità che attraverso una registrazione volontaria al servizio ci fosse un monitoraggio dei malati di Covid-19. Sempre la scorsa settimana palazzo Chigi ha anche contattato il governo di Singapore che ha già lanciato un modello di applicazione per il tracciamento. Nel Paese asiatico la app viene utilizzata solo a chi è stata confermata la notifica (ovvero i malati o chi è entrato in contatto con loro) e quindi limitata a casi sospetti di contagio, perché vicini a soggetti positivi o perché hanno già fatto il tampone. Chi la utilizza viene contattato più volte durante il giorno e condivide la sua posizione tramite smartphone. Ci sono poi controlli a campione per vedere chi rispetta le regole. Chi non rispetta la quarantena può ricevere multe fino a 10.000 euro, il carcere fino a 6 mesi e perfino la perdita della cittadinanza.A quanto apprende La Verità delle centinaia di proposte (più di 300) arrivate in chiusura del bando ne sarebbero state selezionate 70, ma la lista non è ancora stata pubblicata dal ministero.Non è chiara nemmeno la composizione dei cosiddetti saggi selezionati per scegliere l'azienda o l'università che svilupperanno l'applicazione. C'è persino la possibilità che alla fine le applicazioni siano persino due, una per i malati e un'altra per i sani o i guariti. Da quel che sembra si brancola nel buio. Però bisogna sbrigarsi, perché secondo le ultime analisi statistiche pubblicate dal Corriere della Sera, sarà nel mese di aprile che l'Italia dovrà affrontare l'uscita dalla chiusura totale delle attività non essenziali. Per di più ci saranno regioni che usciranno prima dalla quarantena, come Veneto e Piemonte. In che modo gestiranno i guariti? Secondo chi sta seguendo la pratica forse un applicazione di tracciamento potrebbe non nascere mai. Del resto c'è chi come il professore Raffaele Bruno dell'Università di Pavia ha già fatto altre proposte, tra cui quella di un grande esame epidemiologico digitale di massa con un questionario, evitando il tracciamento dei cittadini. <div class="rebellt-item col1" id="rebelltitem1" data-id="1" data-reload-ads="false" data-is-image="False" data-href="https://www.laverita.info/i-ritardi-del-governo-sulla-app-per-il-tracciamento-quelle-regionali-sono-facili-da-hackerare-2645588210.html?rebelltitem=1#rebelltitem1" data-basename="bucata-in-30-minuti-lapplicazione-lazio-doctor-covid" data-post-id="2645588210" data-published-at="1757621043" data-use-pagination="False"> Bucata in 30 minuti l'applicazione Lazio Doctor Covid Lanciata il 16 marzo, l'applicazione Lazio Doctor Covid è già stata perforata da un hacker bianco, quelli etici, che fanno parte di una comunità che cerca di aiutare le istituzioni a migliorarsi. Sono gli stessi che in queste settimane stanno cercando di avere la lista dei partecipanti al bando nazionale in modo da garantirne la sicurezza. A raccontare dell'hackeraggio è stato Giovanni Rocca, ingegnere, sviluppatore e analista del mondo cybersecurity in un lungo post domenica scorsa sul suo blog (qui il link). In pratica l'applicazione è stata perforata in 30 minuti. E ha mostrato tutte le falle del sistema, con possibilità da parte di malintenzionati di poter manomettere informazioni e rubarne altrettante. Ora a quanto pare il buco è stato riparato. Eppure rappresenta un campanello d'allarme importante che le istituzioni dovrebbero tenere da conto. Anche in Sicilia piovono critiche per l'app «Sicilia SiCura», nata per monitorare il contagio con una app «dedicata al monitoraggio attivo di uno dei principali veicoli di ingresso del virus: i contagiati asintomatici che inconsapevolmente agiscono da moltiplicatori di esposizione al rischio da Covid-19». A scriverlo è un altro esperto del settore, Matteo Flora, professore e hacker. In un lungo post ha evidenziato tutti i limiti dell'applicazione, definendo l'iniziativa perfettamente inutile. (qui il link https://mgpf.it/2020/03/30/app-sicilia.html)L'applicazione lanciata in Lazio prevede in ogni caso che il medico di base possa seguire i propri pazienti affetti da coronavirus anche da remoto, cioè senza una visita. Per farlo serve appunto un'applicazione. L'app è stata realizzata dalla Regione in collaborazione con i medici di medicina. In teoria il software permetterà un rapido e immediato monitoraggio delle persone che si trovano in sorveglianza domiciliare. Il medico potrà accedere online o attraverso la app, che partirà prima per Android e a seguire per iOS. In questo modo il medico avrà un contatto diretto con il paziente per la sorveglianza sanitaria a distanza in totale sicurezza. <div class="rebellt-item col1" id="rebelltitem2" data-id="2" data-reload-ads="false" data-is-image="False" data-href="https://www.laverita.info/i-ritardi-del-governo-sulla-app-per-il-tracciamento-quelle-regionali-sono-facili-da-hackerare-2645588210.html?rebelltitem=2#rebelltitem2" data-basename="in-francia-pronta-la-app-covidom-in-una-settimana" data-post-id="2645588210" data-published-at="1757621043" data-use-pagination="False"> In Francia pronta la app Covidom in una settimana In Francia è pronta già da due settimane. E come riporta il quotidiano Le Figaro, a crearla sono stati studenti di medicina, dentisti, fisioterapisti, infermieri, dirigenti sanitari, farmacisti, professori universitari. Stiamo parlando di Covidom, un'applicazione creata in pochi giorni per seguire i pazienti abbastanza sani da non essere ricoverati in ospedale. Vengono monitorati attentamente per evitare che la loro situazione peggiori. «Il 2 marzo non esisteva nulla e l'attività è partita il 9 marzo!» ha spiegato al quotidiano Patrick Jourdain, responsabile della piattaforma di monitoraggio remoto regionale. Il dispositivo è stato gradualmente esteso a tutti gli ospedali dell'Île-de-France, una delle regioni più colpite dal Covid-19 in Francia. Tramite un'applicazione per smartphone sviluppata per l'occasione da Nouveal, azienda francese, tre volte al giorno vengono inviate domande ai pazienti registrati dal medico che, in città o in ospedale, li ha diagnosticati. Le domande sono fondamentali: respirazione e frequenza cardiaca, temperatura, se ci sono brividi, svenimento, difficoltà a respirare, o anche problemi a rispettare la quarantena. Ulteriori dati possono essere se il paziente ha un rilevatore dell'ossigeno, un dispositivo che misura la quantità di ossigeno nel sangue. Non solo. C'è a disposizione anche uno psicologo. L'applicazione sembra non avere problemi di privacy. I dati infatti vengono condivisi solo tra medico e paziente, senza immetterli al momento in un sistema più esteso di comunicazione generale.
Ecco #DimmiLaVerità dell'11 settembre 2025. Il deputato di Azione Ettore Rosato ci parla della dine del bipolarismo italiano e del destino del centrosinistra. Per lui, «il leader è Conte, non la Schlein».